Roberto Scagno: Una lode e un augurio a una iniziativa pionieristica

Uno degli aspetti epocali della fine della guerra fredda è stata la trasformazione, speriamo irreversibile, della frontiera/barriera in frontiera/soglia tra gli Stati europei occidentali e quelli centro-orientali. Chi ha vissuto l’esperienza diretta di tale «passaggio» del confine negli anni precedenti al 1989 non può averne dimenticato il trauma: lunghe attese, controlli dettagliati, sospetti e umiliazioni. La Romania, periferia irrequieta e ribelle dell’Impero sovietico, a questo riguardo non si dimostrava diversa dagli altri Stati satelliti, anzi per certi aspetti si rivelava più rigida nel controllo delle idee e degli scambi culturali. Ormai abbiamo alle spalle un trentennio di libera circolazione di persone, iniziative accademiche e scientifiche, attività di ricerca e accordi commerciali nell’ambito di una Unione europea che speriamo si riformi o meglio si ricostruisca in una più equa e più creativa Europa unita.

Per le giovani generazioni, la considerazione delle frontiere tra gli Stati europei come «soglie», liberi passaggi e non ostacoli o filtri è un dato scontato; in realtà nulla è scontato e le cose positive devono essere consolidate e ampliate. In questa prospettiva, per quanto riguarda le relazioni italo-romene, si colloca il progetto editoriale della rivista bilingue online «Orizzonti culturali italo-romeni /Orizonturi culturale italo-române» quale «ponte» tra le due culture, una iniziativa pionieristica che si è sviluppata nel corso di un decennio e che a tutt’oggi costituisce un unicum nel suo genere. Non casualmente tale progetto è nato nella capitale del Banato, nella Timișoara delle pluralità culturali, linguistiche, nazionali e confessionali, vera «soglia» della Romania verso l’Occidente d’Europa, grazie all’intuizione e alla cura appassionata di una sua cittadina, Afrodita Cionchin; e sempre non casualmente nella stessa studiosa è presente un’altra passione, questa volta accademica: Trieste e la letteratura triestina del Novecento. Timișoara e Trieste, due città della grande cultura mitteleuropea, accomunate da molti tratti di storia comune, anche se più drammatica e dolorosa nel caso della seconda, nel corso del Novecento, città del dialogo e della mediazione per eccellenza.

La rivista si è andata arricchendo nel corso degli anni di nuove sezioni e rubriche per fornire dati di prima mano su libri, studi e ricerche, attraverso schede, recensioni, inchieste e interviste che coprono tutti gli ambiti culturali umanistici dalla linguistica e dalla letteratura alle arti plastiche e visive, al cinema, al teatro, alla storia, alla filosofia. Punti di forza restano comunque gli utilissimi database, in particolare quello riguardante gli Scrittori romeni in italiano che, oltre all’aggiornamento sulle edizioni e traduzioni recenti (purtroppo molte volte disperse in case editrici prive di visibilità e distribuzione) di scritti non solo letterari, raccoglie tutta la bibliografia dal 1903, mettendo online gli studi precedenti a cominciare da quello classico e ormai introvabile di Pasquale Buonincontro. Da mettere in rilievo, inoltre, il sempre più ricco e articolato Spazio Cioran, le recenti sezioni Biblioteca Orizzonti e Biblioteca Orizzonti Storia (con l’interessante obiettivo di mettere in rete testi editi e inediti) e gli interventi costanti e puntuali delle «decane» degli studi di italianistica in Romania, Smaranda Bratu Elian e Doina Condrea Derer.

Una lode speciale alle collaboratrici e ai collaboratori della redazione per il loro accurato lavoro di messa a punto mensile dei documenti, e in particolare per la indispensabile revisione da parte dei madrelingua italiani dei testi tradotti dal romeno. Un elogio infine all’attuale ottimo livello di leggibilità dei documenti e di accessibilità a tutti i materiali dell’archivio. Un augurio di un rafforzamento delle proposte editoriali della rivista e di una auspicabile presenza di nuovi lettori per il prossimo anno 2021 che tutti speriamo più felice.



Roberto Scagno
(n. 12, dicembre 2020, anno X)