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ORIZZONTI FILOSOFICI La sezione «Orizzonti filosofici», coordinata da Horia Corneliu Cicortaș, accoglie articoli, recensioni, interviste e testi italiani inediti di autori romeni, su temi concernenti la filosofia, le scienze umane (psicologia, antropologia, sociologia), la storia delle religioni e altri ambiti disciplinari affini. Le proposte vanno inviate a filosofica@orizzonticulturali.it o agli altri recapiti della redazione; i testi accettati devono seguire le nostre norme redazionali consultabili qui. La sezione raccoglie i testi attinenti pubblicati in precedenza sulla nostra rivista. Mircea Eliade tra Zalmoxis e Gengis Khan Di recente è apparsa, nella collana «Orizzonti dello spirito» di Edizioni Mediterranee di Roma, la seconda edizione, riveduta e corretta, del volume di Mircea Eliade Da Zalmoxis a Gengis Khan. Studi comparati sulle religioni e il folklore della Dacia e dell’Europa Orientale, a cura di Horia Corneliu Cicortaș. Il libro, pubblicato originariamente in francese, nel 1970, è stato uno dei pochi lavori scientifici di Eliade pubblicati nella Romania comunista. In questo numero pubblichiamo l’Introduzione e la Nota del curatore a questa nuova edizione italiana. La tradizione patristico-medievale nella filosofia di Nae Ionescu (I) La filosofia di Nae Ionescu (1890-1940), nota come esperienzialismo (trăirism), si è nutrita, oltre che di spunti provenienti dalle avanguardie filosofiche del Novecento, del consistente apporto di riferimenti alla tradizione patristico-medievale. Ripercorso l’iter che ha indotto il filosofo romeno a sensibilizzarsi ai principi della filosofia cristiana, nella prima parte del presente contributo si esamina la sua concezione del Medioevo come «forma dello Spirito» improntata al teocentrismo, al dualismo tra l’umano e il divino e all’essenzialismo metafisico. Di Igor Tavilla. Un dialogo interculturale attraverso la storia delle religioni Giovanni Casadio (Faenza, 1950) è uno dei più noti specialisti italiani in storia delle religioni, con un’impressionante carriera scientifica, che abbraccia quasi cinque decenni. Nella conversazione con Gabriel Badea, realizzata per la nostra rivista, vengono affrontati diversi temi: la storia delle religioni oggi e i più recenti sviluppi delle scienze umanistiche, il lascito di Raffaele Pettazzoni nella tradizione storico-religiosa italiana, il ruolo di Mircea Eliade, il rapporto personale con Ugo Bianchi e Ioan Petru Culianu, il futuro dello studio scientifico delle religioni. Il filosofo in prigione. Un inedito di Constantin Noica Nel 1990 usciva postuma, presso l’editore Humanitas, Pregate per il fratello Alessandro, testo autobiografico scritto da Constantin Noica nel 1965, dopo sei anni di carcere per motivi politici. La prima edizione, basata sul manoscritto conservato nell’archivio privato dello scrittore, mancava di quattro capitoli – ora compresi nella nuova edizione Humanitas (2010) – inviati dal filosofo alla prima moglie Wendy Muston, ma che erano stati intercettati e trattenuti dalla Securitate. Tra essi, il capitolo XIII, che presentiamo qui nella traduzione inedita di Igor Tavilla. Ricordo di un amico: Mac Linscott Ricketts (1930-2022) Negli ultimi trent’anni, Mac Linscott Ricketts è stato un riferimento costante per gli studiosi di Mircea Eliade, con il quale conseguì il dottorato a Chicago, all’inizio degli anni ‘60. Ricketts imparò da solo il romeno per leggere e tradurre le opere di Eliade, di cui si è occupato sempre di più, dopo la stesura della vasta monografia del 1988, Mircea Eliade The Romanian Roots (1907-1945). Ha intrattenuto rapporti con ricercatori di varie generazioni, mostrando sempre un animo generoso e aperto, come scrive Horia Corneliu Cicortaș in questo profilo dell’autore americano. «L’esercizio della filosofia» di Lucio Saviani Lucio Saviani ha pubblicato la sua ultima fatica, L’esercizio della filosofia (Moretti&Vitali, 2021), con un poemetto di Pasquale Panella intitolato Orfeo, un cantante; una collaborazione, quella tra il pensatore e il poeta, che procede da qualche anno, sulla base di un sostanziale accordo nel modo di pensare la vita e la conoscenza. Già il sottotitolo del volume, Per una vitale incertezza, rispecchia la prospettiva dell’autore, riccamente argomentata grazie alla sua consuetudine con i classici della filosofia, dai greci fino ai contemporanei. Recensione di Domenico Zampaglione. Andrei Oișteanu, Emil Botta e la «lezione di oppio» Andrei Oișteanu (n. 1948) è un noto antropologo romeno, autore di monografie su aspetti meno indagati della cultura romena e dell’Europa centro-orientale, tradotte in diverse