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ORIZZONTI D’ARTE Nella sezione Arte della nostra «Biblioteca Orizzonti» pubblichiamo libri, cataloghi e articoli specialistici, in formato pdf, dedicati all'arte romena e all'arte italiana con i loro rappresentanti del presente e del passato e le loro varie interferenze. Il nostro principale obbiettivo è quello di far conoscere e di promuovere gli artisti romeni contemporanei in Italia e gli artisti italiani del momento in Romania. Invitiamo calorosamente gli addetti ai lavori, italiani e romeni, a contribuire all'arricchimento di questa nuova sezione che offriamo ai nostri lettori. INCHIESTA ORIZZONTI Inchiesta esclusiva artista donna: finora 66 testimonianze La nostra rivista ha avviato un’inchiesta esclusiva sull’attuale condizione dell'artista donna in Italia che raccoglie le testimonianze di artiste, curatrici, galleriste, storiche, critiche d’arte, collezioniste, appartenenti a generazioni diverse e provenienti da differenti centri culturali e accademici. Nel format che vi proponiamo, la riflessione scaturita dallo scambio di idee è accompagnata da una ricca galleria di opere che va dalla pittura alla scultura, dalla rilettura della tradizione alle contaminazioni e al dialogo con il fumetto e l’illustrazione. A cura di Afrodita Cionchin e Giusy Capone.
INTERVISTE E STUDI Genova, La Superba e il Superbarocco Liliana Corina Tucu ci illustra la mostra La forma della meraviglia (1600-1750) tenuta dal 27 marzo al 10 luglio 2022 presso il Palazzo Ducale di Genova nell’ambito del Progetto Superbarocco in cui si è celebrata la straordinaria stagione che vide attivi nella repubblica marinara ligure, tra ‘600 e ‘700, celebri artisti stranieri (i fiamminghi Rubens, Van Dyck) e locali (Giovanni Battista Paggi, Giovanni Bernardo Carbone, Gregorio De Ferrari ecc.), illustrata attraverso cinquanta opere, un sunto iconografico significativo e strabiliante del barocco genovese. In Orizzonti d’Arte. Intervista all’artista Nicola Guarino, a cura di Maurizio Vitiello Maurizio Vitiello dialoga con Nicola Guarino (n. 1957) architetto da sempre attento «all’arte nelle sue più molteplici forme», le cui opere gli hanno attirato il consenso di critici e pubblico perché rispecchianti la tragedia del suo paese d’origine, Teora, distrutto dal sisma del 1980. Infatti, l’artista «è capace, dal caos, di ricavare l’ordine dei ricordi e delle forti emozioni. Le sue opere sono una finestra che si affaccia su visioni fantastiche»e nella «visione malinconica della realtà vorrebbe trovare in sé stesso la luce di speranza che ancora non è riuscito a scorgere». Intervista all’artista Samuel Di Mattia, a cura Maurizio Vitiello Maurizio Vitiello dialoga con l’artista Samuel Di Mattia (n. 1981), nato in Francia da genitori italiani emigrati, dove, dopo la maturità, ha seguito la Scuola d’Arte di Condé conseguendo la laurea in Design Industriale, perfezionandosi in seguito con il master all’ESAD (Scuola Superiore di Arte e Design) di Reims. Dal 2006 vive e lavora in Italia, e ciò gli ha permesso di sviluppare la sua visione artistica, abbordando anche l’opera su tela e partecipando con successo a mostre collettive e personali. La sua arte è ispirata a Basquiat, Andy Warhol e alla street art di Banksy. Intervista all’artista Renzo Eusebi, a cura di Maurizio Vitiello Maurizio Vitiello intervista il pittore e scultore marchigiano Renzo Eusebi (n. 1946), esponente dei movimenti artistici astratti del Transvisionismo e del GAD (Gruppo Aniconismo Dialettico). La passione per l’arte, afferma l’artista, lo segue fin da bambino quando già voleva diventare pittore, anelito innato che lo ha portato a «produrre arte» già al liceo, negli anni ’60, seguendo poi le piste di grandi maestri – Miró, Fontana, Mondrian, Kandinsky, Klee ecc. A coronare la sua lunga e prestigiosa carriera numerose sono le sue personali e partecipazioni a mostre in Italia e nel mondo. Le Madonne dipinte da Leonardo Da Vinci La professoressa Otilia Doroteea Borcia in questa nuova tappa dell’affascinante viaggio attorno ai maestri della pittura italiana approda a Leonardo da Vinci (1452-1519), «il genio in assoluto del Rinascimento, che rivoluzionò le arti figurative e la storia del pensiero e della scienza». In questo mirabile capitolo proposto dall’italianista l’attenzione è rivolta al Leonardo pittore, quale artefice insuperabile di una serie di Madonne – da quella del garofano alla Vergine delle Rocce, e nelle due Annunciazioni – rientranti tutte tra i capolavori dell’arte universale. Piero della Francesca, sommo rappresentante del Rinascimento italiano In questo nuovo capitolo sui grandi maestri italiani del Rinascimento, la prof.ssa Otilia Doroteea Borcia illustra la vita e l’opera di Piero della Francesca, il genio di Sansepolcro (1412-1492) che all’attività di pittore ha accompagnato anche quella dello studio della matematica, un connubio tra arte e scienza emblema dell’uomo ‘totale’ rinascimentale, riuscendo ad armonizzare, nella vita quanto nelle opere, tradizione e modernità, religiosità e nuove affermazioni dell'Umanesimo. Fastoso come sempre a corredo delle pregevoli disamine su ciascuna opera l’apparato iconografico Intervista all’artista Tonia Erbino, a cura di Maurizio Vitiello Maurizio Vitiello intervista la pittrice Tonia Erbino, il cui percorso formativo inizia all’Accademia di Belle Arti di Napoli cui hanno fatto seguito vari master e specializzazioni che hanno ampliato il suo bagaglio di esperienze artistiche. L’artista, seguendo una vocazione innata, priva com’era in famiglia di un ambiente incline all’arte, ha percorso un cammino un po’ in salita, che ne ha rafforzato il carattere e la tenacia. Con alle spalle già parecchie personali, la pittura di Tonia Erbino è caratterizzata da «pennellate dense, pastose, materiche», cariche di un’atmosfera arcana. L’arte come l’alchimia. In dialogo con Vito Centonze Interlocutore del dialogo curato da Giusy Capone e Afrodita Cionchin è l’artista citazionista Vito Centonze, pugliese di Altamura, formatosi all’Accademia di Belle Arti di Bari, città che ha poi lasciato per trasferirsi in Germania, dove, accanto all’attività di docente di italiano e divulgatore culturale, ha avuto e ha modo di svolgere una ricca attività artistica, partecipando a numerose mostre, alcune curate da lui stesso. Ha fondato inoltre Atelier Alchimia, una rete di collaborazione tra artisti come forma di mutuo sostegno e promozione che sta raccogliendo prestigiose adesioni. La storia del presepe e la Natività nella pittura italiana È a San Francesco d’Assisi che risale la prima rappresentazione del presepe, e quindi la sua stessa tradizione in Italia e nel mondo. Ciò avvenne a Greccio (Terni) la notte di Natale del 1223, quando, nell’usanza cattolica, per la prima volta, presso la grotta del santo, fu allestito un presepe vivente. Da allora la sacra Natività è stata interpretata dai più grandi pittori e scultori italiani, dal Due e Trecento in poi, passando per tutte le scuole e gli stili. Ci illustra l’affascinante storia la prof.ssa Otilia Doroteea Borcia, con i migliori auguri per le prossime festività a tutti i nostri lettori. Luminița Țăranu in mostra a Venezia con «Metamorfosi. Itineraria picta» In occasione della mostra Metamorfosi – Itineraria picta. Fregio – Project room dell’artista Luminița Țăranu, allestita da Pietro Bagli Pennacchiotti nelle gallerie presso l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia dal 30 novembre al 14 dicembre 2021, pubblichiamo uno dei due testi di presentazione, quello della prof.ssa e critica d’arte Simonetta Lux (l’altro è del prof. Grigore Arbore Popescu, direttore dell’IRCRU), contenuto nel catalogo dell’esposizione, sfogliabile cliccando il link in calce, in cui è possibile ammirare un’ampia