10 anni di Orizzonti: Viorica Bălteanu, Elena Pîrvu, George Popescu

Viorica Bălteanu: Un decennio di encomiabile attività culturale

L'anniversario del primo decennio di vivida attività pubblicistica di alto livello della dottoressa Afrodita Carmen Cionchin vale un applauso ammirato per il solerte instancabile lavoro svolto fra la sua natia Timișoara e Padova, diverse formicolanti città o minuti villaggi del mondo, reconditi luoghi del Creato in cui vivere istanti di pace e contemplazione per riacquistare vigore e rinnovata sensibilità da regalare agli altri.
Da secoli è diventato un promettente e talvolta zeppo di tentazioni segreto di Pulcinella l'inesauribile impulso di cercare notizie, dati attendibili, fonti d'ispirazione in vari campi dello scibile, ragione per cui diamo il dovuto apprezzamento all'ideazione di una rivista bilingue che non lascia inesplorato nessun saliente periodo dell’esemplare immensa civiltà italica, mantenendo sotto gli occhi curiosi dei lettori anche la ricca di spunti civiltà romena. Un vasto oceano di splendori, senz'altro. Bravissima, Afrodita Carmen Cionchin!
Spetta per intero alla scrittrice timiscioregna il merito dell'oculata scelta delle tematiche, nonché la cernita dei collaboratori, sia in Italia, che in Romania oppure in altre parti del Pianeta Azzurro. Suggestive sono le iconografie a colori di ciascun numero del mensile «Orizzonti culturali italo-romeni», del quale assai gradiamo e ci affrettiamo a segnalare l'elegante veste grafica.  
Numerose interviste, cronache e recensioni letterarie, musicali e plastiche, ricerche storiche, antropologiche o linguistiche, ritratti di personalità emblematiche per diversi campi della cultura umanistica e scientifica in senso ampio recano la firma di grandi intellettuali e artisti del passato, di noti italianisti e romenisti, di giovani promettenti. 
Non reputiamo sia esagerato affermare che la rivista bilingue realizzata dalla valente italianista Afrodita Carmen Cionchin riesca a regalarci necessari sprazzi di passato e di presente appropriati per farci intravedere – oltre la foschia, le nuvole, le vicissitudini di ogni sorta – un futuro con sfavillii di speranza perfino in lontani tempi torbidi.  
Con il generoso contributo dello spazio cibernetico, amanti della lingua di Dante Alighieri — lingua che il sommo poeta romeno Mihai Eminescu genialmente definì «la musica di Dio» — e conoscitori della lingua romena del mondo intero possono dilettarsi, mese dopo mese, con fresche novità oppure tornare sui numeri ormai dati alla luce nei fecondi due lustri recenti. Scovare, scoprire, leggere, apprezzare l'estro degli antecessori per creare inconsuete beltà novelle sono, da sempre e per sempre, ottime occasioni di festa che nobilita la mente e l'anima.
Lunga vita alla rivista «Orizzonti culturali italo-romeni» e sentita gratitudine alla valida direttrice Afrodita Carmen Cionchin! 




George Popescu: Un maestoso ponte di fratellanza fra due culture

Per quanto fossi stato messo al corrente dell’intenzione di fondare una rivista, che mi aveva confidato Afrodita Cionchin durante un lungo viaggio mattutino in treno da Venezia a Pescara alla fine di novembre del 2003, mentre eravamo diretti entrambi, in qualità di invitati, a un Congresso Internazionale dedicato a Claudio Magris, la sorpresa nel leggere il primo numero di «Orizzonti culturali italo-romeni/Orizonturi culturale italo-române» non ha perso nulla dell’effetto causato allora dall’audace iniziativa della sua fondatrice.
Afrodita Cionchin, studentessa universitaria e traduttrice di Timișoara, l’avevo conosciuta qualche anno prima in occasione di alcune sessioni di laurea. Ci siamo rivisti, poi, a Venezia, dove abbiamo parlato di Marin Sorescu a un pubblico attento frequentatore degli eventi dell’Istituto Romeno di Cultura e di Ricerca Umanistica. Con una solida cultura anche delle fonti dell’antichità classica, greca e romana, Afrodita Cionchin suscitava ammirazione per la sua disponibilità al dialogo generatore di novità, che mostrava una inclinazione per opere e scrittori sofisticati, dotata di una curiosità contraddistinta dallo spiccato interesse per i rapporti e le confluenze letterarie italo-romene.
La sua iniziativa, non priva di una temerarietà abilmente domata, ha cominciato a dare i suoi frutti dieci anni fa, all’inizio a passi più esitanti, tracciando con stupefacente rapidità il nitido contorno, numero dopo numero, di un’azione estremamente attuale, direi, nel nuovo contesto della libera circolazione dei valori.
Non posso non invocare qui il contesto personale nel quale la pubblicazione «Orizzonti…/Orizonturi…» ha iniziato il suo cammino, con difficoltà, ma pienamente realizzato, proprio quando chiudeva, dopo vent’anni di esistenza, la rivista «Paradigma», intrapreso sotto l’intestazione bilingue, romeno-italiana, per iniziativa e sotto la direzione del compianto Marin Mincu e redatta, numero dopo numero, nella casa del sottoscritto. Anche se, lasciandoci nel 2009, Mincu non è riuscito a prendere atto di questa impresa fortunata di Afrodita Cionchin, sono sicuro che, nonostante le sue tante riserve e scelte personali, l’avrebbe applaudita.
Quello che mi sembra ragguardevole in questa pubblicazione è l’assenza di qualsiasi preconcetto, che attiva una struttura tanto mobile, quanto stimolante nella sua diversità, non solo in ciò che riguarda gli autori e i collaboratori, italiani e romeni, ma anche gli ambiti e sottoambiti culturali che le conferiscono, anche da questa prospettiva, un’immensa area di interesse da parte dei lettori.
Nell’augurarle lunga vita e un costante rinnovamento, sarebbe necessario, direi obbligatorio, che ottenesse in maniera del tutto meritata maggiore sostegno dai piani più alti delle autorità di entrambi i paesi.