lingue, tra cui L’immagine dell’ebreo (Belforte, 2018). Ancora inedito in italiano, invece, il volume dedicato alle droghe nella cultura romena, Narcotice în cultura română. Istorie, religie și literatură, giunto alla terza edizione (Polirom, Iași, 2019), dal quale è tratto anche questo quarto brano, dedicato al poeta Emil Botta (1911-1977), che pubblichiamo nella traduzione di Valentina Elia. Trentuno conversazioni con Cioran Da diversi anni, in Italia si assiste a una Cioran-renaissance, testimoniata dalla pubblicazione di testi inediti, carteggi e interviste di Emil Cioran. Un momento importante in questa serie di iniziative è rappresentato dal libro Ultimatum all’esistenza. Conversazioni e interviste (1949-1994), curato da Antonio Di Gennaro e pubblicato nell’autunno del 2020 dall’editrice napoletana La Scuola di Pitagora. Nel suo articolo, Horia Corneliu Cicortaș si sofferma sul contesto in cui esce questo volume di conversazioni, che ci consentono di avvicinarci all’«officina» del pensiero cioraniano. Andrei Oișteanu, «Eminescu: il sole nero della Malinconia» Andrei Oișteanu (n. 1948) è un noto antropologo romeno, autore di monografie su aspetti meno indagati della cultura romena, tradotte in diverse lingue, tra cui L’immagine dell’ebreo (Belforte, 2018). Ancora non pubblicata in italiano, invece, l’opera incentrata sull’uso delle droghe nella cultura romena (Narcotice în cultura română. Istorie, religie și literatură). Pubblichiamo qui, nella traduzione inedita di Valentina Elia, un brano tratto dall’ultima edizione del libro (Polirom, Iași, 2019), dedicato al poeta Mihai Eminescu (1850-1889) e ai suoi rapporti con le sostanze stupefacenti. Andrei Oișteanu, «Le droghe nella cultura romena» (II) Andrei Oișteanu (n. 1948) è un noto antropologo romeno, autore di monografie su aspetti meno indagati della cultura romena, tradotte in diverse lingue, tra cui L’immagine dell’ebreo (Belforte, 2018). Ancora inedita in italiano, invece, l’opera incentrata sull’uso delle droghe nella cultura romena (Narcotice în cultura română. Istorie, religie și literatură). In questo numero, due frammenti tratti dall’ultima edizione del libro (2019, la quarta edizione, riveduta, ampliata e illustrata), dedicati agli scrittori Benjamin Fondane (Fundoianu) e Paul Celan, nella traduzione inedita di Igor Tavilla. Andrei Oișteanu, «Le droghe nella cultura romena» (I) Andrei Oișteanu è un noto antropologo romeno, autore di monografie su aspetti meno indagati della cultura romena, tradotte in diverse lingue, tra cui L’immagine dell’ebreo (Belforte, 2018). Ancora inedita in italiano, invece, l’opera incentrata sull’uso delle droghe nella cultura romena (Narcotice în cultura română. Istorie, religie și literatură). Alcuni frammenti tratti dall’ultima edizione del libro (Polirom, 2019) e tradotti in italiano, vengono presentati in anteprima su «Orizzonti culturali italo-romeni», a partire da questo numero, in cui pubblichiamo la Prefazione dell’autore. L’esperienzialismo mistico di Nae Ionescu (III) Nae Ionescu (1890-1940) è stato l’iniziatore e il principale esponente del trăirism (esperienzialismo), una sintesi originale di alcuni degli sviluppi più significativi del pensiero occidentale del tempo, al cui centro sta l’idea che la filosofia sia un «atto vitale» diretto a realizzare un equilibrio tra il soggetto e la realtà. Dopo aver presentato l’esperienzialismo ioneschiano nei suoi caratteri generali e il rapporto tra metafisica, esperienza vissuta e intuizione, a conclusione del suo articolo Igor Tavilla vaglia il ruolo giocato dall’intuizione nella filosofia ioneschiana della religione. L’esperienzialismo mistico di Nae Ionescu (II) Nae Ionescu (1890-1940) è stato l’iniziatore e il principale esponente del cosiddetto trăirism (esperienzialismo), una sintesi originale di alcuni degli sviluppi più significativi del pensiero occidentale del tempo, al cui centro sta l’idea che la filosofia sia un «atto vitale» diretto a realizzare un equilibrio tra il soggetto e la realtà. Dopo aver presentato l’esperienzialismo ioneschiano nei suoi caratteri generali, nella seconda parte del suo articolo che qui pubblichiamo, Igor Tavilla si concentra sul rapporto costitutivo tra metafisica, esperienza vissuta e intuizione. Il lato resiliente della religione Dal 30 agosto al 3 settembre 2021, Pisa ha ospitato la XVIII Conferenza Annuale dell’Associazione Europea per la Storia delle Religioni (EASR). Si tratta della terza città italiana, dopo le conferenze tenutesi a Roma (1990) e Messina (2009), a essere sede del convegno internazionale. Organizzato in modalità mista (blended), l’evento ha visto la partecipazione di oltre