scelta delle opere esposte. Miki Velciov, Land Art e interventi nel paesaggio Miki Velciov (1968) è artista formatosi alla Facoltà di Arte e Design di Timișoara nelle cui opere l’attenzione va ai materiali naturali, una sua caratteristica distintiva emersa fin dagli anni d’università culminata nel progetto di tesi di laurea Un metro cubo di vita. Da allora il rapporto con la natura è sempre stato alla base delle sue creazioni, con installazioni concepite per essere trasferite all’esterno, unendo Land Art, corrente di tradizione neoavanguardistica, e principi dell’anamorfosi in una sintesi «ecologista» di grande suggestione. Di Maria Orosan-Telea. Jacques Hérold, uno dei più importanti surrealisti, torna in Romania La mostra Restitutio 111 - Jacques Hérold porta all'attenzione del pubblico l'opera di uno fra i più notevoli esponenti del surrealismo romeno interbellico, finora purtroppo poco conosciuto in patria. Nel quadro della «Biennale Blu» 2021, fino al 20 novembre presso la Biblioteca «George Barițiu» di Brașov è aperta la mostra di illustrazioni per libri e incisioni dell’artista di Piatra Neamț che comprende, per la prima volta, un'importante serie di opere della collezione personale della signora Cristina Simion, curatrice d’arte e gallerista di Norimberga. Di Afrodita Cionchin. Tommaso Masaccio, il genio che rivelò dopo Giotto la realtà nella pittura L’emozionante viaggio nel Rinascimento italiano intrapreso da Otilia Doroteea Borcia, italianista e docente presso l’Università Nazionale d’Arte di Bucarest, fa tappa nell’arte di un astro pittorico che fu Tommaso Masaccio, nato a Castel San Giovanni (oggi San Giovanni Valdarno) il 21 dicembre 1401, e morto giovanissimo. Tra i precursori della nuova pittura fiorentina, egli, grazie alla sua originale visione, e smessi gli eccessi decorativi e artificiali del gotico in voga allora, innovò seguendo le esperienze prospettiche e tecniche lasciate da Giotto, Brunelleschi e Donatello. Domenico Gasparri, l’artista del dettaglio Domenico Gasparri, in arte Ico, è artista salernitano, di Cava de’ Tirreni, dalle plurime sfaccettature: «archeologo, fotografo, autore di libri, ceramista, restauratore, collezionista di pezzi antichi», insomma una personalità che ha esplorato il bello per arricchirsene e mettendo a servizio del mondo il suo estro e la sua carica di umanità. Formatosi come archeologo, si è specializzato nella fotografia, passione coltivata dagli anni ’70 fino a oggi, declinata in poesia e anche in impegno civile. Ico, «artista sociale», crede nel cambio della società in positivo. Di Marina Socol. «Ricorrenze», una mostra-evento all’Accademia di Romania in Roma La mostra-evento Ricorrenze della Facoltà d’Arte e Design dell’Università dell’Ovest di Timișoara, di cui «Orizzonti culturali italo-romeni» si pregia di essere partner, è stata ospitata dall’Accademia di Romania in Roma tra il 17 e il 30 settembre 2021. Curata da Maria Orosan-Telea, l’esposizione ha riunito una cinquantina di opere dei docenti della facoltà, sua punta di diamante, in un quadro unitario e dinamico declinato in soluzioni compositive sempre nuove. Nella galleria online della nostra rivista, offriamo al pubblico una selezione rappresentativa delle opere esposte.
Letteria Giuffrè: «L’arte partecipata ha aperto una nuova frontiera» Protagonista del dialogo a cura di Afrodita Cionchin e Giusy Capone, nell’ambito dell’inchiesta sulla donna artista, è Letteria Giuffrè, messinese, artista visiva e regista indipendente, da anni stabilita in Toscana. Dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Firenze, fonda nel 2000 il gruppo teatrale Telluris Associati, con cui realizza regie e programmi di formazione. Al termine di una decennale esperienza come ideatrice e conduttrice di didattica dell’arte, costellata da progetti in Italia e all’estero, tra il 2010 e il 2015 è stata direttrice artistica del festival «teatROmania». Beato Angelico, l’artista che dipingeva le madonne piangendo Otilia Doroteea Borcia, italianista e docente presso l’Università Nazionale d’Arte di Bucarest, prosegue il suo periplo attorno all’universo dell’arte italiana proponendoci un ritratto esaustivo di uno dei più grandi maestri della pittura della Penisola, Giovanni da Fiesole, al secolo Guido di Pietro, meglio noto come Beato o Fra’ Angelico (1395-1455). Con estrema cura nell’esposizione, ricca di notizie biografiche e di avvedute descrizioni delle opere del pittore toscano, Otilia Doroteea Borcia riesce quasi a farci toccare con mano l’ineguagliabile «luce mistica» dei suoi dipinti. In questa mirabile sintesi sulla vita e l’opera di Giotto, Otilia Doroteea Borcea, docente presso l’Università Nazionale di Belle Arti di Bucarest, riesce nell’impresa di tracciare in poche ma densissime pagine ricche di informazioni e immagini la straordinaria traiettoria di uno dei geni della pittura universale, colui che, innovando, ha trasfigurato la pittura della secolare tradizione bizantina in quella preumanistica e prerinascimentale italiana. Le tavole e gli affreschi di Giotto, «il più sovrano maestro», sono un sublime regalo al mondo di toccante armonia e bellezza. Le impronte e i segni dell’artista Fernando Pisacane Fernando Pisacane è artista visuale, nato a Palma Campania (NA). Nel 1974 si diploma in scenografia presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli, a cui, anni dopo, nel 2006, fa seguire la laurea in Tecnica e Discipline pittoriche. Lavora per la RAI, si dedica alla regia teatrale e alla fotografia, e partecipa a numerose mostre e collettive, distinguendosi con successo per la sua solida preparazione e la svariata gamma di soluzioni, tecniche e tematiche che contraddistinguono le sue creazioni, tra cui le ultime sculture e i dipinti delle serie Scudi e Sanniti. Di Maurizio Vitiello. 33 artisti di tredici nazionalità per il SyArt Sorrento Festival Maurizio Vitiello presenta la V edizione di SyArt Sorrento Festival inaugurata il 16 luglio, in programma fino al 5 settembre 2021. Curata da Rossella Savarese e ospitata nell’accogliente Villa Fiorentino, a esporre le proprie creazioni sono stati invitati trentatré artisti di tredici nazionalità, provenienti da tutto il mondo, compresa l’Italia. Come evento collaterale, anche quest’anno è in programma il coinvolgimento degli studenti del locale Liceo Artistico-Musicale «Francesco Grandi», rappresentato dalla classe «Design del Libro» con l’esposizione dei loro progetti grafici. SPECIALE BIENNALE DI GENOVA 2021 Artisti per la Biennale: Alessandra Vinotto, «Quarantena dell’inconscio» Vi proponiamo lo Speciale Biennale di Genova 2021 Esposizione Internazionale d'Arte Contemporanea, quarta edizione, in programma dal 19 giugno al 3 luglio 2021, la prima grande manifestazione dedicata all'arte dopo la riapertura: 45 location presentano le opere di 210 artisti provenienti da 20 nazioni diverse. Vi invitiamo a conoscere, attraverso le loro opere e le testimonianze su questa edizione speciale, alcuni degli artisti partecipanti e premiati.
Cominciamo con l'artista genovese Alessandra Vinotto e la sua «Quarantena dell’inconscio», premiata alla Biennale. Maria Chiara Pruna e la vastità dei suoi paesaggi sardi «La parola chiave di questa Biennale, per me, è 'fiducia'. Ci vuole fiducia per credere in un progetto che si realizzerà a distanza di mesi, quando la realtà fa i conti con un quotidiano imprevedibile. Fiducia reciproca con gli artisti che in totale libertà di espressione circa i contenuti, la tecnica ecc. hanno presentato i propri lavori in un contesto di qualità dove hanno trovato spazio, fianco a fianco, emergenti e grandi artisti». Così l’artista sarda Maria Chiara Pruna che vive a Sassuolo (MO) e ha portato la vastità dei suoi luoghi di origine. La sua opera Last Dream è stata premiata alla Biennale.
