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OBIETTIVO TIMIŞOARA Miki Velciov, Land Art e interventi nel paesaggio Miki Velciov (1968) è artista formatosi alla Facoltà di Arte e Design di Timișoara nelle cui opere l’attenzione va ai materiali naturali, una sua caratteristica distintiva emersa fin dagli anni d’università culminata nel progetto di tesi di laurea Un metro cubo di vita. Da allora il rapporto con la natura è sempre stato alla base delle sue creazioni, con installazioni concepite per essere trasferite all’esterno, unendo Land Art, corrente di tradizione neoavanguardistica, e principi dell’anamorfosi in una sintesi «ecologista» di grande suggestione. Di Maria Orosan-Telea. «Centriphery»: mito e comunità nel cuore di Timișoara Armando Rotondi, quale «journalist-in-residence» e osservatore, invitato dall’Associazione Prin Banat, ci rende partecipi della sua esperienza durante la tappa romena del festival «Centriphery», tenutosi nella centralissima Piața Libertății di Timișoara dal 23 al 25 luglio 2021. L’evento è un progetto creativo interdisciplinare co-finanziato dalla Comunità europea, che combina le parole «centro» e «periferia», coinvolgente più nazioni, alla cui base c’è l’idea che «ogni ‘periferia’ sia allo stesso tempo un ‘centro’ e abbia un ‘centro’», un modo per aggregare con estro tante comunità. «Ricorrenze», una mostra-evento all’Accademia di Romania in Roma La mostra-evento Ricorrenze della Facoltà d’Arte e Design dell’Università dell’Ovest di Timișoara, di cui «Orizzonti culturali italo-romeni» si pregia di essere partner, è stata ospitata dall’Accademia di Romania in Roma tra il 17 e il 30 settembre 2021. Curata da Maria Orosan-Telea, l’esposizione ha riunito una cinquantina di opere dei docenti della facoltà, sua punta di diamante, in un quadro unitario e dinamico declinato in soluzioni compositive sempre nuove. Nella galleria online della nostra rivista, offriamo al pubblico una selezione rappresentativa delle opere esposte.
Adriana Lucaciu tra attività creatrice e formazione di nuovi artisti Afrodita Carmen Cionchin in questa ampia intervista, corredata da suggestive fotografie, pone in risalto da un lato la storia professionale di Adriana Lucaciu, artista visiva e professoressa presso la Facoltà di Arti e Design dell’Università dell’Ovest di Timișoara, e dall’altro la sua quasi trentennale ‘missione’ pedagogica come formatrice di nuove generazioni di artisti, ora esponenti della scena artistica della città. Adriana Lucaciu, figlia del pittore Simion Lucaciu, è un pezzo di storia dell’istruzione superiore d’arte a Timişoara di cui ricorrono i 30 anni dalla sua rifondazione. La sezione «Orizzonti d’Arte» è dedicata alla Facoltà di Arte e Design dell’Università dell’Ovest di Timișoara in occasione dei 30 anni dalla ripresa dei corsi dopo la caduta del regime comunista e degli 87 dall’inaugurazione del primo istituto di formazione superiore di arte a Timișoara. Grazie al prof. Camil Mihăescu, preside della facoltà, abbiamo la gioia di ammirare le creazioni artistiche di allievi e professori esposte nelle Gallerie Calpe e Helios e nel Museo temporaneo d’arte contemporanea di Timișoara tra il 16 novembre e il 30 dicembre 2020. Traduzione di Elena di Lernia.