settecento partecipanti, tra cui diversi studiosi romeni. Un breve resoconto di questa Conferenza, con un focus sulle presenze romene, firmato da Gabriel Badea. L’esperienzialismo mistico di Nae Ionescu (I) Nae Ionescu (1890-1940) è stato l’iniziatore e il principale esponente del cosiddetto trăirism (esperienzialismo), una sintesi originale di alcuni degli sviluppi più significativi del pensiero occidentale del tempo, al cui centro sta l’idea che la filosofia sia un «atto vitale» diretto a realizzare un equilibrio tra il soggetto e la realtà. Nella prima parte del suo articolo, Igor Tavilla espone le premesse gnoseologiche e ontologiche dell’esperienzialismo ioneschiano mettendo in evidenza la diversità di approccio tra filosofia e scienza al problema della conoscenza. Di Igor Tavilla. Nae Ionescu, il seduttore di una generazione È da poco uscita, per la collana «Storie» dell’editore Castelvecchi di Roma, l’edizione italiana della biografia di Tatiana Niculescu, Nae Ionescu. Il seduttore di una generazione, a cura di Horia Corneliu Cicortaș e Igor Tavilla. Il libro, di 240 pp., affronta una delle figure più complesse e rilevanti della scena pubblica romena tra le due guerre mondiali. Con competenza storica e fine sensibilità psicologica viene ripercorsa la vicenda esistenziale di Nae Ionescu, gli studi, il pensiero, l’insegnamento, gli amori e le alterne fortune del suo impegno politico, in un ritratto a tutto tondo del protagonista. Le idee di Antonio Gramsci presentate a Bucarest Angelo Chielli e Ioana Cristea Drăgulin ci informano dell’importante evento culturale tenutosi il 30 giugno 2021 a Bucarest presso la libreria «Mihai Eminescu» dedicato interamente al pensiero politico di Antonio Gramsci. I professori Angelo Chielli (Università «Aldo Moro» di Bari), Mihai Milca (Scuola Nazionale di Scienze Politiche e Amministrative di Bucarest) e Sabin Drăgulin (Università «Petre Andrei» di Iași) hanno presentato quattro quaderni, scritti dal pensatore sardo durante la sua prigionia politica, nel periodo 1929-1933, pubblicati in romeno dalla Meridiane Publishing di Iași. Sulle tracce dell’argonauta Culianu Il 21 maggio 1991, in un bagno dell’Università di Chicago, il professor Ioan Petru Culianu, brillante allievo di Mircea Eliade, fu freddato, a soli 41 anni, con un colpo di pistola sparato alla testa. Gli autori dell’omicidio sono ancora ignoti. A trent’anni dalla morte, la rivista «Antarès» ha appena pubblicato un numero monografico a lui dedicato (Bietti, Milano, 228 pp.). Preceduto da una breve presentazione di Horia Corneliu Cicortaș, proponiamo – per gentile concessione dell’autrice e della rivista – un brano dell’Introduzione al fascicolo, firmata dalla prof.ssa Grazia Marchianò.
Echi di Dante nell’attività didattica e pubblicistica di Nae Ionescu La figura e l’opera di Dante Alighieri, di cui nel 2021 ricorre il settimo centenario dalla morte, ha goduto in Romania ampia fama e largo interesse tra gli intellettuali. È il caso del filosofo «esperienzalista» Nae Ionescu (1890-1940), nella cui pubblicistica e produzione accademica tutt’altro che marginali sono i riferimenti che egli fa al Poeta. Appassionato della cultura italiana, il filosofo brăileano figura tra i primi sessanta membri della Società Dante Alighieri presieduta tra il 1910 e il 1916 dal celebre filologo e linguista italiano Ramiro Ortiz (1879-1947). Di Igor Tavilla. Francesca Recchia Luciani: Simone Weil e la filosofia della resistenza Antigone, Elettra e Filottete sono le eroine protagoniste delle omonime tragedie di Sofocle, tre figure femminili di resilienza al centro del saggio del 1936 di Simone Weil, Filosofia della resistenza. Antigone, Elettra e Filottete, uscito nel 2020 per il melangolo, curato da Francesca Recchia Luciani, docente di Filosofie contemporanee e saperi di genere dell’Università di Bari Aldo Moro, e argomento del dialogo a cura di Giusy Capone, in cui la professoressa sottolinea, come esse valgano ancora come modello «a chi rischia di soccombere alle forme di sopraffazione».
Il simbolismo mistico di Evelyn Underhill Evelyn Underhill (1875-1941) è figura di grande rilievo nell’ambito del revival mistico di area anglofona all’inizio del ‘900, tanto che Mircea Eliade ha ritenuto opportuno dedicarle uno spazio nella sua monumentale Enciclopedia delle religioni. Partita da posizioni teiste, si è poi avvicinata al misticismo cristiano cattolico, pur essendo lei anglicana, e per tale ragione è annoverata tra gli esponenti del cosiddetto anglo-cattolicesimo. Ben nota è inoltre l’impronta lasciata dalle sue teorie su Nae Ionescu e sul suo corso di Metafisica all’Università di Bucarest. A cura di Igor Tavilla.
