Ricordo di un amico: Mac Linscott Ricketts (1930-2022)

Il 12 febbraio 2022 ho appreso con sconforto della morte di Mac Linscott Ricketts. Aveva compiuto da alcuni mesi novantuno anni.
Non ho avuto modo di conoscerlo ‘in carne e ossa’, ma solo in via epistolare. Tuttavia, fin dall’inizio si aveva la sensazione di avere a che fare con un vecchio e buono amico. Da quanto mi risulta, questo mio è un sentimento provato anche da tanti altri.
Era noto come autore della monografia Mircea Eliade. The Romanian Roots (1907-1945), pubblicata pochi anni dopo la morte di Eliade, ma la cui gestazione era iniziata molto tempo addietro. Il lavoro, in due volumi massicci, era uscito nel 1988 per i tipi della Eastern European Monographs di Boulder (Colorado) e distribuito dalla casa editrice della Columbia University (New York).
Qui in Italia, però, era difficilmente reperibile nelle biblioteche pubbliche. Nell’autunno del 2002, come borsista del Centro per le Scienze Religiose dell’allora Istituto Trentino di Cultura (divenuto in seguito Fondazione Bruno Kessler) di Trento e dottorando presso l’Università «L’Orientale» di Napoli, fui felice di scoprire i due volumi di Ricketts nella biblioteca del Centro. La monografia mi era utile, per un orientamento soprattutto bibliografico, nella ricerca dottorale che avevo iniziato da alcuni anni sul periodo giovanile di Mircea Eliade. Per i lettori interessati alla biografia e alle opere di giovinezza di quest’ultimo, il lavoro di Ricketts era (ed è ancora) una miniera preziosa di informazioni: innanzitutto, ma non solo, per coloro che non conoscono la lingua romena; in secondo luogo, perché contiene molti riferimenti e citazioni dalla pubblicistica interbellica di Eliade, solo in parte ristampata dopo il 1989. (La casa editrice Humanitas di Bucarest, presso la quale era prevista la pubblicazione integrale della pubblicistica, finora ha fatto uscire solo i volumi contenenti gli articoli che vanno fino al 1928). Quanto al pubblico romenofono, è pur vero che, dal 2004, dispone della traduzione romena del lavoro, integrata con alcuni aggiornamenti bibliografici; si tratta tuttavia di un’edizione dalla qualità modesta, pubblicata da una casa editrice minore, la Criterion Publishing (nel frattanto scomparsa con la morte del suo fondatore, un romeno emigrato negli Stati Uniti). Presso la stessa casa editrice, nel 2003, Ricketts aveva pubblicato invece un volume interessante, Former Friends and Forgotten Facts, in cui tornava in maniera più dettagliata su certi argomenti ‘scottanti’ della biografia di Eliade, soprattutto sugli anni della Seconda guerra mondiale, coperti dal Diario portoghese, la cui uscita, nel 2000 (in traduzione spagnola; l’edizione romena sarebbe uscita solo nel 2006 e la traduzione italiana nel 2009), alimentava nuovamente le accuse circa il guardismo e il preteso antisemitismo di Eliade. Ricketts rispondeva puntualmente a critici recenti politicamente orientati, quali Daniel Dubuisson e Alexandra Laignel-Lavastine, basandosi su un’invidiabile padronanza delle fonti e presentando i propri argomenti in modo equilibrato, circostanziato, senza faziosità. 

Fu in quel contesto, negli anni 2002-2003, che entrai in contatto con Ricketts. Ebbi la sua mail dal professore di storia delle religioni – di cui in seguito divenni amico – Natale Spineto, il curatore del carteggio Eliade-Pettazzoni e autore di vari saggi sull’autore romeno, raccolti successivamente nel volume Mircea Eliade storico delle religioni. Nella primavera del 2003 scrissi dunque a Ricketts, il quale mi rispose subito con queste parole: “Dear Signor Cicortas, I am always happy to hear from another young person who is interested in Mircea Eliade and, like you, preparing a doctorate on his work”. Così, nell’arco di diversi anni si dipanò un fruttuoso scambio epistolare, non sempre costante, ma stimolante e aperto. Abbandonato, dopo breve tempo, il tono protocollare iniziale, Mac Linscott Ricketts mi inviò, dapprima, il volume menzionato poc’anzi, e in seguito, il più delle volte per sua iniziativa – sapendo che m’interessavano e mi sarebbero stati utili per la ricerca –, testi o traduzioni inedite, copie di carteggi, articoli di giornali o altre pubblicazioni concernenti Mircea Eliade. Era di una generosità sconfinata, espressione della sua bontà d’animo e della sua naturale modestia. Attorno al 2011, il nostro rapporto epistolare tornò a farsi più fitto, complice il teatro di Eliade. Avevo tradotto alcune pièce, La colonna infinita (1970) e Ifigenia (1939-40) – entrambe rappresentate sulle scene italiane –, in vista di un volume di teatro che sarebbe uscito nel 2016. Sapevo dell’esistenza di un’opera teatrale inedita del 1946, mai pubblicata in Romania, Aventură spirituală (Avventura spirituale), che Ricketts aveva rinvenuto nell’archivio Eliade presso la Biblioteca Regenstein dell’Università di Chicago, traducendola in inglese e pubblicandola in una rivista americana (A Spiritual Adventure, «Theory in Action», 1/2012). Mi inviò una copia del dattiloscritto originale romeno e un numero della rivista. A mia volta, gli inviavo dei testi di cui aveva bisogno dall’Italia, benché mi avesse confidato che non era molto pratico con l’italiano e che preferiva i materiali in romeno, lingua che aveva studiato come autodidatta, fin dagli anni ’70, per capire – e, in seguito, per tradurre – gli scritti romeni di Mircea Eliade.


