|
LA RIVISTA Afrodita Cionchin: Un bilancio per il primo decennale Orizzonti Il numero di dicembre conclude il nostro primo decennale. Quest’anno abbiamo inaugurato nell'edizione italiana nuove sezioni destinate ad arricchire le nostre principali direzioni d’interesse: Italianistica Orizzonti, che raccoglie i contributi degli italianisti romeni e degli studiosi italiani di vari ambiti specialistici, Orizzonti Donna, Cinema Orizzonti, accanto a uno dei nostri fiori all’occhiello, Biblioteca Orizzonti, nella quale riuniamo sia opere edite, sia estratti inediti di opere romene in traduzione italiana, che sono costantemente pubblicati sulla nostra rivista. Roberto Scagno: una lode e un augurio a una iniziativa pionieristica A coronamento del decennale di Orizzonti culturali ospitiamo l’intervento del prof. Roberto Scagno, romenista di primo piano, già titolare della cattedra di romeno dell’Università di Padova. Nelle calde parole elogiative e benauguranti rivolte alla rivista, il professore traccia un parallelo tra la caduta delle frontiere tra Ovest ed Est, cascame di un’Europa passata, e l’apertura di orizzonti, per l’appunto, a cui invita ad affacciarsi la rivista che nasce dalla geniale intuizione di Afrodita Cionchin a Timișoara, città multietnico-culturale, «soglia» verso l’Europa occidentale. 10 anni di Orizzonti. Tavola rotonda a distanza 2010-2020. Anniversario dei dieci anni di una rivista unica, in rete, interculturale e bilingue nata da una intuizione geniale della sua fondatrice, Afrodita Cionchin. Le circostanze imposte dalla realtà non permettono di dare lustro a questo evento al Salone di Torino, come era previsto. Ciononostante, esso merita di essere celebrato, dando voce agli interventi in questa tavola rotonda virtuale, a cominciare da Afrodita Cionchin con le sue 10 parole-chiave, una introduzione alle stelle che compongono la galassia della rivista. Continuano Monica Fekete, Mauro Barindi e Antonio Di Gennaro.
Doina Condrea Derer: Dieci anni di fruttuosi risultati Fra le testimonianze qui ospitate, non poteva mancare quella della prof. Doina Condrer Derer, una delle più stimate e insigni italianiste romene. Sottolineando la parabola ascendente dell’allora promettente dottoranda Afrodita Cionchin che, con un approccio nuovo, schiudeva nuove prospettive nell’ambito degli studi di letteratura italiana in Romania, la prof. Derer riconosce che, grazie alla temerità e determinazione della sua fondatrice, oggi «Orizzonti culturali italo-romeni» occupa una posizione che neppure le storiche riviste romene di italianistica seppero conquistare nel tempo.
Smaranda Bratu Elian: Testimonianze e speranze, dopo 10 anni Altra esponente illustre dell’italianistica romena, nonché collaboratrice d’onore della rivista, è la prof. Smaranda Bratu Elian che con il suo intervento pone in risalto il valore e il significato di «Orizzonti culturali italo-romeni» nella sua plurima missione di gettare ponti solidi fra la cultura romena e italiana. In questo senso nota come i vari database consultabili siano un po’ il fiore all’occhiello della rivista, fonti preziose di informazioni e di riferimento per gli studiosi, specie per gli italianisti romeni in quanto potenziali strumenti o basi per indagini. E lancia loro un appello. Bruno Mazzoni: Un motivo di gioia (in un anno infausto per il presente) Nella carrellata delle personalità che in occasione di questo decimo anniversario di «Orizzonti culturali italo-romeni» prendono la parola per tributare il loro plauso alla rivista non poteva non mancare il «faro» della romenistica italiana, il prof. Bruno Mazzoni. Memore del suo incontro con Afrodita Cionchin a un convegno all'istituto Romeno di Cultura di Venezia, Bruno Mazzoni sottolinea come la sua presenza coincidesse già come fatto felicemente premonitore della preziosa attività che avrebbe svolto per dare vita una delle riviste più meritorie dedicate ai nostri due mondi culturali. Oana Boşca-Mălin: Ogni passo in avanti apre nuove prospettive Oana Boșca-Mălin, attuale vicedirettrice dell’Accademia di Romania in Roma e responsabile dei programmi culturali, spende parole di elogio nei confronti di Afrodita Cionchin e del suo valoroso progetto culturale poiché, essendo anche lei rinomata italianista come la sua collega di studi e generazione, riconosce in «Orizzonti culturali italo-romeni» il punto di convergenza mensile di tutte le direttrici di approfondimento nei più svariati settori del sapere che, accomunate, offrono un panorama vivo e sempre aggiornato di quanto di nuovo c’è negli studi di romenistica e italianistica. Orizzonti 10: Viorica Bălteanu, Elena Pîrvu, George Popescu Una triade di nomi immancabili nel panorama dell’italianistica romena, infaticabili e lodevoli «paladini» degli studi dedicati alla cultura e alla lingua della Penisola, si uniscono tutti e tre nell’esprimere in caldi termini di lode il proprio apprezzamento per l'encomiabile impresa di Afrodita Cionchin che ha saputo foggiare con tanta lungimiranza e tenacia una rivista che si erge oramai come un punto di riferimento e «ponte maestoso» per e fra la cultura romena e italiana. Lunga vita quindi a «Orizzonti culturali italo-romeni» e auguri di futuri successi!
|
Rivista online edita |