Con Spartaco Pupo sullo scetticismo politico dagli antichi al presente Argomento del dialogo tra Giusy Capone e il prof. Spartaco Pupo, associato di Storia delle dottrine politiche all’Università della Calabria, è lo scetticismo politico, corrente filosofica che contrappone ai dogmatismi e alle ideologie granitiche il senso della prudenza e della moderazione. Figura di spicco di questo filone del pensiero politico è David Hume (1711-1776), di cui Spartaco Pupo è eminente studioso e traduttore dell’opera, e uno dei nomi di riferimento nel suo ultimo saggio Lo scetticismo politico. Storia di una dottrina dagli antichi ai giorni nostri (Mimesis, 2021).
Horia Corneliu Cicortaș recensisce il volume di Emilio Servadio, In viaggio con De Martino nella Lucania rurale tra magia e medicina popolare, a cura di Biancamaria Puma, prefazione di Giovanni Pizza (Alpes Italia, Roma 2019). Il corposo libro ripercorre l’indagine etnografica svolta in Lucania nel 1957 da Ernesto De Martino e da altri tre studiosi, fra cui proprio Emilio Servadio (1904-1995), pioniere della psicoanalisi in Italia e rilevante figura culturale del ‘900, del quale si rendono qui noti materiali di grande valore documentale su quell’esplorazione rimasti finora inediti.
Le malattie del filosofo Cioran A inaugurare la nuova sezione «Orizzonti filosofici» è la recensione a firma di Horia C. Cicortaș sul saggio di Marta Petreu, Sulle malattie dei filosofi: Cioran, traduzione e cura di Mattia Luigi Pozzi e Giovanni Rotiroti, introduzione di M.L. Pozzi, postfazione di G. Rotiroti (Criterion Editrice, Milano 2019). Il libro apre la collana «Studi di cultura romena» della giovane casa editrice milanese. Nei 21 brevi capitoli, la studiosa si addentra in un «tour virtuale tra le malattie vissute e i mali pensati da Cioran» in un approccio rigoroso e di «profonda familiarità con l’universo cioraniano». Il filosofo romeno Nae Ionescu, tradotto ora in italiano È di pochi giorni fa l’uscita di un’importante novità editoriale che colma un vuoto negli studi di filosofia in Italia. Si tratta del volume: Nae Ionescu, Conoscenza metafisica ed esperienza religiosa, a cura di Igor Tavilla, premessa di Pierfranco Stagi e postfazione di Horia Corneliu Cicortaș (Edizioni Stamen, Roma 2020) che raccoglie per la prima volta in italiano alcuni corsi universitari del filosofo Nae Ionescu, figura centrale e controversa nella Romania degli anni interbellici che tanta influenza esercitò su molti dei protagonisti dell’intellettualità dell’epoca. Con Carmine Castoro su «Covideocracy. Virus, potere, media» Covideocracy. Virus, potere, media. Filosofia di una psicosi sociale di Carmine Castoro (Male Edizioni 2020): Il Covid, un male che credevamo confinato in lande lontanissime, serpeggia fra la popolazione: l'ansia, il dubbio, la grancassa social-televisiva portano a provvedimenti biopolitici dal sapore apocalittico. a nessuna analisi complessa di tipo storico, sociale, critico e genealogico del contagio è stata fatta in tempo reale, preferendo le semplificazioni ossessive, luttuose, statistiche e paranoiche dell'informazione mainstream che ha incatenato le nostre menti. Intervista di Giusy Cappone. Due fisici di fronte al mistero cosmico dantesco La realtà non è come ci appare – La struttura elementare delle cose è l’affascinante libro di Carlo Rovelli che ci propone l'italianista Smaranda Bratu Elian, uscito in romeno nel 2019 per l’editrice Humanitas (trad. di Vlad Russo), e che accosta al libro di Horia-Roman Patapievici, Gli occhi di Beatrice, tradotto dalla stessa Elian in italiano per Bruno Mondadori (2006), perché gli autori, partendo «da un comune approccio scientifico (rigore analitico e libertà di pensiero)», sono estasiati dalla «geniale intuizione poetica di Dante»: l’universo da lui descritto era un’ipersfera. Con Laura Paganini su «Il cosmo. Vita, morte e miracoli dell'Universo» Il cosmo. Vita, morte e miracoli dell'Universo è il titolo del libro di Laura Paganini pubblicato di recente da Hoepli nella collana Microscopi. La metafora della vita è il fil rouge che ricorre per tutto il testo. L'evoluzione del Cosmo è spiegata attraverso numerosi parallelismi con le fasi della vita dell'uomo e con esempi tratti dal nostro quotidiano. Il percorso termina con un focus sull'uomo, dove l'autrice mostra come gli atomi di cui siamo fatti provengano dalle stelle e come il nostro stile di vita possa avere un impatto rilevante sul pianeta Terra. Intervista di Giusy Cappone. «Non sono sessista, ma...». In dialogo con Lorenzo Gasparrini Non sono sessista, ma... Il sessismo nel linguaggio contemporaneo (TLON, 2019). Genere linguistico, biologico e sociale dimostrano quanto la dimensione linguistica emani riecheggiamenti nella maniera in cui si avverte la realtà, si erige l’identità e si calcificano i preconcetti. L’autore del libro, Lorenzo Gasparrini, si dedica alla diffusione e divulgazione di argomenti riguardo agli studi di genere, soprattutto rivolti a un pubblico maschile: NO. Del rifiuto e del suo essere un problema maschile (Effequ) e Diventare uomini. Relazioni maschili senza oppressioni (Settenove).Intervista di Giusy Cappone. Inedito. Da «Sessualità e società» di Andrei Oișteanu (IV) Ha termine con questo ultimo brano da Sexualitate și societate. Istorie, religie și literatură (Polirom, 2016), tradotto da Valentina Elia, di Andrei Oișteanu, luminare di etnologia, antropologia culturale e di storia delle religioni e delle mentalità, la nostra incursione in un ambito della cultura romena decisamente poco indagato per gli argomenti «tabù» trattati. Qui, fra gli altri temi, viene toccato quello della preparazione e iniziazione da parte di anziane zingare delle «novelline vergini», «strumenti del piacere» per l’appagamento sessuale dei maschi in «harem» domestici.