Mac Linscott Ricketts e Mircea Eliade


Nato il giorno di Natale dell’anno 1930 a St. Petersburg (Florida), Mac Linscott Ricketts si sposò a ventun anni, nel febbraio del 1952, con Janis L. Harrington (n. 1931), con cui ebbe tre figli e accanto alla quale avrebbe vissuto fino alla morte di lei, sopraggiunta nel settembre del 2020. Nel 1954 conseguì una laurea magistrale in teologia presso la Emory University di Atlanta. Prestò servizio come pastore della Chiesa Metodista, dapprima in due città della Florida (dal 1954 al 1959), poi nell’Illinois, dove si trasferì, insieme alla famiglia, nel 1960. Nel frattempo, all’Università di Chicago, conobbe Eliade, che gli fece da relatore per la tesi di dottorato su un tema riguardante le religioni tradizionali degli indiani d’America, sostenuta nel 1964. La sua dissertazione, di dimensioni ciclopiche, s’intitolava The Structure and Religious Significance of the Trickster-Transformer-Cultural Hero in the Mythology of the North American Indians. Non è mai stata pubblicata come tale. Dal 1965, Ricketts insegnò Storia delle religioni nel North Carolina, inizialmente a Durham, presso la Duke University (fino al 1971), in seguito al Louisbourg College, fino al pensionamento (1995), quando si stabilì, insieme alla moglie, a Independence (Virginia).
Dopo aver lasciato Chicago, rimase in contatto col suo professore romeno (si sono conservate e sono state pubblicate le lettere che aveva ricevuto da Eliade nel periodo 1966-1984), su cui avrebbe scritto una serie di studi e saggi. Nel frattempo, il tentativo fallito di Ricketts di pubblicare la propria monografia dottorale presso la University of California Press, nel 1971, provocò il dispiacere del suo ex professore, che si impegnò personalmente – a quanto pare, senza successo – nella ricerca di un’altra casa editrice.
La mancata pubblicazione della tesi sul tricskter può essere dovuta allo stile ‘monumentale’ dell’autore (una scrittura piena di dettagli e digressioni) come anche alle sue inclinazioni personali, di semplicità e modestia cristiana, estranee all’ambizione conflittuale e ai consueti intrighi del mondo accademico. A ogni modo, frammenti della tesi furono pubblicati, come studi, in periodici importanti.
A partire dagli anni ’70, Ricketts si dedicò sempre di più allo studio della vita e della produzione romena di Mircea Eliade, affermandosi come biografo, esegeta e traduttore di alcune sue opere importanti, tra cui le Memorie, i romanzi La foresta proibita e Un’altra giovinezza, parti del Diario e diversi altri scritti letterari (racconti, teatro ecc.). Nel 1981, beneficiario di una borsa Fulbright, trascorse tre mesi nella Romania comunista, dove riuscì a procurarsi molti documenti dell’allora Fondo «S» (segreto) della Biblioteca dell’Accademia Romena (BAR), utilizzando una fotocopiatrice portatile che donò, al momento della ripartenza, alla Biblioteca. (A proposito di questo curioso episodio alcuni commentatori hanno ipotizzato l’esistenza di un accordo tra il governo statunitense e quello romeno). Sulla base della documentazione raccolta ed elaborata negli anni, nel 1988 riuscì a pubblicare la monografia su Eliade, considerata ancora uno dei più importanti lavori biografici sull’autore romeno. Ricketts sarebbe tornato in Romania, nel 2006, in occasione della Conferenza internazionale di Storia delle Religioni, organizzata dalla IAHR e dall’EASR, quando fu anche decorato dall’allora presidente Traian Băsescu, in segno di riconoscimento per la promozione dell’opera di Mircea Eliade.
Purtroppo, pur essendo conosciuto e apprezzato negli ambienti eliadiani, Mac Linscott Ricketts è rimasto ai margini del mondo accademico, come si evince dalla sua posizione professionale “provinciale” e dalla collaborazione con case editrici di dubbia qualità, come quella menzionata in precedenza. Forse anche per questo, la dedizione e la tenacia con cui si è dedicato all’opera e all’immagine del suo ex professore di Chicago non sono state sufficienti per contrastare in modo efficace gli attacchi di stampo ideologico rivolti a quest’ultimo, sempre più frequenti dagli anni ’70 in poi, e soprattutto dopo la morte di Eliade (1986), dovuti al suo passato legionario, attacchi partiti perlopiù da Israele, dall’Italia e dalla Francia (senza trascurare l’‘aiuto’ proveniente dalla Romania comunista). Ciononostante, il contributo di Ricketts alla conoscenza della vita e dell’opera di Eliade resta una pietra miliare.
E lascia, dietro di sé, il ricordo di un amico generoso.


Mac Linscott Ricketts, dedica a Mircea Eliade


Horia Corneliu Cicortaș
(n. 5, maggio 2022, anno XII)