Intervista all’artista Tonia Erbino, a cura di Maurizio Vitiello

Tonia Erbino riesce non solo a proiettare visioni fantasmatiche sulla tela e a sedimentare cromie con pennellate dense, pastose, materiche, ma anche a captare atmosfere sugli interrogativi del quotidiano. Davvero plurime sono le sue misurate dinamiche, che battono e vivono lo spazio della tela. Tutte sghembe, tutte trasversali per appunto assiomatico attraversano tempi interlocutori e profondi. La brava artista aumenta la dote dell’attesa, che motiva lucide sospensioni, una teoria di squarci apicali, segni e segnature, nonché prospettive tutte incidenti e congrue che si staccano nel panorama delle arti visive contemporanee sotto il paradigma di una cifra singolare.
Stima l’attualità che la porta a fabbricare valutazioni di approfondimenti, che risultano ben distribuite, grazie a un raffinato calcolo materico, nonché di luce e taglio, e scandiscono intriganti ritmi interiori, che depositano sul campo visivo segmenti sospesi di vita. In questo servizio si possono vedere le foto di Alessandro Minervini di alcune opere della recente serie Rooms, prodotta dall’artista.


Puoi segnalare il tuo percorso di studi e le difficoltà superate?

Il mio percorso di studio è stato lineare: il liceo artistico S.S. Apostoli di Napoli prima e l’Accademia di Belle Arti di Napoli poi, oltre a vari master e specializzazioni che hanno ampliato il mio bagaglio di conoscenze. Le difficoltà incontrate sono state quelle di quanti, seguendo una vocazione innata, non hanno battuto strade considerate socialmente più razionali e produttive.
La nostra è una società che non esalta l’arte, la poesia, la filosofia e non facilita quanti operano in questi campi; sicuramente conta molto il posto e l’epoca in cui si vive, come l’avere famigliari che abbiano battuto già strade simili e che possano fornire indicazioni e dritte.
Non aver avuto nessuno di questi aspetti a mio favore non mi ha reso semplice il cammino, ma, sicuramente, ha contribuito a rafforzare il mio carattere, a rinsaldare l’innata caparbietà e tenacia e ad avere chiari i miei obiettivi.


Quali sono i sentieri artistici che avevi intenzione di seguire?

Dopo l’Accademia avrei voluto trasferirmi a New York, quindi più che sentieri artistici avevo proprio intenzione di macinare chilometri. I sentieri artistici che ho percorso in termini stilistici e di ricerca non sono mai stati traditi.


Quali artisti bravi hai conosciuto e da cui hai attinto?

Ho avuto la fortuna di avere come insegnanti dei grandi artisti, come ad esempio Quintino Scolavino, Gianni Pisani, Bruno Starita, Mimmo Jodice, Fabio Donato. Nel mio percorso ho, poi, incontrato tanti altri bravi artisti.



Tonia Erbino nel ritratto di Claudia Del Giudice

Puoi indicare le tue personali significative?

2021, Istanti sospesi,a cura di Pierre Bonaretti, Galleria Sabato Angiero Arte, Saviano, Napoli.
2020, The Aliens trip, bipersonale, progetto di Sergio Curtacci, organizzazione di Frattura Scomposta virtual art gallery [Milano].
2019, Beyond, a cura di Piero Chiariello, Spazio Corrosivo, Marcianise, Caserta.
2019, Glasses, a cura di Claudia Del Giudice, Galleria «Spazio n° 7», Caserta.
2018, Mankid, a cura di Claudia Del Giudice, Foyer del PAN, Napoli.
2017, Relations, a cura di Claudia Del Giudice, Medì, Organismo di mediazione del’ODCEC, nell’ambito del progetto Cultura Energia Economica, Napoli.
2016, Tables, a cura di Claudia Del Giudice, Galleria Salvatore Serio, Napoli.


Quali sono i temi attuali su cui hai indirizzato le tue ultime produzioni?

La pandemia e i conseguenti confinamenti hanno lascito una traccia nella mia produzione recente, soprattutto in Rooms, l’ultima serie pittorica prodotta, che ha visto come protagonisti i miei affetti famigliari ritratti in ambienti intimi e domestici in cui la quotidianità appare al contempo sospesa e sacrale.


Pensi di essere seguita?

Sinceramente non saprei.


Le tue linee operative cambieranno in futuro?

Credo sia inevitabile per chi vive l’arte come un’appendice del proprio esistere e del proprio stare al mondo, evolversi e cambiare.


Con chi ti farebbe piacere collaborare tra critico, artista, promoter per mettere su una mostra?

Generalmente sono sempre disposta a valutare, di volta in volta, le occasioni che mi vengono proposte e certamente ho in grande considerazione le collaborazioni con persone che si sono distinte in questo campo per professionalità e competenza.


Ti farebbe piacere mettere su una rassegna estesa di artisti collimanti con la tua ultima produzione?

Mi farebbe piacere far parte di una rassegna di artisti selezionati da una seria ed esperta curatela; aspetto quest’ultimo che per me è garanzia della qualità e dello spessore delle opere in mostra.


Che futuro prevedi nel post-Covid-19?

Il post-Covid-19 lascerà in eredità una memoria collettiva e globale e un’umanità diversa, che ha rivalutato le proprie fragilità, i propri limiti e il proprio posto nel tutto di cui fa parte. È auspicabile un ridimensionamento dell’antropocentrismo che ha condotto a sfruttamenti inconsiderati dell’ambiente e ad alterazioni illogiche degli ecosistemi, poiché un’umanità che non rigenera sé stessa e non riconverte le proprie azioni è destinata all’autodistruzione.



Tonia Erbino, Adolescence, 70x70, 2020, olio su tela




Tonia Erbino, Little Rosary, 50x50, 2020, olio su tela




Tonia Erbino, Lockdown, 50x50, 2020, olio su tela




Tonia Erbino, Magical holiday room, 70x70, 2020, olio su tela




Tonia Erbino, Match, 70x70, 2020, olio su tela

Foto Alessandro Minervini


A cura di Maurizio Vitiello
(n. 2, febbraio 2022, anno XII)