Constantin Noica, la fede di un filosofo Alina Monica Turlea traccia il profilo di uno dei massimi filosofi e saggisti del ’900 romeno, ingiustamente meno conosciuto fuori della Romania rispetto ai suoi due contemporanei più celebri: Cioran ed Eliade. Come molti intellettuali scomodi, è stato perseguitato e imprigionato dal regime comunista negli anni ’50 e rilasciato in seguito all’amnistia del 1964. Fondatore della Scuola di Păltiniș, fucina di intellettuali romeni, ha cercato di conciliare la filosofia greca dell'essere con la filosofia tedesca dello spirito, secondo il suo concetto chiave di «devenirea întru fiinţă». Inedito. Da «Sessualità e società» di Andrei Oișteanu (III) Terzo appuntamento da Sexualitate și societate. Istorie, religie și literatură (Polirom, 2016) di Andrei Oișteanu, massimo esperto di etnologia, antropologia culturale e di storia delle religioni e delle mentalità, con un brano tradotto a cura di Valentina Elia. Nuova incursione nei saggi dello studioso che qui affronta il tema dell’omosessualità femminile e maschile, argomento tabù che permea praticamente tutte le culture, e in cui la religione, di qualsiasi credo, infierisce accanita: la «deviazione» sessuale sovverte come poche altre un supposto ordine divino inalterabile. Roberto Scagno: un occidentale nella Bucarest degli anni ’70 Il prof. Roberto Scagno, illustre romenista e antesignano degli studi in Italia sull’opera e la figura di Mircea Eliade, nell’intervista raccolta da Octaviana Jianu ripercorre e ci fa scoprire i suoi primi contatti con la Romania degli anni ’70 del secolo scorso, in cui cogliamo con quanta reticenza e sospetto – e con quanta insospettabile e discreta attività di pedinamento! – venissero accolti e seguiti gli intellettuali occidentali in visita per studio o per docenza in quello che all’epoca sembrava in apparenza uno dei regimi comunisti più blandi dei Paesi del blocco sovietico.
Inedito. Da «Sessualità e società» di Andrei Oișteanu (II) Secondo appuntamento da Sexualitate și societate. Istorie, religie și literatură (Polirom, 2016) di Andrei Oișteanu, massimo esperto di etnologia, antropologia culturale e di storia delle religioni e delle mentalità, con un brano tradotto a cura di Valentina Elia, la quale, in questa sua più che meritoria missione di far conoscere la genialità dello studioso e scrittore romeno e la particolarità di un’opera che non conosce, almeno per ora, una sua versione italiana, ci svela il tema Sessualità e propaganda, sapida incursione nei retaggi del potere maschilista sulla donna. Dialogo con Davide Zaffi: Noica e il suo «Anti-Goethe» non conformista In questo dialogo, Davide Zaffi, curatore e traduttore del saggio Congedo da Goethe di Constantin Noica, edito nel 2019 dall’editore Rubbettino, spiega le ragioni che lo hanno portato a tradurre questa peculiare incursione esegetica nel Faust, e non solo, di Goethe, lasciataci dal grande filosofo romeno. Le peculiarità poste dal testo originale offrono al traduttore interessanti spunti di riflessione, da cui si ricava l’idea essenziale che tradurre non è una semplice trasposizione infralinguistica di segni ma l’assunzione di un genuino atto culturale. A cura di Mauro Barindi. Inedito. Da «Sessualità e società» di Andrei Oișteanu (I) Inauguriamo con questo numero una serie di brani tradotti a cura di Valentia Elia tratti da Sexualitate și societate. Istorie, religie și literatură (Polirom, 2016) del prof. Andrei Oișteanu, uno dei massimi esperti attuali di etnologia, antropologia culturale e di storia delle religioni e delle mentalità. Con l’occasione ci viene proposto un passaggio da Soția infidelă şi jurământul de castitate che apre il secondo capitolo dell'opera e che ci offre un saggio della sua originalità di approccio agli argomenti studiati, fatto di rigore scientifico, erudizione e inventiva espositiva.