Il credo artistico del maestro Ciprian Radovan Afrodita Cionchin ci presenta il maestro Ciprian Radovan, uno dei massimi esponenti dell’arte romena contemporanea. Nato nel 1939 nel distretto di Timiş, è membro di importanti associazioni artistiche (Unione degli Artisti Plastici della Romania, sezione pittura, e International Association of Art.). Oltre all’attività artistica, si dedica alla ricerca scientifica e insegna elettrochimica all’Università dell’Ovest di Timişoara. Il suo percorso figurativo conosce più stadi, tanto da renderne l’opera pittorica uno scrigno di gemme espressive di grande ricchezza. Traduzione di Elena di Lernia. «Quel profumo di caffè e Mitteleuropa». Riccardo Illy, storia di famiglia Ci sono storie e uomini che sembrano custodire nel loro patrimonio genetico una costitutiva vocazione all'interculturalità, irresistibilmente aperti ad ampi orizzonti. È il caso della famiglia Illy, cognome che è anche un rinomato brand internazionale. Ce ne racconta la storia Riccardo Illy, noto anche per il suo impegno politico, in un viaggio di generazioni che parte da Timişoara, col nonno ungherese Francesco, e arriva a Trieste, città multiculturale. Una storia mitteleuropea, non solo di caffè ma anche di idee: «Ogni impresa – dice Illy – deve impegnarsi a sostenere la cultura». «Presenza italiana nel Banato»: il contributo di Aurel Cosma Jr. Il progetto interdisciplinare Presenza italiana nel Banato della nostra rivista, avviato da Afrodita Carmen Cionchin in collaborazione con lo storico Ionel Cionchin, si propone il duplice obiettivo di recuperare la memoria storica, valorizzando e reinserendo nel circuito culturale alcuni dei contributi più importanti di coloro che hanno trattato questo tema, e di produrre nuovi studi sull’argomento. Presentiamo il contributo di Aurel Cosma Jr., avvocato, giornalista e scrittore, nato il 25 marzo 1901 a Timişoara, intellettuale di spicco del Banato del primo Novecento. Aurel Cosma Jr: «Tracce di vita italiana nel Banato» (II) Continuiamo il progetto editoriale «Presenza italiana a Timişoara e nel Banato» con la pubblicazione della seconda parte dello studio di Aurel Cosma Jr. intitolato Tracce di vita italiana nel Banato, edito nel 1939 dall’Istituto di Cultura Italiana, sezione di Timişoara. «Pulsazioni di vita italiana nel Banato troviamo anche nel campo militare, soprattutto all'epoca delle guerre contro i Turchi, quando innumerevoli Italiani versarono il loro sangue per la liberazione dal terrore della mezzaluna anticristiana» Spiccano le figure di San Giovanni da Capestrano e del conte Luigi Ferdinando Marsigli. Aurel Cosma Jr: «Tracce di vita italiana nel Banato» (III) Il progetto editoriale «Presenza italiana a Timişoara e nel Banato» giunge alla pubblicazione della terza e ultima parte dello studio di Aurel Cosma Jr., Tracce di vita italiana nel Banato (1939). Siamo nel Settecento: «La pace di Passarovitz del 1718 – scrive Cosma – inaugura una nuova era nella vita del Banato. II vittorioso principe Sabaudo affidò al Conte Mercy la riorganizzazione della regione. A questo difficile lavoro di ricostruzione soprattutto economica, anche gli Italiani hanno dato concorso di lavoro. La rinascita del Banato è dovuta in gran parte alle braccia instancabili e al genio italiano». Silvio Guarnieri, dieci anni di vita e studi a Timişoara. Un inedito Silvio Guarnieri (1910-1992) fu uomo di lettere, scrittore e docente universitario. Nel 1938, insofferente delle limitazioni imposte dalla censura fascista, giunse in Romania come direttore dell'Istituto italiano di cultura, sezione di Timişoara, fino al 1948. A questa singolare figura di studioso e diplomatico, Doina Condrea Derer ha dedicato un importante volume monografico, Silvio Guarnieri. Universitar în Romania și Italia (2009). Pubblichiamo, in traduzione italiana, il capitolo dedicato all’attività pubblicistica di Guarnieri in Romania, con una lettera inedita.