Veronica Longo e la poetica dell'incisione «Credo che ciò che emerga sia soprattutto la pluralità espressiva di questa Biennale. Traspare forte il desiderio di riappropriarsi di nuovo di una libertà perduta e della gioia di vivere. Le parole chiave potrebbero essere 'forza del colore' o 'luce' presente sia nelle opere, sia nelle sculture realizzate con vetri o materiali trasparenti che, con lampade interne, si pongono come oggetti di design». Veronica Longo è incisore, curatrice, gallerista, docente al Liceo Artistico Boccioni-Palizzi Napoli. La sua opera presentata in Biennale s’intitola L’amico fedele.
Anna Coccia (Francia) e Chiara Avanzo (Italia) «Questa Biennale rappresenta una festa artistica e culturale internazionale. Dopo la crisi che abbiamo vissuto, è un respiro per tutti: artisti e visitatori. La variazione delle opere, come realizzata, è molto ricca. Un vero concerto di cultura». Interviene l'artista francese Anna Coccia, che ha una predilezione per la pittura blu.
Insieme a lei, Chiara Avanzo, artista specializzata in bianco/nero e grafite, la cui prima impressione «è di sorpresa nel vedere così tanta partecipazione. È qualcosa che paradossalmente non siamo più abituati a vedere. Le parole chiave, 'dedizione' e 'talento'». In dialogo con Adriana Bevacqua e Gianmaria Lafranconi «Parole chiave di questa Biennale direi senz’altro RipARTEnza - GenovainARTE - ArteinCittà - ItinerArte». Così l'artista genovese Adriana Bevacqua che lavora nel campo della pittura, dell’illustrazione e della grafica. La sua opera, Di Molo in Molo, è stata premiata alla Biennale. A sua volta, Gianmaria Lafranconi aggiunge la parola chiave «risorgere». Nato a Lecco nel 1946, egli fa parte del gruppo di otto artisti indipendenti LaBlù. La sua opera esposta nella Biennale è Dama, contaminazione di segni e colori in elementi similrazionali. Marianela Figueroa (Cile) e Luciano Mancuso (Italia) «Credo che una delle parole chiave di questa Biennale sia ‘Resilienza’, che rappresenta in pieno le qualità umane di fronte alle avversità, una forza di cui ne siamo dotati, ma forse nella comodità dei nostri divani c’eravamo dimenticati di possedere». Marianela Figueroa, nata in Cile nel 1972, è artista autodidatta che vive in Italia da più di 20 anni. La sua opera, Coalescenza, è stata premiata alla Biennale. Luciano Mancuso, pittore e grafico-illustratore, aggiunge la parola chiave «Arte protagonista». La sua opera esposta nella Biennale è Bohemian Rhapsody. In dialogo con Isabella Ramondini e Lucio Barlassina «Questa Biennale arriva al culmine di un periodo che ha portato tutti, che fossero pronti o no, a dei momenti di riflessione e analisi interiore molto profondi. L’opera che ho presentato è Confort Famigliare ed è appunto un’opera autobiografica che analizza come siano complicati, difficoltosi e condizionanti i legami famigliari». Isabella Ramondini è artista e designer con lavori di tipo installativo, mentre il pittore Lucio Barlassina predilige i paesaggi urbani, come San Francisco 2, dipinto esposto alla Biennale. La sua parola chiave, «l'uomo oggi» al centro delle trasformazioni in atto. SEGNALAZIONI «The fact finder», un graphic novel che parla di immigrazione Alex Boldea è artista grafica laureatasi all’Università di Arte e Design di Cluj-Napoca, che attualmente vive a Berlino, dove ha fondato nel 2017 la galleria-spazio The Fact Finder, un project space dedicato ad artisti la cui attività si concentra sulla ricerca sul campo, sull’archiviazione, sull’indagine e sullo storytelling. Da questa sua esperienza ha origine l’omonimo graphic novel The fact finder, edito dall’editrice BeccoGiallo (Padova, 2020, pp.184), un libro incentrato su temi esistenziali ma «pieno di vita e ricco di eventi», che conquisterà i lettori. Di Afrodita C. Cionchin. Un omaggio alla memoria dello scultore Antonio Nardulli Gli effetti della pandemia da Covid-19 hanno prodotto devastanti lutti anche nel mondo dell’arte. Tra i grandi nomi scomparsi come Germano Celant, Vittorio Gregotti, Lea Vergine e molti altri, Maurizio Vitiello ricorda pure quello dello scultore Antonio Nardulli, nato a Marigliano (NA) nel 1933, città in cui viveva e lavorava. Formatosi all’Accademia di Belle Arti di Napoli, Antonio Nardulli era artista riservato, che nella pace del suo laboratorio ha piegato il tufo, sua materia eletta, in opere magistrali che gli hanno valso prestigiosi premi e l’attenzione entusiastica dei critici. La vita e le passioni del Salvatore nella pittura italiana (sec. XIV-XVII) Angelo Manitta, fondatore e direttore della rivista «Il Convivio» di Castiglione di Sicilia, segnala l’uscita del libro, di cui è il prefatore, La vita e la passione di Cristo nella pittura italiana dal Trecento al Seicento (Editura Eikon, pp. 352, Bucarest, 2021), in italiano, il cui autore è Otilia Doroteea Borcia, docente all’Università Nazionale di Belle Arti di Bucarest. Frutto di un lavoro di ricerca durato oltre vent’anni, l’opera si snoda in quattro percorsi – artistico, storico, cristologico e spirituale – ed esplora quattro secoli di arte italiana attraverso la figura di Cristo. «Ars sine tempore. Viaggio nell’arte di Calabria dal XIX secolo a oggi» Maurizio Vitiello segnala la recente pubblicazione del pregevole volume Ars sine tempore. Viaggio nell’arte di Calabria dal XIX secolo a oggi (Ferrari Editore, pp. 405, Corigliano-Rossano (CS), 2021), firmato da Enzo Le Pera, rinomato gallerista, nonché fine saggista e cultore di storia dell’arte contemporanea, curatore inoltre di cataloghi, volumi, dizionari e di un’enciclopedia biografica sulla pittura e scultura calabrese del XIX e XX secolo. Nel presente volume l’autore sintetizza con scrupolosità le eccellenze della scena artistica calabrese dall’Ottocento fino all’attualità. Per il centenario della nascita dello scultore Giuseppe Micieli Lo scultore Giuseppe Micieli (1921-1991) è figura da ricordare e da riscoprire per l’importanza e il valore del suo lascito artistico, e per l’enorme contributo culturale dato alla natia Sicilia. Formatosi a Cosimo, sua città natale, e completata la formazione artistica a Firenze, in seguito visse e operò a Vicenza e Comiso, mentre a partire dagli ’60 cominciò a imporsi con la partecipazione a importanti mostre (Biennale di Venezia, la Quadriennale di Roma ecc.). Ora un sito web ricco di immagini e informazioni ne celebra meritatamente il centenario dalla nascita. Di Maurizio Vitiello.
Marina Socol, l’artista della linea Marina Socol, oltre alla decennale esperienza nell’insegnamento presso la «Aldo Moro» di Bucarest, ha affiancato e maturato negli anni anche una vasta esperienza nel campo della grafica minimalista, creando numerose opere, esposte sia in Italia sia in Romania, con cui si è imposta per originalità di visione, tanto da figurare nell’Enciclopedia degli artisti romeni contemporanei (Arc, 2000). Sperimentatrice di varie tecniche, Marina Socol combina estetica e filosofia in un linguaggio dalla forte carica umana e meditativa, paragonabile a quello di Brâncuși. Di Serafina Pastore.