Lo scrittore, filosofo, saggista, storico dell’arte e giornalista Andrei Cornea pubblica nel 2013 per Humanitas (Bucarest) un volume che raccoglie gli articoli pubblicati fra il 2000 e il 2001 sulla rivista «Observator cultural». Sono scritti che testimoniano da un lato la sua preparazione classica e dall’altro la sua capacità di entrare nel corpo delle parole vittime di malintesi e di errori di interpretazione (anche etimologici). È un «breve trattato di lessicografia ludica» in 44 parole di cui la sperimentata traduttrice Anca-Domnica Ilea ci offre in traduzione un gustoso assaggio. Le lingue al tempo del totalitarismo: dall’opera di Gabriela Adameşteanu Donato Cerbasi ci invita a riflettere su determinati momenti di cruciale importanza nella storia contemporanea non solo della Romania ma anche dell’Europa, prendendo in considerazioni tre romanzi della scrittrice Gabriela Adameşteanu tradotti in italiano (Una mattinata persa, Verrà il giorno e L’incontro). Prendendo spunto da queste tre vette della prosa romena moderna, il professor Cerbasi ripercorre le vicende della Romania fra le due guerre e durante la dittatura comunista, soffermandosi sull’influenza del totalitarismo sulle lingue e sul loro uso nella società.
Tormentato da Dio. In dialogo con Mirko Integlia sul Cioran mistico Dopo la recensione del saggio di Mirko Integlia Tormented by God: The Mystical Nihilism of Emil Cioran (Libreria Editrice Vaticana, 2019) firmata da Antonio Di Gennaro sul numero scorso di Orizzonti Culturali, ritroviamo il filosofo Rodrigo Inácio Ribeiro Sá Menezes che dialoga con l’autore del saggio in questa lunga e articolata intervista di cui pubblichiamo la prima delle tre parti previste. In essa Mirko Integlia si sofferma, fra le altre cose, su un aspetto poco sottolineato dagli studiosi cioraniani: il Cioran mistico e «uomo tormentato dal problema religioso della salvezza». Doppia ricorrenza nella Giornata di studi in Brasile dedicata a Cioran Il giovane filosofo Rodrigo Inácio Ribeiro Sá Menezes, idealizzatore ed editore del Portale E.M.Cioran/Brasile (emcioranbr.org), studioso e divulgatore infaticabile dell’opera e del pensiero di E.M. Cioran in Brasile, ci dà conto della giornata di studi dedicata interamente al grande pensatore romeno tenutasi il 27 novembre 2019 all’Università ABC di San Paolo (Brasile) nella doppia ricorrenza dei 70 anni dalla pubblicazione di Précis de Décomposition (1949) di Cioran, e dei 30 dalla traduzione in portoghese (1989) col titolo Breviário de Decomposição a cura di José Thomaz Brum. Benjamin Fondane. Tra Gerusalemme e Atene Tra Gerusalemme e Atene. Studi sull’ebraismo, uscito per l’editrice Giuntina (Firenze, 2019) e curato da Francesco Testa e Luca Orlandini, offre per la prima volta ai lettori italiani una prospettiva sul rapporto di Benjamin Fondane con l’ebraismo, introducendoci alla sua personale visione della propria religione. Il volume raccoglie gli articoli che il giovane Fondane (Fundoianu) scrisse per alcune riviste ebraiche di lingua romena, più una sezione antologica dalla sua opera francese. Presentiamo qui tre brevi saggi seguiti dalla Postfazione firmata da Francesco Testa. In omaggio a María Liliana Herrera (1960-2019), scomparsa il 20 settembre scorso sconfitta dal cancro, ci parla con affetto e nostalgia il filosofo Rodrigo Inácio Ribeiro Sá Menezes, con la quale, oltre a una grande amicizia, condivideva l’interesse per il pensiero e l’opera di Emil Cioran. Nata in Colombia, María Liliana Herrera è stata poetessa, traduttrice, studiosa di Cioran e docente di filosofia presso l'Università Tecnologica di Pereira (Colombia), dove ha organizzato dieci edizioni (2008-2017) dell'Encuentro Internacional Emil Cioran, unendo culturalmente Colombia e Romania. Con Vincenzo Fiore sull'anti-fanatismo e «l’infernale sincerità» di Cioran «In un’epoca dove il fanatismo sembra essere tornato alla ribalta a livello mondiale, il pensatore romeno è un antidoto che ci rende immuni». A partire da questa premessa, pubblichiamo un’intervista con Vincenzo Fiore che affronta la filosofia auto-sperimentale, l'anti-fanatismo e «l’infernale sincerità» di Cioran. Il dialogo volge intorno al libro di Vincenzo Fiore intitolato Emil Cioran. La filosofia come de-fascinazione e la scrittura come terapia (Nulla Die, 2018). L’intervista è realizzata dallo studioso brasiliano Rodrigo Inácio R. Sá Menezes, editore del Portale E.M.Cioran/Brasile, nato nel 2010. Roberta Moretti su I. P. Culianu: «Il sacro, la conoscenza e la morte» Segnaliamo la recente pubblicazione della corposa monografia di Roberta Moretti dedicata a Il sacro, la conoscenza e la morte. Le molte latitudini di Ioan Petru Culianu (Iaşi 1950 – Chicago 1991), Il Cerchio, Rimini 2019. Si tratta di «una prima analisi sul pensiero dello studioso romeno». L’autrice mette in risalto le implicazioni che le ricerche di Culianu hanno avuto, e possono ancora avere, sul contemporaneo. Ad esempio, l’accento posto sulle differenze tra Gnosi e nichilismo post-moderno, nonché sulla comunanza di intenti della magia e della tecnica. Recensione di Stefano Daniele. «Il Card. Iuliu Hossu - Spirito della Verità». Un libro per