Otto professori (Dana Constantin, Smaranda Moldovan, Andrei Părăușanu, Dacian Andoni, Cristian Sida, Călin Beloescu, Liliana Mercioiu Popa, Cristina Daju) della sezione di Pittura della Facoltà d’Arte dell’Università Ovest di Timișoara sono stati i protagonisti con le loro opere uscite dai rispettivi atelier della mostra di pittura intitolata «Anexa 5.1» che si è tenuta presso la galleria Helios della stessa città nel mese di luglio del 2019. Eterogenea in quanto a stili e fattura, è stata l’occasione preziosa per tastare il polso dell’attuale panorama plastico timiscioregno. A cura di Ileana Pintilie. La vivacità del bronzo e della terracotta: il mago Szakáts Béla Il Museo di Arte di Timișoara ospita, fino al 30 giugno c.a., una mostra indimenticabile: una retrospettiva Szakáts Béla. È un avvenimento importante per l’arte visiva di Timișoara, poiché trattasi di uno dei più raffinati scultori della Romania. Il soggetto principale della creazione artistica di Szakáts Béla è l’uomo, archetipo che accompagna e anima interamente la sua carriera da circa 60 anni. Dalle sue testimonianze, sotto il comunismo faceva ciò che gli era permesso: studiare arte figurativa. Riprovava a reinventare la figura umana. Anzi, la natura umana. Di Robert Şerban. La pittura di Dana Constantin Cosa ci propone Dana Constantin nelle sue serie visuali? Un attento esercizio dell’occhio, che può condurre a quella «emissione dell’occhio», di cui scriveva Ștefan Augustin Doinaș. Se seguiamo la lezione del poeta e guardiamo con attenzione, vediamo strati distinti di materia pittorica sistemati con virtuosità, che creano veli che conferiscono trasparenza all’ombra. Così, ciò che sembra solo nero, o blu, risulta essere un’intera gamma di sfumature. Lo sguardo dello spettatore entra nell’universo del quadro, ripercorrendo a ritroso la strada dell’artista. Di Ruxandra Demetrescu. Ștefan Călărașanu, i rintocchi della sua Campana giungono in Italia Quest’anno la campana della memoria dello scultore romeno Ștefan Călărașanu, scomparso nel 2013, ha trovato la sua definitiva locazione esattamente dove, 51 anni fa, il 16 gennaio 1968, il terremoto fece cadere la campana della chiesa Madre di Menfi, in Sicilia. È il rispetto per un grande artista che, tra i misteri del caso, ha portato gente lontana a rionorare la memoria sia dell’evento tellurico che dell’artista stesso. Quella gente lo ha ricordato con la stessa enfasi e la stessa passione che l’artista ha impegnato per le sue creazioni. Di Gianluca Testa. Le anatomie dello scultore Bogdan Nueleanu La nostra Associazione ha avviato a marzo un ambizioso progetto destinato a promuovere gli artisti di Timişoara in Italia attraverso la rivista e non solo: PromoART. PromoART significa visitare, apprezzare e valorizzare la creatività che scorre in questa città. Siamo felici di poter pubblicare, ad aprile, una serie di pagine in edizione bilingue dedicate ad alcuni tra i più importante eventi d’arte del mese di marzo a Timişoara. Il primo è la mostra di scultura «Anatomia di un Pensiero» di Bogdan Nueleanu presso la Galleria CalpeTimişoara. Presentazione di Robert Şerban. «La scultura nella collezione Herczeg» al Museo del Banato Il Museo Nazionale del Banato di Timișoara apre le sue porte dal 14 marzo al 30 aprile 2019 a una mostra privata, dei collezionisti Delia e Andrei Herczeg, eterogenea e dinamica nelle soluzioni espressive proposte, che riflette approcci differenti, siano essi di natura formale o concettuale. Il ventaglio di artisti plastici offerto al pubblico, composto da nomi romeni già affermati e da giovani emergenti timiscioregni, fotografa in modo efficacie e tangibile lo stato dell’arte della scultura in Romania. Presentazione di Maria Orosan-Telea e traduzione di Elena Di Lernia.