Galleria Orizzonti d’Arte: «La lettrice» nella pittura italiana e romena A marzo dedichiamo alle nostre lettrici una speciale edizione in rosa, a cominciare dalla ricca Galleria tematica «Donna che legge» nella pittura italiana, rispettivamente «Femeie citind» nella pittura romena, con 60 opere rappresentative. «La lettrice» è raffigurata da esponenti di varie correnti artistiche italiane, dai Macchiaioli alla Scapigliatura e al futurismo. «Femeia citind» è a sua volta raffigurata da nomi di spicco, da Nicolae Grigorescu, Theodor Pallady e Ipolit Strâmbu ad Alexandru Ciucurencu, Corneliu Baba e Gheorghe Vânătoru. A cura di Afrodita Carmen Cionchin. Maurizio Vitiello: Appunti sull’artista Luminiţa Țăranu Luminița Țăranu (n. 1960) è tra le poche artiste romene a essersi affermate in Italia. Laureatasi all'Accademia Nazionale di Belle Arti «N. Grigorescu» di Bucarest sotto la guida del prof. Octav Grigorescu, nel 1987, anno in cui si è trasferita nella Penisola, vince la Borsa Nazionale dell'Unione degli Artisti Plastici della Romania per il disegno e l’incisione. Vive e lavora a Monte Porzio Catone (Roma). Notevole per concezione e dimensioni la personale, «Columna mutãtio – LA SPIRALE», esposta ai Mercati di Traiano-Museo dei Fori Imperiali a Roma (2017-2018). Di Maurizio Vitiello.
Galleria Orizzonti d’Arte: «Arlecchino» nella pittura italiana e romena In Orizzonti d’Arte vi proponiamo una nuova e ricca galleria tematica di 55 opere, realizzata da Afrodita Carmen Cionchin e dedicata alla famosa maschera di Arlecchino tipica della Commedia dell'arte. Arlecchino nella pittura italiana è per eccellenza raffigurato nel Settecento da Giovanni Domenico Ferretti, celebre per le sue «arlecchinate», dipinti realizzati tra il 1742 e il 1760, mentre le interpretazioni più note del Novecento sono legate al nome di Gino Severini. Nella pittura romena ritroviamo la figura di Arlecchino, tra gli altri, in Iosif Iser e Corneliu Baba con ampie serie di Arlecchini.
«Sculture in Campo». Dialogo con Lucilla Catania e Anna Maria Panzera «Sculture in Campo» è un nuovo concetto di rapportarsi all’arte, in cui «i prodotti dell’espressione creativa» non sono più considerati meri oggetti da esporre in luoghi chiusi e isolati come i musei ma inseriti nello spazio, riportando quindi «l’arte nell’ambito della vita», nelle città e nella natura, secondo una visione immaginata già negli ’60 e ’70. Di ciò si parla nel dialogo a cura di Giusy Capone con la scultrice Lucilla Catania e la critica d’arte Anna Maria Panzera, coinvolte in questo progetto aperto nel 2017 nella campagna e nel centro storico di Bassano in Teverina (VT).
Acquerelli veneziani di Ovidiu Iovanel Febbraio in Italia è sicuramente il mese del Carnevale, in particolare quello di Venezia. In questo 2021 anomalo, l'appuntamento sarà in streaming, dal 6 al 7 febbraio e successivamente dall'11 al 16 febbraio, trasmesso da Ca’ Vendramin Calergi, sede del Casinò di Venezia. Nel nostro numero proponiamo al pubblico della rivista una galleria di acquerelli veneziani realizzata dall'artista architetto Ovidiu Iovanel, presidente dell'International Watercolour Society Romania, fondata nel 2016 per promuovere la tecnica pittorica più antica del mondo, l'acquerello.
Angela Cerasuolo e l'arte del restauro in Raffaello Angela Cerasuolo è storica dell’arte e conservatrice-restauratrice al Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli, di cui dirige il dipartimento di restauro. Nel dialogo a cura di Giusy Capone, ci introduce all’arte del restauro, professione oggi quasi tutta al femminile, tramite la «Madonna del Divino Amore» di Raffaello, mirabile rappresentazione della Sacra Famiglia del genio urbinate, oggi nella collezione Farnese conservata al museo. Ritenuto per anni un lavoro di bottega, le indagini di Angela Cesaruolo e della sua squadra ne hanno ristabilito la diretta paternità raffaellesca.
Adriana Lucaciu tra attività creatrice e formazione di nuovi artisti Afrodita Carmen Cionchin in questa ampia intervista, corredata da suggestive fotografie, pone in risalto da un lato la storia professionale di Adriana Lucaciu, artista visiva e professoressa presso la Facoltà di Arti e Design dell’Università dell’Ovest di Timișoara, e dall’altro la sua quasi trentennale ‘missione’ pedagogica come formatrice di nuove generazioni di artisti, ora esponenti della scena artistica della città. Adriana Lucaciu, figlia del pittore Simion Lucaciu, è un pezzo di storia dell’istruzione superiore d’arte a Timişoara di cui ricorrono i 30 anni dalla sua rifondazione. Giusy Capone ci introduce al tema dell’arte coniugata al femminile dialogando con Anna Maria Panzera che ha curato insieme all’artista Veronica Montanino il libro, nato come progetto, Femm[E]. Arte [eventualmente] femminile (Bordeaux Edizioni, 2019). In esso hanno riunito i contributi critici di 15 fra studiose e studiosi di discipline che vanno dalla storia dell’arte alla sociologia fino all’antropologia e alla psicologia al fine di fornire una «ricerca sulla specificità (eventuale) dell’arte femminile», e al contempo di mappare la presenza delle artiste attive sul territorio romano. 1990-2020: Facoltà di Arte e Design di Timișoara, tra passato e presente La sezione «Orizzonti d’Arte» è dedicata alla Facoltà di Arte e Design dell’Università dell’Ovest di Timișoara in occasione dei 30 anni dalla ripresa dei corsi dopo la caduta del regime comunista e degli 87 dall’inaugurazione del primo istituto di formazione superiore di arte a Timișoara. Grazie al prof. Camil Mihăescu, preside della facoltà, abbiamo la gioia di ammirare le creazioni artistiche di allievi e professori esposte nelle Gallerie Calpe e Helios e nel Museo temporaneo d’arte contemporanea di Timișoara tra il 16 novembre e il 30 dicembre 2020. Traduzione di Elena di Lernia.
Scuola Mosaicisti del Friuli, culla del mosaico moderno «Il mosaico è un mestiere unicamente umano, irriproducibile da una macchina». È da questa premessa che si intuisce quanto sia importante la Scuola Mosaicisti del Friuli, punto di riferimento di eccellenza a livello mondiale della plurisecolare arte musiva, «l’unica scuola al mondo dove ci si può diplomare come maestri mosaicisti» – afferma il presidente Stefano Lovison – e che continua dal 1922, quindi da quasi cento anni, in quel di Spilimbergo, a formare giovani provenienti da ogni continente in questo mestiere di pura manualità applicata all’estro creativo. A cura di Irina Niculescu.
Il credo artistico del maestro Ciprian Radovan Afrodita Cionchin ci presenta il maestro Ciprian Radovan, uno dei massimi esponenti dell’arte romena contemporanea. Nato nel 1939 nel distretto di Timiş, è membro di importanti associazioni artistiche (Unione degli Artisti Plastici della Romania, sezione pittura, e International Association of Art.). Oltre all’attività artistica, si dedica alla ricerca scientifica e insegna elettrochimica all’Università dell’Ovest di Timişoara. Il suo percorso figurativo conosce più stadi, tanto da renderne l’opera pittorica uno scrigno di gemme espressive di grande ricchezza. Traduzione di Elena di Lernia. Alla scoperta di «Romania Sonora» con l’artista Riccardo Toccacielo Riccardo Toccacielo è musicista di Perugia, dove è nato nel 1979, che, alla continua ricerca di nuove esperienze musicali, ha trovato in Romania una sua seconda patria sonora d’elezione. Qui ha ideato e messo a frutto sorprendenti forme di «sound art». Nel dialogo a cura di Serafina Pastore, l’artista ci parla dei due progetti da lui iniziati: Romania Sonora, progetto itinerante che raccoglie le sculture sonoro-culturali ispirate a 15 località romene, e Officina Sonora, l’associazione culturale fondata a Bucarest nel 2019, crogiuolo di altre originali idee sonore. Gallerie Orizzonti d’Arte: «Le acquaiole» versus «Ţărăncile cu ulcior» Nella sezione Orizzonti d’Arte, inauguriamo una serie di Gallerie a tema dedicate all’arte italiana e all’arte romena, nell’intento di mostrare le loro bellezze al nostro pubblico di entrambi i Paesi. Questa Galleria vede «Le acquaiole» nella pittura italiana versus «Ţărăncile cu ulcior» (Contadine con orcio) nella pittura romena. Le acquaiole sono raffigurate dai maggiori esponenti del movimento pittorico dei Macchiaioli. «Ţărăncile cu ulcior» sono raffigurate dai nomi più importanti della pittura romena: Nicolae Grigorescu, Nicolae Vermont, Ion Theodorescu-Sion, Octav Băncilă. Il Maramureș del fotografo Mihai Grigorescu «Uscivo “a caccia”… con “sopra” la mia testa solo Dio… che mi capiva e mi sollecitava». È a caccia di immagini e «armato» solo della sua scatola magica tra boschi, colline e valli il fotografo Mihai Grigorescu, di Baia Mare, di cui ammiriamo qui il genio fotografico grazie a Ioana Eliad. Fra settembre e novembre, i mesi da lui prediletti per catturare quasi ogni giorno quadri viventi fatti di umanità e natura, come sospesi in un reame atemporale e fiabesco, si immerge nella sua terra, il Maramureș, fissando nel cuore e sull’obiettivo la magia di momenti irripetibili.