la beatificazione La visita storica di Papa Francesco in Romania ha regalato al numeroso pubblico di fedeli il momento di beatificazione dei sette vescovi eroi della Chiesa: Vasile Aftenie, Valeriu Traian Frențiu, Ioan Suciu, Tit Liviu Chinezu, Ioan Bălan, Alexandru Rusu e Iuliu Hossu. Alla grande occasione di Blaj del 2 giugno 2019 si è aggiunta la pubblicazione italiana della biografia del Card. Iuliu Hossu, scritta dal nipote Gelu Hossu, che conosce da vicino le delicate realtà biografiche del primo Porporato romeno. Qui un frammento del libro Il Card. Iuliu Hossu - Spirito della Verità, a cura di Laszlo Alexandru. Dialogo con Davide Zaffi: Noica e il suo «Anti-Goethe» non conformista In questo dialogo, Davide Zaffi, curatore e traduttore del saggio Congedo da Goethe di Constantin Noica, edito quest’anno dall’editore Rubbettino, spiega le ragioni che lo hanno portato a tradurre questa peculiare incursione esegetica nel Faust, e non solo, di Goethe, lasciataci dal grande filosofo romeno. Le peculiarità poste dal testo originale offrono al traduttore interessanti spunti di riflessione, da cui si ricava l’idea essenziale che tradurre non è una semplice trasposizione infralinguistica di segni ma l’assunzione di un genuino atto culturale. A cura di Mauro Barindi. «L’ Immagine dell’ebreo» secondo Andrei Oișteanu Davide D’Amico recensisce il volume L’Immagine dell’ebreo. Stereotipi antisemiti nella cultura romena e dell’Europa centro-orientale, pubblicato dall’editore Salomone Belforte, a cura di Horia Corneliu Cicortaș e Francesco Testa, e presentato all’ultimo Salone internazionale del libro di Torino. Nella recensione, Davide D’Amico sottolinea l’importanza del volume come nuovo autorevole contributo scientifico nell’ambito degli studi sull’antisemitismo in cui si indagano origini, sviluppo ed eventuale sopravvivenza contemporanea dell’antisemitismo popolare romeno e centro-orientale. Cioran/1. «L’insonnia dello spirito». Lettere a Petre Ţuţea A quello con Linde Birk e Dieter Schlesak segue ora il carteggio di Emil Cioran con Petre Ţuţea nel volume L’insonnia dello spirito, che presenta nove lettere che il filosofo invia all’amico dal 1936 al 1941 da Ineu, da Sibiu, da Parigi, da Mentone e da Vichy e quattro lettere che Ţuţea gli invia da Bucarest nel 1936, nel 1974, nel 1990 e nel 1991, anno della propria morte. Petre Ţuţea, che Cioran, nella prima lettera del 25 luglio 1936 da Ineu, definisce il pontifex maximus del pensiero, è un intellettuale simbolo del travaglio ideologico e politico del ‘900. Recensione di Vivetta Valacca. Cioran/2. Utopia e prospettive del grottesco Un esempio di come si possa analizzare criticamente un pensatore asistematico, dalla vena principalmente aforistica, come Cioran, senza calare dall’alto sulla sua opera un inadatto esprit de système, si trova in Paolo Vanini, Cioran e l’utopia. Prospettive del grottesco (Mimesis 2018). Il volume riesce in un’operazione raffinata, ovvero inquadrare l’opera di Cioran entro le categorie, apparentemente inopinate, di utopico e grottesco, offrendo una lettura d’insieme della riflessione cioraniana che getta luce nuova sull’intera produzione del pensatore romeno. Recensione di Giovanni Fava. «L'immagine dell'ebreo. Stereotipi antisemiti nella cultura romena» Un evento editoriale è l’uscita in traduzione italiana del possente volume L'immagine dell'ebreo. Stereotipi antisemiti nella cultura romena e dell'Europa centro-orientale, traduzione e cura di Horia Corneliu Cicortaș e Francesco Testa, Belforte Editore, Livorno 2018) dell’antropologo, etnologo e storico delle religioni romeno Andrei Oișteanu, massimo studioso ed esperto di queste discipline, pluripremiato e dalla sterminata bibliografia (l’editrice Polirom ne cura la serie d’autore), autore di saggi di eccezionale levatura scientifica, come questo presentato qui dagli stessi curatori. Horia-Roman Patapievici su «Sidereus nuncius» di Galileo Galilei Nome di grande importanza della cultura romena odierna, fisico, filosofo, esperto delle religioni, Horia-Roman Patapievici presenta Sidereus nuncius o L’annuncio stellare, il libro di Galileo Galilei che ha cambiato il nostro modo di guardare l’Universo, tradotto per la prima volta in romeno da Gheorghe Stratan e pubblicato presso la casa editrice Humanitas nella collana bilingue «Biblioteca italiana». A partire dalla lettera che l’ambasciatore inglese a Venezia, sir Henry Wotton, inviò al re dell’Inghilterra insieme ad un campione del Sidereus nuncius proprio il giorno dell’apparizione dell’opuscolo. Una preposizione da trapiantare: ‘întru’ nei testi di Constantin Noica Davide Zaffi, raffinato traduttore e cultore di letteratura romena, ci illustra nel denso articolo il suo ragionato approccio a una questione traduttiva legata a una preposizione (contenuta nel noiciano sintagma «devenirea întru ființă») che, dietro la sua apparente semplicità, nasconde invece tutta una trama filosofica che, in quanto tale, deve essere resa in lingua straniera con l’attenzione e la sensibilità che solo un buon traduttore è in grado di esplicitare in tutta la sua valenza. Una piccola ma illuminante lezione-saggio di traduzione.