Le sculture in bronzo dell’artista timiscioregna Linda Saskia Menczel dal titolo «Musica Universalis» sono le protagoniste assolute in tutta la loro caleidoscopica pregnanza materica e spirituale della mostra inaugurata presso il Museo d’Arte di Timișoara il 23 marzo 2019 che si potrà visitare fino al 29 aprile. Tra le opere esposte più emblematiche merita particolare menzione il pianoforte «bagnato» nel bronzo, il cui scopo è quello di irradiare ai visitatori la sua «musica universale» in sintonia con le altre opere. Presentazione di Cornel Seracin e traduzione di Carmen Farauanu. La pittura di Marco Paladini a Timisoara Presso la Galleria del Municipio di Timișoara è aperta dal 4 marzo la mostra personale del pittore ligure Marco Paladini, curata da Carla Gravina, rappresentante del Consolato Onorario Italiano a Timișoara. Artista con alle spalle una fitta e importante serie di mostre personali e collettive, l’artista riversa sulle sue tele il grande legame mai spezzato con i suoi luoghi d’origine, sospesi fra terra e mare, declinato in un espressionismo lirico fatto di linee, colori e trasparenze. Presentazione di Andreea Foanene e traduzione di Elena Di Lernia.
35 artiste dell’Europa centro-orientale espongono 120 opere a Timisoara Dal 15 agosto al 15 ottobre il Museo dell’Arte di Timișoara apre le proprie porte a una attesissima e gremitissima mostra tutta al femminile, intitolata «Woman, All Too Woman» e curata da Andreea Foanene, con artiste di spicco, romene e dell’Europa Centrale e dell’Est. Negli spazi del museo si succedono, declinate nelle più svariate gamme artistiche, opere e istallazioni che sondano lo sfaccettato universo femminile con le sue «ossessioni» nascoste e le sue imperscrutabili verità, da leggere in filigrana per sorbirne appieno l’impatto visivo. Presentazione di Enrico Cannata. San Martino del Carso, memoria e riconciliazione Il Museo della Grande Guerra di San Martino del Carso ospita fino al 30 settembre 2016 l’esposizione internazionale «San Martino e l’Albero Storto. C’era una volta. Storie da una trincea», L’Albero Storto qui esposto è un tronco di albero che fa parte della collezione del Museo del Banato di Timisoara, ritornato dopo un secolo sul territorio in cui era cresciuto. La sua singolare storia, risalente alla Prima guerra mondiale, viene qui evocata da Claudiu Ilaş, manager del Museo del Banato di Timisoara, presente all’inaugurazione dell’esposizione. Da Confindustria Romania Premio per la Cultura al nostro direttore Il Confindustria Romania Awards For Excellence 2014 ha assegnato il Premio per la Cultura al nostro direttore Afrodita Cionchin, quale riconoscimento di valore onorifico per la «sua attività di traduttrice e studiosa e per la rivista bilingue on-line che ha fondato e dirige, “Orizzonti culturali italo-romeni”, valido strumento di comunicazione per promuovere, in Italia, i valori culturali romeni e l’immagine della Romania, e nello stesso tempo la cultura italiana in Romania». Tra gli altri premiati, Pirelli Romania (Premio Responsabilità), Tenaris (Premio Education), Rifil (Premio Eccellenza nel Manifatturiero). Ormós Zsigmond e la collezione d'arte italiana del Museo di Timişoara La collezione d'arte europea antica del Museo dell’Arte di Timişoara è in gran parte dovuta a Ormós Zsigmond, personalità di notevole rilevanza per il collezionismo nella seconda metà dell’Ottocento nella provincia del Banato (già dell’Impero austro-ungarico, e dal 1918 territorio della Romania). Di particolare ampiezza e pregio la sua raccolta d’arte italiana, composta da 53 dipinti e da vari disegni e stampe, alcuni dei quali successivamente venduti. Un pregevole studio di Marius Cornea traccia un ampio profilo di Ormós e della sua attività di collezionista. La scultura di Paul Neagu: tre grandi mostre a Timişoara e Cluj-Napoca A dieci anni dalla sua