«Fotografare Venezia», la nostra collana dedicata alla Serenissima «Fotografare Venezia» è la nostra collana dedicata alla Serenissima, a cura di Ioana Eliad. Con i loro scatti della città lagunare, i fotografi cercano prospettive che vadano oltre la tradizionale impostazione banalizzante, da cartolina turistica. Come, ad esempio, Lorianna C. Manzo che ci offre un percorso «alternativo» con la tecnica della multiesposizione. Per Davide Busetto fotografare Venezia è facile, difficile è cosa togliere o lasciare, per «l'innumerevole presenza di dettagli e bellezze storiche». Vi invitiamo a scoprire qui tutti i nostri invitati. Il fenomeno ART SAFARI alla settima edizione Pur sotto la minaccia del covid – l’inaugurazione era prevista a maggio – dall’11 al 27 settembre ha aperto le sue porte al pubblico per il settimo anno consecutivo l’Art Safari, kermesse dedicata all’arte in tutte le sue molteplici diramazioni, ospitata come sempre a Bucarest, quest’anno negli ampi spazi di una ex-banca su Calea Victoriei e nell’atrio del centro commerciale AFI Cotroceni, le cui quattro sezioni – Gheorghe Petrașcu,Sabin Bălașa, La Scuola di Bucarest e Guerrilla Girls – ci pungolano a (ri)scoprire celebri artisti e giovani promesse. A cura di Smaranda Bratu Elian. Il pittore Nicolae Tonitza raccontato dalla pronipote, Andra Tonitza Ioana Eliad ci rende partecipi del suo dialogo con Andra Tonitza, pronipote di uno dei maestri della pittura modernista romena del ’900, Nicolae Tonitza (1886-1940). Nella Prefazione della sua tesi del master La Prima guerra mondiale vista con gli occhi di Tonitza, discussa nel 2018 all'Università Lucian Blaga di Sibiu, Andra Tonitza scrive: «Questa dissertazione non è per me solo un'opera di ricerca storica, ma anche il ritrovamento di uno dei miei antenati e, soprattutto, un tributo familiare». Grazie alle sue ricerche scopriamo quindi con interesse dati inediti sul celebre artista.
Claudia Mandi: Volti/Immaginazioni della romanità antica L’incontro con la recente tappa creativa dell’artista oltena Claudia Mandi negli spazi allestiti per la sua personale intitolata, in italiano, Antichità immaginata, offre l’occasione di accostarsi a un evento che è tanto ispirato dal punto di vista tematico quanto rilevante nella sua dimensione che denota un’armonia artistica allo zenit della maturità dell’espositrice. Il concetto di corporalità (degli antichi) viene così restituita, così pare, alla nostra memoria sempre più aliena alle sparse radici ma rinvenibili nell’ambito tanto vasto dell’arte. A cura di George Popescu. Con Anna Paolini su Artemisia Gentileschi e le donne nell’arte Giusy Capone dialoga con Anna Paolini, illustratrice e scrittrice bolognese, su una delle più grandi pittrici italiane del ’600, Artemisia Gentileschi, cui ha dedicato un libro con pregevoli illustrazioni e testi, uscito fresco di stampa dalle edizioni Logos di Modena, volume che intende essere un intimo e sentito omaggio alla sua figura di artista, maestra nell’uso della luce di chiara ma personalissima influenza caravaggesca, e però anche di donna, per le sofferenze e lo stupro che subì da parte del suo insegnante, il pittore Agostino Tassi, un evento traumatico che ha segnato la sua vita.
Sofonisba Anguissola, la modernità di una pittrice del Rinascimento Sofonisba Anguissola è la prima pittrice italiana a riscuotere fama internazionale nel corso della sua lunga e avventurosa vita (morì ultranovantenne). Figura di grande talento artistico e intellettuale, dalle profonde qualità umane, è stata la geniale «ritrattista di anime» ammirata in tutta Europa. Chiamata alla corte spagnola, fu dama di compagnia e maestra di pittura della regina Isabella, consorte di re Filippo II. Pur essendole preclusa l’attività di ritrattista di corte, realizzò comunque parecchi ritratti, purtroppo non firmati, rivalorizzati oggi grazie a mostre e ricerche.
Di Irina Niculescu. Il mito della pittrice Elisabetta Sirani. Un'artista da conoscere Irina Niculescu ci invita a scoprire una figura importante della pittura femminile italiana del ‘600, la «felsina» Elisabetta Sirani (1638-1665), morta giovanissima, soprannominata «il miglior pennello di Bologna», «Maestra», virtuosa della tavolozza, iniziatrice di fatto di questa professione, e fondatrice nel 1660 della prima Accademia di Disegno per donne fuori da un convento. A lei sono state dedicate nel 2012 la mostra presso gli Uffizi a Firenze e, prima, fra il 2004 e il 2005, quella del Museo Civico Archeologico di Bologna, una prima antologica con 80 opere esposte. Eros Di Prima: CO.VI.3D Gallery, un museo virtuale ai tempi d'oggi Felicia Acsinte dialoga con Eros Di Prima, architetto e fondatore dell'Associazione Culturale Creative Spaces a Caltanisetta, che ci illustra come sia importante adattare l'arte ai cambiamenti attuali. Per fare ciò ha ideato il museo virtuale CO.VI.3D Gallery - nome che riflette chiaramente la realtà odierna - uno spazio virtuale, per l’appunto, che, grazie alla tecnologia tridimensionale, permette ad artiste/-i di poter esporre pur trovandosi ai quattro angoli del mondo. Un modo nuovo di conoscere e far conoscere altre culture e tradizioni, tra vantaggi e svantaggi. Roma, città dei pittori. Bogdan Vlăduță, invitato a «Orizzonti d’arte» Formatosi all’Università Nazionale di Arte di Bucarest e con alle spalle già una fitta lista di mostre personali e di gruppo, in Romania e all’estero, il pittore Bogdan Vlăduță è il nuovo invitato nello spazio «Orizzonti d’arte», che con l’occasione ci rende partecipi della sua testimonianza artistica in qualità di borsista «Vasile Pârvan» presso l’Accademia di Romania in Roma tra il 2002 e il 2004, esperienza che ha poi messo a frutto nel volume bilingue Roma e nel lavoro di dottorato discusso nel 2017 dal titolo Paesaggio romano – Itinerario di un pittore. Traduzione di Elena di Lernia.