Sono altrettanto convinto che l’invincibile tenacia di colei che ha fondato e coordina con uno zelo difficilmente eguagliabile è già una garanzia della sua perennità. Infatti, la pubblicazione mi è sembrata fin dall’inizio e ancora di più adesso, nell’anno del suo anniversario, un ponte maestoso, con agenda e statuto interculturale, tra due paesi affratellati da secoli non solo da un destino di latinità comune, ma anche da affinità spirituali spesso leggendarie.

(Traduzione di Serafina Pastore)




Elena Pîrvu: Un omaggio per l’anniversario

Dieci anni fa, dopo che per un anno, i contributi dei numerosi collaboratori erano stati pubblicati, a cadenza mensile, sul suo sito personale, adattato alla forma del progetto editoriale di allora, faceva la sua comparsa la rivista bilingue online «Orizzonti culturali italo-romeni / Orizonturi culturale italo-române», fondata e diretta dalla dott.ssa Afrodita Carmen Cionchin. Pubblicata sotto l’egida dell’omonima Associazione, la rivista è stata pensata come un ponte tra le due culture, italiana e romena, e si rivolge, con frequenza mensile, al pubblico dell’Italia e della Romania. Come si può leggere nellEditoriale del numero 1 (dicembre 2011), all’edizione in lingua italiana e a quella romena sono stati invitati a collaborare gli intellettuali italiani interessati alla cultura romena e, al contempo, gli intellettuali romeni interessati alla cultura italiana: docenti delle cattedre delle rispettive lingue e letterature, italiana e romena, scrittori, giornalisti, storici, traduttori, ecc., nonché gli scrittori «migranti» o i rappresentanti della «diaspora» che svolgono la loro attività in Italia, e, in generale, le personalità che desiderano avvicinarsi alle nostre due culture.
Ogni inizio è una scommessa, soprattutto nel caso di una rivista culturale. Deve trovare dei collaboratori, soldi per la pubblicazione. Deve crearsi un pubblico. Soprattutto, deve trovare quel qualcosa in più con il quale affermarsi. E la rivista tramite le sue rubriche – Incontri, Studi, Poesia, Interventi, Recensioni, Eventi – ci è riuscita pienamente. È diventata una fonte di informazione di qualità. Ha messo in contatto gli specialisti, ha mediato le amicizie.
Nel caso di una rivista online, è possibile che il direttore e i redattori non siano pressati dalla mancanza di fondi per la stampa. Ma essere il direttore di una rivista di cultura comporta molte emozioni per ogni numero, dal momento che quei collaboratori che lavorano nel campo universitario sono sottoposti alla pressione di pubblicare sulle riviste universitarie, registrate nelle banche dati. Perciò, ci tengo a congratularmi con la signora Afrodita Carmen Cionchin per non aver ceduto alla tentazione di abbandonare il progetto, impegnandosi e riuscendo a mantenere alto il livello della rivista. Allo stesso modo, voglio congratularmi con i collaboratori e con tutti coloro che hanno fatto sì che la rivista arrivasse alle soglie dell’XI anno.
Sono felice e la ringrazio anche per avermi voluta annoverare tra i collaboratori della pubblicazione. Personalmente, ho presentato pochi articoli sulle sue pagine. Tuttavia, sono stata contenta di aver trovato qui diversi richiami ai simposi di italianistica organizzati dal Dipartimento di Lingua e Letteratura Italiana della Facoltà di Lettere dell’Università di Craiova, negli ultimi anni, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università per Stranieri di Perugia. Allo stesso tempo, sono stata lieta di leggere le recensioni degli Atti raccolti dopo tali simposi, firmati dalla collega Lazea Ramona, come pure le loro presentazioni o recensioni in volumi presentati in questo ambito, firmate dalla prof.ssa Smaranda Bratu Elian.
Adesso, a 10 anni dalla sua ininterrotta pubblicazione, esprimo il mio più vivido augurio alla rivista e a tutti quelli che hanno avuto cura che essa continuasse a vivere e ad affermarsi. Auguro, con tutta fiducia, alla direttrice, alla redazione e ai collaboratori della rivista di continuare nella loro attività e di mantenere, se non addirittura di superare, il livello raggiunto. Auguri!

(Traduzione di Serafina Pastore)




Presentazione della rivista “Orizzonti Culturali Italo-Romeni" alla X edizione del
Convegno Internazionale di Italianistica dell’Università di Craiova 2018





(n. 5, maggio 2020, anno X)