scomparsa, la Romania rende omaggio a Paul Neagu, grande scultore neovanguardista, nato in Romania nel 1938 e stabilitosi a Londra nel 1970. Due mostre a Timişoara e una a Cluj-Napoca offrono una panoramica dell’opera di questo artista che, come ha scritto Sir Nicholas Serota, direttore del Tate Museum di Londra, «ha scoperto un nuovo linguaggio nella scultura, con radici nella sua eredità romena, senza però rimanere circoscritto a questa eredità». Partner media del progetto, la nostra rivista pubblica la presentazione di Ileana Pintilie e i due cataloghi. Luminița Țăranu, il poliedrico percorso di un’artista romena di successo Voce significativa del panorama artistico contemporaneo, Luminița Țăranu è un'artista romena ben affermata anche in Italia. Nata nel 1960 a Lugoj e dal 1987 stabilita in provincia di Roma, ha realizzato un percorso artistico che va dalle rappresentazioni postclassiche alle installazioni di avanguardia, dipinti, megaoggetti/sculture e interventi artistici in opere di ristrutturazione architettonica. Nel 2013-2014 ha realizzato uno dei suoi progetti più importanti: «Columna mutātio», opera ispirata alla Colonna di Traiano. Presentazione di Claudia Mandi. A Faenza il Teatro Merlin di Timişoara con «La Bella e la Bestia» Il prossimo 30 novembre, la compagnia teatrale Merlin di Timişoara darà al Teatro Masini di Faenza «La Bella e la Bestia», in lingua romena e con traduzione simultanea. L’evento è realizzato in collaborazione con la città di Timişoara, gemellata con Faenza a sostegno della candidatura di Timişoara-Capitale Europea della Cultura 2021, ed è strutturato in tre parti: una mostra fotografica con immagini di Timişoara realizzate dall’artista fotografo Alin Zelenco, un breve film di presentazione della storia della città e lo spettacolo «La Bella e la Bestia». Dan Ciobotaru: Timişoara, tra scoperte archeologiche e futuro europeo I lavori in corso per il recupero del centro storico a Timişoara sono stati occasione per la recente scoperta di reperti archeologici di grande interesse, come le fondamenta della chiesa medievale di Piazza San Giorgio e le fondamenta del bagno turco in piazza della Libertà. Un'intervista con Dan Leopold Ciobotaru, direttore del Museo del Banato, offre l'occasione non solo per una valutazione di tali scoperte, ma anche per approfondire il profilo che sviluppo e promozione culturale della città dovrebbero avere, in vista della sua candidatura a Capitale Europea della cultura nel 2021. «Lo scultore delle campane»: Ştefan Călărăşanu, una vita donata all'arte Il 2 dicembre 2013 si è spento, all’età di 66 anni, l'artista Ştefan Călărăşanu, meglio noto come «lo scultore delle campane». Testimonianze della sua arte si trovano anche in Italia: nel 2012, lo scultore trascorse tre settimane a Menfi, in provincia di Agrigento, dove scolpì una campana di marmo che poi regalò alla comunità locale, in memoria del terremoto del 1968 nella Valle del Belice. Lo ricordiamo attraverso le immagini dei suoi disegni, realizzati durante quel soggiorno italiano, in prossima pubblicazione nel catalogo curato dall'amico Gianluca Testa, autore del presente testo. Simona Neumann: «Come costruire una Capitale Europea della Cultura» «Prepararsi a diventare Capitale Europea della Cultura è un’opportunità per la città candidata di svilupparsi a livello sociale, economico e turistico, è un processo che contribuisce allo sviluppo urbano, dell’industria creativa, dell’immagine della città a livello nazionale e internazionale. Lo status di Capitale Europea della Cultura innesca centinaia di lavori di ricostruzione, innumerevoli eventi culturali, e la città entra a far parte del top delle mete turistiche». Lo afferma Simona Neumann, direttore esecutivo dell’Associazione Timişoara Capitale Europea della Cultura 2021. Capolavori da salvare: le chiese in legno nei dintorni di