Nell’ambito della rubrica «Orizzonti d’Arte» Serafina Pastore ci fa fare conoscenza con Anca Vintilă-Dragu, artista ceramista nonché fondatrice del marchio «Una ca Luna». Dopo gli studi in Economia presso l’ASE di Bucarest, dà una svolta alla sua vita professionale laureandosi nel 2018 all’Università d’Arte UNArte della capitale romena, e da allora dedica integralmente sé stessa all’attività artistica che fin da subito le ha regalato soddisfazioni e una promettente carriera come una delle giovani artiste romene più attive, versatili e originali, per stile e tecnica, nel suo settore. Successo della prima edizione del Premio Constantin Udroiu Nell’ambito della prima edizione del Premio Constantin Udroiu, istituito su proposta di Ida Libera Valicenti e accolta dalla vedova Luisa Valmarin, a chiusura di Matera Capitale della Cultura 2019, insieme alla Fondazione Matera 2019 e all'Associazione Arte per la Valle e con il patrocinio della Soprintendenza, sono stati assegnati sette premi, intitolati e dedicati al Maestro Udroiu. È una iniziativa che salda idealmente in un abbraccio artistico la cultura italiana e lucana con quella romena in omaggio a un maestro cui va il ricordo anche del collega Luciano La Torre. Un libro in ricordo dell’artista Constantin Udroiu Constantin Udroiu (1930-2014), pittore romeno, scelse come terra d'esilio l'Italia. Affascinato dai colori del Sud, ne ha fatto la musa dei suoi affreschi e delle sue pitture che adornano i paesi in Lucania, Abruzzo e Campania. Il volume racconta la vita e le opere di un Maestro romeno accolto dall'Italia negli anni ’70 e alla quale lui ha lasciato tutto il suo amore e la sua straordinaria quanto rara dote artistica. Tutto ciò è condensato nel volume I colori del cuore (Editron, Roma 2019), curato da Luisa Valmarin, nota romenista e vedova dell’artista, e Ida Libera Valicenti. Di Armando Rotondi. Tra De Chirico e Klimt: mostra di Legendina di Paolo nelle Langhe Metaphysica Liberty è il titolo dell’originalissima mostra antologica che porterà un’artista romena scomparsa, dal talento premiato e celebrato al Grand Palais di Parigi come all’Onu di Ginevra, nella Langa del Barolo, sotto il segno dell’Unesco. Le opere di Legendina di Paolo, nata nel 1939 a Cobadin, in Romania, e scomparsa nel 2017 a Lugano, nella sua città adottiva, potranno essere ammirate dal 30 maggio al 17 giungo 2019 nella pregevole cornice della restaurata chiesetta di Sant’Anna di Castiglione Falletto (Cn). Di Fabio Giuseppe Carlo Carisio.
Quest’anno la campana della memoria dello scultore romeno Ștefan Călărașanu, scomparso nel 2013, ha trovato la sua definitiva locazione esattamente dove, 51 anni fa, il 16 gennaio 1968, il terremoto fece cadere la campana della chiesa Madre di Menfi, in Sicilia. È il rispetto per un grande artista che, tra i misteri del caso, ha portato gente lontana a rionorare la memoria sia dell’evento tellurico che dell’artista stesso. Quella gente lo ha ricordato con la stessa enfasi e la stessa passione che l’artista ha impegnato per le sue creazioni. Di Gianluca Testa. La vivacità del bronzo e della terracotta: il mago Szakáts Béla Il Museo di Arte di Timișoara ospita, fino al 30 giugno c.a., una mostra indimenticabile: una retrospettiva Szakáts Béla. È un avvenimento importante per l’arte visiva di Timișoara, poiché trattasi di uno dei più raffinati scultori della Romania. Il soggetto principale della creazione artistica di Szakáts Béla è l’uomo, archetipo che accompagna e anima interamente la sua carriera da circa 60 anni. Dalle sue testimonianze, sotto il comunismo faceva ciò che gli era permesso: studiare arte figurativa. Riprovava a reinventare la figura umana. Anzi, la natura umana. Di Robert Şerban. La pittura di Dana Constantin Cosa ci propone Dana Constantin nelle sue serie visuali? Un attento esercizio dell’occhio, che può condurre a quella «emissione dell’occhio», di cui scriveva Ștefan Augustin Doinaș. Se seguiamo la lezione del poeta e guardiamo con attenzione, vediamo strati distinti di materia pittorica sistemati con virtuosità, che creano veli che conferiscono trasparenza all’ombra. Così, ciò che sembra solo nero, o blu, risulta essere un’intera gamma di sfumature. Lo sguardo dello spettatore entra nell’universo del quadro, ripercorrendo a ritroso la strada dell’artista. Di Ruxandra Demetrescu. La varietà delle forme, una continua ricerca nella zona dell’astratto, ma anche del figurativo, l’innesto tra i due territori dell’arte nella maggior parte delle opere dello scultore Bogdan Nueleanu, la tematica diversa, tutto questo testimonia la curiosità visiva dell’artista, le sue perenni ricerche. Come anche la combinazione di bronzo e acciaio inox, lo studio dei colori freddi e caldi di ciascuna, il rapporto cromatico che si accentua o si disperde a contatto con il legno. Presentazione di Robert Şerban. «La scultura nella collezione Herczeg» al Museo del Banato Il Museo Nazionale del Banato di Timișoara apre le sue porte dal 14 marzo al 30 aprile 2019 a una mostra privata, dei collezionisti Delia e Andrei Herczeg, eterogenea e dinamica nelle soluzioni espressive proposte, che riflette approcci differenti, siano essi di natura formale o concettuale. Il ventaglio di artisti plastici offerto al pubblico, composto da nomi romeni già affermati e da giovani emergenti timiscioregni, fotografa in modo efficacie e tangibile lo stato dell’arte della scultura in Romania. Presentazione di Maria Orosan-Telea e traduzione di Elena Di Lernia.
Le sculture in bronzo dell’artista timiscioregna Linda Saskia Menczel dal titolo «Musica Universalis» sono le protagoniste assolute in tutta la loro caleidoscopica pregnanza materica e spirituale della mostra inaugurata presso il Museo d’Arte di Timișoara il 23 marzo 2019 che si potrà visitare fino al 29 aprile. Tra le opere esposte più emblematiche merita particolare menzione il pianoforte «bagnato» nel bronzo, il cui scopo è quello di irradiare ai visitatori la sua «musica universale» in sintonia con le altre opere. Presentazione di Cornel Seracin e traduzione di Carmen Farauanu. La pittura di Marco Paladini a Timisoara Presso la Galleria del Municipio di Timișoara è aperta dal 4 marzo la mostra personale del pittore ligure Marco Paladini, curata da Carla Gravina, rappresentante del Consolato Onorario Italiano a Timișoara. Artista con alle spalle una fitta e importante serie di mostre personali e collettive, l’artista riversa sulle sue tele il grande legame mai spezzato con i suoi luoghi d’origine, sospesi fra terra e mare, declinato in un espressionismo lirico fatto di linee, colori e trasparenze. Presentazione di Andreea Foanene e traduzione di Elena Di Lernia.
Viorel Bătrânu, uno scultore romeno in Italia Viorel Bătrânu è un artista nato a Bacău e trapiantato in Italia, in Piemonte, dal 1997, e si occupa di scultura in legno e su pietra. Nutre fin da ragazzino la passione per la scultura, che poi affinerà alla Scuola Popolare d’Arte della città natale, lavorando fianco a fianco con grandi maestri scultori come Ioan Tăbăcaru e Dumitru Gârea. Oggi pone a disposizione la propria arte nel Laboratorio del Gruppo Liturgico di San Damiano d’Asti, una delle maggiori aziende fornitrici di arredi liturgici per le chiese cattoliche di tutto il mondo. Presentazione di Irina Niculescu. Approdato in Italia nel 1995 da Bacău, lo scultore Ioan Tăbăcaru, uno dei discepoli del fondatore della scuola di scultura ornamentale, Alexandru Huțanu, sita nella loro comune città natale, ha portato con sé dalla Moldavia tutta la sua esperienza e maestria nell’arte della scultura su legno, fondando a sua volta a Valfenera (in quel di Asti) un proprio laboratorio. Qui da circa 20 anni continua a trasmettere con immutata passione e sensibilità i suoi segreti agli allievi che si accostano a questa arte sotto la sua guida. Di tutto ciò ci parla nell’intervista raccolta da Irina Niculescu.