A partire da Constantin Noica. Gabriel Liiceanu, uno sguardo filosofico-etico sull’uomo attuale Con il suo ventiseiesimo volume d’autore (Așteptând o altă umanitate, Humanitas, București 2018), Gabriel Liiceanu affronta dal punto di vista etico-filosofico alcune grandi questioni attinenti ai «mali cronici» dell’uomo, come l’odio. In uno dei capitoli del libro, l’autore si sofferma anche sul fenomeno della delazione istituzionalizzata e praticata in modo sadico e criminale dal regime comunista in Romania per spezzare la resistenza dei dissenti, un fenomeno di tristissima memoria ancora viva nel ricordo collettivo. Ce ne parla Smaranda Bratu Elian nella sua recensione.
I romeni al Monte Athos. Uno sguardo storico In che epoca si colloca la presenza dei primi asceti romeni al Monte Athos, la Santa Montagna dell’Ortodossia, e perché fino a oggi alla Romania, paese in stragrande maggioranza e per tradizione di credo ortodosso, è stato impedito di avere un sacro monastero così come da secoli, accanto ai greci, ce l’hanno invece russi, serbi e bulgari? A queste domande risponde Armando Santarelli nel suo ampio contributo che traccia con perizia e ricchezza di dati la seconda questione, più squisitamente storica, e la prima che, in qualche modo, è anche la più spinosa. «Cioran, la voluttà del disastro». Intervista con Ricardo Gil Soeiro Il fascino del pensiero di Cioran non conosce confini. Lo testimomia, tra l'altro, la corposa intervista che il portale brasiliano E.M.Cioran/Br – dedicato a tutto ciò che verte e ruota attorno al pensatore di Rășinari – ha realizzato con Ricardo Gil Soeiro. Poeta, saggista e ricercatore lusitano, Gil Soeiro è anche autore del recentissimo Notas Soltas para Cioran [Note sciolte per Cioran] (Labirinto, Portugal, 2019), e già nel 2017 aveva curato la versione in portoghese di Confessioni e anatemi. Traduzione a cura di Amelia Natalia Bulboaca. Galileo Galilei protagonista della 51a «Serata Italiana» a Bucarest A inaugurare il nuovo ciclo delle Serate italiane per il 2019 è stato il trattatello in latino di Galileo Galilei, Sidereus Nuncius, tradotto in romeno da Gheorghe Stratan (Humanitas 2018). Quest'opera fondamentale negli scritti galileiani, per via dell’inedita immagine dell’universo elaborata dal genio pisano, si basa sulle osservazioni degli astri (Giove e i suoi satelliti) e pone le basi della fisica e della scienza moderna, fondate su metodi rigorosi, corroborati da esperimenti, da cui formulare teorie e leggi scientifiche. Presentazione di Cristina Gogianu. Con Cristo in cella: la Chiesa Ortodossa Romena sotto il comunismo Tra il 1945 e il 1964 la Chiesa Ortodossa Romena ha conosciuto una dura persecuzione ad opera del regime comunista (che in verità colpì ancor più duramente i romano e i greco-cattolici). Nel suo La Chiesa Ortodossa Romena dopo la Seconda Guerra Mondiale. Figure dell’Ortodossia romena nell’Occidente (Milano 2018) Violeta Popescu presenta un’ampia e tragica panoramica delle persecuzioni subite dalla Chiesa Ortodossa Romena, nel tentativo da parte del regime comunista di estirpare il sentire religioso dei romeni e di eliminare gli oppositori politici. Presentazione di Armando Santarelli. Galileo Galilei sbarca in Romania: tradotto il Sidereus Nuncius È stata recentemente pubblicata, nella «Biblioteca Italiana» della Humanitas, la prima traduzione in romeno del Sidereus nuncius (L’annuncio stellare), il piccolo volume pubblicato da Galileo Galilei nel 1610, che cambiò non solo l’immagine che da millenni si aveva dell’universo, ma anche il modo di guardarlo e studiarlo. Iniziativa e traduzione sono di Gheorghe Stratan, fisico e professore di storia della scienza, nonché perito traduttore, mentre il volume reca la prefazione di Franco Giudice, specialista di Galilei e docente all’Università di Bergamo. Presentazione di Smaranda Bratu Elian.
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