Lugoj e Faget Tra le straordinarie testimonianze di arte e spiritualità che costellano il territorio romeno, le antiche chiese di legno costituisco un capitolo di grande valore. Paolo Ceriani, ingegnere e specialista nel restauro dei monumenti, presenta con accurata documentazione fotografica alcune di queste chiese esistenti nel Banato, precisamente nell’area di Lugoj e Faget. Indiscutibile prodigio costruttivo di profondo valore storico e architettonico, oltre che ovviamente religioso, tali chiese sono attualmente interessate da un necessario progetto di restauro conservativo avviato dal Ministero della Cultura della Romania. «Riviviscenze di lacerti». La pittura di Marco Paladini a Timişoara Il 14 novembre sarà inaugurata la mostra «Riviviscenze di lacerti» di Marco Paladini, artista che vive da alcuni anni a Timişoara: «Per il mio lavoro, la contemplazione della bellezza e la sua relativa fruizione sono sempre stati motore energetico della mia creatività, ci dice. Da questo punto di vista credo di essere femmina che riceve la propria ingravidazione attraverso gli occhi. Il giorno in cui mi resi conto che in Italia questa realtà mi si sarebbe viepiù pregiudicata per ragioni socio-economiche ed etniche, incominciai a seguire un amico che da tempo frequentava la Romania».
«Timişoara è l’unica città europea ad avere tre teatri nelle tre lingue nazionali – romeno, ungherese e tedesco – che condividono lo stesso edificio, il Palazzo della Cultura. Questo, insieme agli oltre mille primati in diversi ambiti, costituisce il background per la candidatura a Capitale Europea della Cultura nel 2021». Lavinia Simion, consigliere della Direzione per la Comunicazione del Comune di Timişoara, illustra il profilo culturale che caratterizza il passato e il presente della città, insieme alle iniziative programmate per sostenerne la candidatura al prestigioso titolo europeo. Paolo Ceriani: «Timişoara, un grande patrimonio da salvare» «La “Piccola Vienna”, ricca di edifici monumentali, ha perduto nel tempo la sua brillantezza, giungendo ad un profondo degrado. Una riqualificazione del consistente patrimonio architettonico di Timişoara gioverebbe alla città ed avrebbe un effetto benefico sull'economia della regione». Lo sostiene l'ingegner Paolo Ceriani, esperto di patologie del patrimonio monumentale, stabilitosi da due anni a Timişoara. Buon conoscitore della città, l’ingegnere illustra in questa intervista la sua visione dello stato delle cose, raccontando anche la propria esperienza umana e professionale. E lo spirito italiano risuona all'Opera di Timişoara. Parla Corneliu Murgu Da dodici anni Corneliu Murgu dirige l'Opera Romena di Timişoara. Strettamente legato all'Italia per il suo articolato percorso umano e professionale, il maestro Murgu delinea l'attività di questa prestigiosa istituzione, presentandone i successi e illustrando anche la nuova stagione, ricca di manifestazioni speciali per festeggiare i sessantacinque anni di attività artistica dell'Opera. Di un fatto il maestro Murgu è convinto, con aperta soddisfazione: «Abbiamo portato qualcosa dello spirito e della mentalità italiana nel nostro teatro». Impressioni di viaggio dai lettori: Timişoara tra passato e presente La lettrice Irma di Patre ci invia le impressioni di un suo viaggio a Timişoara. «La città annovera numerosi primati. Il più importante: è la prima città della Romania in cui si è accesa la scintilla della libertà. Oggi sui primi gradini della scalinata, strisce di vernice rossa ricordano l’orrore. Sarebbe oltremodo sconfortante se in futuro, turisti distratti scambiassero quel rosso con la conseguenza del gesto maldestro di un imbianchino inesperto. È un esercizio salutare per l’animo umano non dimenticare mai le aberrazioni e i guasti prodotti da chi nasconde la brama di potere sul prossimo». Timişoara multiculturale, tra