Alexandru Darida, artista romeno di origini italiane, dopo essersi formato all’Accademia d’Arti di Bucarest, ha scelto di trasferirsi in Italia, dove ha continuato la sua specializzazione a Roma. In seguito è partito alla volta degli Stati Uniti, paese in cui ha trovato la sua consacrazione come artista. Nell’intervista rilasciata a Andreea Foanene (trad. di Elena Di Lernia), l’artista ci parla della particolare evoluzione del suo linguaggio artistico, ricordando anche le sue mostre e i prestigiosi premi ricevuti, come l’ultimo, il premio «Botticelli» conferitogli a Firenze. 35 artiste dell’Europa centro-orientale espongono 120 opere a Timisoara Dal 15 agosto al 15 ottobre il Museo dell’Arte di Timișoara apre le proprie porte a una attesissima e gremitissima mostra tutta al femminile, intitolata «Woman, All Too Woman» e curata da Andreea Foanene, con artiste di spicco, romene e dell’Europa Centrale e dell’Est. Negli spazi del museo si succedono, declinate nelle più svariate gamme artistiche, opere e istallazioni che sondano lo sfaccettato universo femminile con le sue «ossessioni» nascoste e le sue imperscrutabili verità, da leggere in filigrana per sorbirne appieno l’impatto visivo. Presentazione di Enrico Cannata. Bucarest, esposti i preziosi del Museo Nazionale di Arte Si intitola «Metamorfosi. Cammei, gemme e gioielli della collezione del Museo Nazionale di Arte della Romania» la mostra aperta fino al 30 settembre nel medesimo Museo, occasione rara per ammirare un ricco corpus di opere, in gran parte sconosciute. Anelli, bracciali, orecchini decorati con gemme intagliate, nonché cammei e pietre preziose di diverse epoche costituiscono il fulcro della mostra, strutturata seguendo il filo concettuale della metamorfosi, quale trasformazione artistica della materia e, sovente, riadattamento espressivo di gioielli antichi. Presentazione di Anita Paolicchi. Per un nuovo mecenatismo culturale: Canaletto in mostra a Bucarest Il Canal Grande e Piazza San Marco, la Laguna e la Chiesa della Salute, scorci e magia di Venezia, città senza pari. Li presenta a Bucarest una mostra, aperta fino al 15 luglio, al Museo Nazionale d’Arte della Romania. Quattro tra i più grandi vedutisti ne sono i protagonisti: Canaletto, Guardi, Marieschi, van Lint, patrimonio delle collezioni d’arte di Banca Intesa Sanpaolo. Presentando questo evento, Smaranda Bratu Elian svolge alcune urgenti considerazioni sul rapporto tra arte e finanza, nel segno di un nuovo mecenatismo culturale che soprattutto le banche sono chiamate a realizzare.
«Non progetto soltanto con la mente. Anche se ho un’idea, questa cambia continuamente mentre lavoro ad un disegno o a un video. Sento il mio corpo come un canale attraversato da esperienze, idee, oggetti, immagini, sogni». Francesco Marano è antropologo, artista e film-maker. Professore Associato all’Università della Basilicata, si occupa di antropologia visuale, di teorie e metodi dell’etnografia, di rapporti fra arte e antropologia. Legato alla città di Timişoara, lo abbiamo incontrato e intervistato in occasione della mostra Casa e trasloco / Home and resettlement. A cura di Andreea Foanene.
Celebrazione dei piaceri terreni, dispendio edonistico, festa liberatoria e della libertà, il carnevale ha profonde radici storico-antropologiche, che risalgono addirittura ad alcune antiche feste romane, come i saturnali, i brumalia, i lupercali e i baccanali, di cui continua a conservare determinati riti e significati. Il tema del carnevale, molto sentito e celebrato in varie città italiane mediante manifestazioni di grande richiamo (Venezia in primis), è stato uno dei numerosi temi della Settimana della Cultura Italiana a Bucarest. Pubblichiamo il testo dell’intervento di Miruna Bulumete.
È in corso fino al 15 febbraio, presso la Galleria Artex di Râmnicu Vâlcea, la mostra personale di pittura, arte decorativa e performance Architetture sovrapposte di Angela Tomaselli. Nata in Romania da famiglia italo-tedesca, Angela Tomaselli dà vita a un’opera di ampio respiro, fondata su un continuo rinnovamento del linguaggio plastico e dei temi proposti, in cui energia creativa, spunti di ispirazione, forza cromatica riflettono un profondo e persistente rapporto con l’Italia e la sua variegata tradizione culturale. Ne nasce una sintesi artistica originale e convincente. Di Andreea Foanene. Otto Kruch, un'arte che brucia e trasforma Tra settembre e ottobre, si è tenuta a Venezia una mostra personale di Otto Kruch, artista romeno di origini tedesche. Scultore poliedrico e innovatore, Kruch dà vita ad un’arte che trova la sua massima espressione nella fusione e trasformazione del bronzo. «Il bronzo e il fuoco, la materia e lo spirito – segnala Claudia Mandi, nella presentazione che pubblichiamo – rappresentano due fasi della stessa sostanza che l’artista utilizza per le sue opere. Dal bronzo all’oggetto, dal disegno all’incisione, dalla pittura al collage, queste ambivalenze ci portano a comprendere l’arte di Otto Kruch». Ion Andreescu, il pittore della malinconia. Un testo di Andrei Pleșu Ion Andreescu è una delle figure più importanti della pittura romena del secondo Ottocento. Alla sua opera dedica ampio spazio Andrei Pleșu nel suo Pitoresc și melancolie, libro in cui viene ripercorsa l’evoluzione della pittura di paesaggio nella storia e nella teoria dell’arte europea. Secondo Pleșu, la pittura di Andreescu si caratterizza in modo decisivo per l'intensa malinconia che la pervade e per la percezione della natura che va oltre il semplice dato estetico e fenomenico. Suggestiva analisi dell'opera di un pittore che merita maggior attenzione. A cura di Anita Paolicchi. Constantin Brancusi a 140 anni dalla nascita. Una testimonianza video Nel 2016 ricorrono 140 anni dalla nascita del grande scultore romeno Constantin Brancusi (Brâncuşi), figura centrale del movimento artistico moderno di inizio Novecento e vero pioniere dell’astrazione. Le sue opere esprimono ad un tempo il senso dell’immediatezza della scultura contadina e la sofisticata linea d’avanguardia dell'arte parigina di inizio secolo. Grazie alla collaborazione del regista Victor Popa, pubblichiamo una preziosa testimonianza video, con immagini dall’atelier di Brancusi (anni 1923-1936) che riprendono l'artista al lavoro. «Roma, ebbrezza e incanto della creatività». Intervista a Claudia Mandi «L’incontro con l’arte italiana mi ha formato come artista visuale. Non sarei potuta arrivare alla zona dalla quale alimento i miei fantasmi, sogni, idee, senza questa favolosa esperienza. Sono tornata alla figura umana, mi sono innamorata del mondo dei corpi in movimento». L’arte e la sua ispirazione, l’Italia e in particolare Roma sono alcuni temi dell’intervista all'artista Claudia Mandi. Con un attivo di numerose mostre personali a Roma, Napoli e in Sardegna, Claudia Mandi presenta in questa intervista la sua esperienza umana e professionale. A cura di Afrodita Cionchin. Ormós Zsigmond e la collezione d'arte italiana del Museo di Timişoara La collezione d'arte europea antica del Museo dell’Arte di Timişoara è in gran parte dovuta a Ormós Zsigmond, personalità di notevole rilevanza per il collezionismo dell’Ottocento nella provincia del Banato (già dell’Impero austro-ungarico, e dal 1918 territorio della Romania). Di particolare ampiezza e pregio la sua raccolta d’arte italiana, composta da 53 dipinti e da vari disegni e stampe, alcuni dei quali successivamente venduti. Un pregevole studio di Marius Cornea traccia un ampio profilo di Ormós e della sua attività di collezionista. La scultura di Paul Neagu: tre grandi mostre a Timişoara e Cluj-Napoca A dieci anni dalla sua scomparsa, la Romania rende omaggio a Paul Neagu, grande scultore neovanguardista, nato in Romania nel 1938 e stabilitosi a Londra nel 1970. Due mostre a Timişoara e una a Cluj-Napoca offrono una panoramica dell’opera di questo artista che, come ha scritto Sir Nicholas Serota, direttore del Tate Museum di Londra, «ha scoperto un nuovo linguaggio nella scultura, con radici nella sua eredità romena, senza però rimanere circoscritto a questa eredità». Partner media del progetto, la nostra rivista pubblica una presentazione a cura di Ileana Pintilie e i cataloghi. Luminița Țăranu, il poliedrico percorso di un’artista romena di successo Voce significativa del panorama artistico contemporaneo, Luminița Țăranu è un'artista romena ben affermata anche in Italia. Nata nel 1960 a Lugoj e dal 1987 stabilita in provincia di Roma, ha realizzato un percorso artistico che va dalle rappresentazioni postclassiche alle installazioni di avanguardia, dipinti, megaoggetti/sculture e interventi artistici in opere di ristrutturazione architettonica. Nel 2013-2014 ha realizzato uno dei suoi progetti più importanti: «Columna mutātio», opera ispirata alla Colonna di Traiano. Presentazione di Claudia Mandi. La «nostalgia del giardino» nell’arte di Virginia Tomescu Scrocco Virginia Tomescu Scrocco è una protagonista emblematica della pittura della prima metà del Novecento in Italia. Nata nel 1886 in Romania, dove iniziò la sua formazione nel campo dell’arte, continuò i suoi studi in Francia e in Italia. Visse e dipinse a Tivoli, e oggi le sue opere si trovano nelle mostre permanenti di Villa d'Este, segno dell’omaggio della città di Tivoli all’artista romena. Altri quadri sono alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, mentre le opere custodite nella casa paterna di Buonalbergo sono state donate al Museo del Sannio di Benevento. Presentazione di Claudia Mandi. Sabina Pecorella: «La Romania vive un vero Rinascimento delle arti» Sabina Pecorella, curatrice d’arte a Napoli e sostenitrice degli artisti stranieri in Italia, si è particolarmente affezionata alla produzione artistica della Romania: «L’impatto con l’arte romena - dichiara - è stato per me emozionante; qui è in atto quello che potremmo definire un vero e proprio Rinascimento delle arti, processo simile a tanti altri Paesi in cui la cultura è stata storicamente massificata». Un’intervista realizzata da Claudia Mandi, artista e curatrice presso il Museo dell’Arte di Timisoara, che coordina la sezione dedicata all’arte nella nostra rivista.