sviluppo storico e articolazione etnica Conosciuta soprattutto come città della rivoluzione romena del 1989, ai tempi dell’impero austro-ungarico Timișoara era nota come «la piccola Vienna». Primati di rilievo segnano infatti l’epoca imperiale, quando la città ebbe per prima l'illuminazione stradale a lampade (1760) e, nell'Ungheria e Romania dell'epoca, vantò servizio telegrafico (1854) e ambulanza (1886). Nel 1953, poi, era l’unica città europea con tre teatri di stato (romeno, ungherese e tedesco). Simbolo di una storica multiculturalità, che Afrodita Cionchin presenta anche con il corredo di immagini d'epoca. Da Timişoara al Vaticano: Papi, santi e cardinali secondo Popa Popa's Lo scorso aprile ha avuto luogo in Vaticano un evento più unico che raro: l’esposizione di una serie di ritratti di Papi, santi e cardinali ad opera dell’artista romeno Ştefan Popa Popa’s. Ritrattista di fama internazionale, Popa’s «raccoglie tutti i lati positivi che un artista dovrebbe possedere: desiderio di cercare, consapevolezza che deve ancora trovare, modestia e grande cuore», segnala Giorgio Cegna. Con queste opere, inauguriamo la nuova sezione «Obiettivo Timişoara», che la nostra rivista dedica a temi, eventi e personalità di questa città così legata all’Italia. Architettura a Timişoara. «Una città di contrasti, che cerca di imparare» Un gioco di contrasti tra il cromatismo e il decorativismo delle facciate degli edifici storici, e l’assenza di colore e di cura delle costruzioni più recenti. Così si presenta Timişoara all’architetto Giuseppe Grieco, assistente alla cattedra di «Laboratorio di Restauro dell’Architettura» dell’Università «Sapienza» di Roma. L’architetto Grieco analizza la configurazione urbanistica e architettonica del capoluogo del Banato, sottolineando tra l’altro l’importanza di un sapiente recupero della specifica eredità architettonica della città. Architettura a Timişoara. «Asburgica e disinvolta, sa essere originale» «Mi sembra che a Timişoara si sia molto disinvolti nell'utilizzo di un linguaggio attuale e nella progettazione e costruzione del nuovo, ma anche che il momento del restauro venga considerato una cosa a sé, distinta dal progetto totale». È una delle valutazioni che l’architetto Serena Volterra esprime sulla tessitura architettonica complessiva della città, ribadendo la necessità di instaurare un buon rapporto fra preesistenza e contemporaneità. Puntuali osservazioni anche sull’intreccio tra edilizia imperniata sul modello austriaco e tipologie legate alla tradizione locale. Robert Şerban: «In alto il cuore». Versi in edizione bilingue Le molteplici dimensioni della morte, che è fine ma anche transizione. Le ritroviamo nei versi di Robert Şerban, poeta, scrittore e giornalista, nome affermato della poesia romena contemporanea. Nato a Turnu Severin nel 1970, Robert Şerban è membro dell’Unione degli Scrittori di Romania e vincitore di importanti premi letterari. La selezione di poesie che proponiamo è tratta dalla raccolta Morte ultrafine (Moartea parafină, Ed. Cartea Românească, Bucureşti 2010), titolo che allude ai possibili significati della morte. A cura di Afrodita Carmen Cionchin. Immigrazione e letteratura. Radu Pavel Gheo: «Via, a casa loro» Quando la realtà dell’immigrato romeno in Italia diventa letteratura. Accade nel racconto dello scrittore romeno Radu Pavel Gheo Înapoi, acasă / Via, a casa loro – qui in anteprima in versione italiana – su Petrică Scarpete del villaggio di Tălieni (chiara evocazione degli italiani arrivati in Romania prima della guerra) e il commissario Scarpetti. Il testo è una nuova variante di quello tratto da Numele Mierlei – 50 de clipuri vesele şi triste / Il nome del merlo – 50 clip allegri e tristi (Polirom, Iaşi 2008), qui con presentazione della traduttrice Maria Luisa Lombardo. |
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