Secondo la ricerca 2014 dell'Istituto Europa Asia, il simbolo italiano più noto al mondo è Leonardo da Vinci: «Sulla sua straordinaria figura – afferma Achille Colombo Clerici, presidente IEA – dovrà essere imperniato il rilancio dell’immagine dell’Italia, specie nella prossima “vetrina” mondiale dell'Expo». Il Cenacolo è forse anche l'opera più conosciuta dell'intera storia dell'arte. Ivana Novani, responsabile Biblioteca-Archivi della Soprintendenza Beni Architettonici di Milano, presenta una curiosa storia d’archivio riguardante questo capolavoro. Incontro con Lea Contestabile e le sue installazioni artistiche «Una casa, da qualche parte in Aquila, trasformata in atelier, o viceversa; dappertutto i segni, come tracce ancora calde, di un travaglio artistico che non tradisce i suoi limiti. Con la sua esperienza didattica universitaria, con i suoi vari sperimenti spettacolari (teatro-musica-poesia), Lea ha fatto la prova suprema del sincretismo artistico ed è arrivata, naturalmente, organicamente, a un modello in cui sembra iscrivere il suo stesso messaggio testamentario: l’installazione artistica». Così George Popescu evoca l'incontro con l'artista abruzzese Lea Contestabile. «Riviviscenze di lacerti». La pittura di Marco Paladini a Timişoara Il 14 novembre sarà inaugurata la mostra «Riviviscenze di lacerti» di Marco Paladini, artista che vive da alcuni anni a Timişoara: «Per il mio lavoro, la contemplazione della bellezza e la sua relativa fruizione sono sempre stati motore energetico della mia creatività, ci dice. Da questo punto di vista credo di essere femmina che riceve la propria ingravidazione attraverso gli occhi. Il giorno in cui mi resi conto che in Italia questa realtà mi si sarebbe viepiù pregiudicata per ragioni socio-economiche ed etniche, incominciai a seguire un amico che da tempo frequentava la Romania».
Tra le straordinarie testimonianze di arte e spiritualità che costellano il territorio romeno, le antiche chiese di legno costituisco un capitolo di grande valore. Paolo Ceriani, ingegnere e specialista nel restauro dei monumenti, presenta con accurata documentazione fotografica alcune di queste chiese esistenti nel Banato, precisamente nell’area di Lugoj e Faget. Indiscutibile prodigio costruttivo di profondo valore storico e architettonico, oltre che ovviamente religioso, tali chiese sono attualmente interessate da un necessario progetto di restauro conservativo avviato dal Ministero della Cultura della Romania. Gheorghe Fikl, l'artista di Timişoara che dipinge per il principe Carlo Gheorghe Fikl è un poliedrico artista di Timisoara: pittura, musica e fotografia coesistono nel suo universo creativo, dando vita a espressioni simboliche su più registri. Lo scorso giugno, dopo un'esposizione nella località di Archita, riceve una telefonata dalla Casa Reale britannica: il principe Carlo vuole acquisire sue opere. E così i quadri di Fikl, Taur violet în altar e Staul cu oii şi candelabru, entrano a far parte della collezione privata di Carlo d'Inghilterra: «Anche lui dipinge - racconta sereno Fikl - ha un master in belle arti». Reportage di Oana Grimacovschi. «L’inizio». Poesia per immagini nella prima mostra di Alina Ciuciu «L’inizio». È questo il titolo – a valenza metafisica, verrebbe da dire – della prima mostra personale che, dal 27 aprile al 28 maggio, la pittrice romena Alina Ciuciu tiene a Salò (BS). Guardare un quadro di questa pittrice e venire catapultati in una dimensione diversa è pressoché simultaneo. Non si può, infatti, non rimanere catturati dai colori con i quali questa artista riveste le sue emozioni. Perché tale è la sua pittura: dare corpo ai suoi pensieri, catturare istantanee della sua fantasia e fissarle sulla tela. Così Lorenzo Cipriani nell'introdurre l'opera di Alina Ciuciu. Alice dietro il muro delle meraviglie. Una pittrice abruzzese all'opera George Popescu evoca l'incontro con la pittrice abruzzese Alice (Adelina di Sabatino di Diodoro): «Nel suo atelier vissi all’improvviso la sensazione di uscire da un tempo (quello presente) per entrare, non in un altro tempo, bensì in altri diversi tempi-mondo. Da tutti gli angoli lo sguardo era letteralmente colpito da volti, figure, occhi (soprattutto) dei quadri che conservano qualcosa dell’alone delle vecchie icone, e delle tele (termine improprio in quanto, tecnicamente, la sua arte richiede il travaglio con pezzi di muro, pigmenti e lastra, sabbia e intonaco)». In memoriam Massimina Pesce. Un’artista amica della Romania Lo scorso 10 giugno se ne è andata in silenzio la poliedrica artista aquilana Massimima Pesce, stimata e apprezzata ceramista, scultrice e pittrice, e anche una vera amica della Romania. Massimina Pesce è stata sempre sostenuta dalla critica italiana e straniera più qualificata e ospitata in mostre personali e collettive in molti musei e istituzioni culturali italiane, europee ed extraeuropee. La ricordiamo attraverso le parole di Afrodita Cionchin e George Popescu, che hanno accompagnato una sua mostra itinerante collettiva di qualche anno fa, in Italia e in Romania. «Più significato, meno gesso». I disegni di Dan Perjovschi Dan Perjovschi è un artista riconosciuto in tutto il mondo per i suoi interventi nei più grandi musei internazionali, quali il MoMA di New York e la Tate Modern di Londra. La sua pratica linguistica favorita è il disegno, «animato» da giochi di parole, da epigrammi e dal senso paradossale con cui delinea gli eventi socio-politici, i nuovi conflitti di classi, le contraddizioni del sistema dell’arte, le anomalie del convivere nel mondo globalizzato. In questo servizio, anche una serie di disegni a firma di Dan Perjovschi, sulla condizione dell’artista nella nostra società. |
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