«Un artista è un collezionista di cose immaginarie o tangibili». Dialogo con Anca Vintilă Dragu

Nell’ambito della nostra rubrica «Orizzonti d’Arte», Serafina Pastore ci propone un incontro con Anca Vintilă Dragu, artista ceramista, designer di oggettistica e fondatrice del marchio Una ca Luna. Dopo aver terminato gli studi presso la facoltà di Studi economici ASE di Bucarest nel 1995 e l’Università d’Arte UNArte di Bucarest nel 2018, Anca Vintilă Dragu ha seguito la sua passione per l’arte rinunciando a una carriera di successo presso una grande compagnia multinazionale, e la sua scelta ha dato i suoi frutti. Le sue creazioni, tutte uniche, posseggono qualcosa di particolarmente suggestivo che non lasciano indifferente l’osservatore. Esse catturano lo sguardo, trasmettono il gusto per il bello ed è come se volessero raccontare una storia. Inoltre, la sua versatilità le permette di spaziare e di sperimentare diversi stili e tecniche che le conferiscono originalità. Anca Vintilă Dragu è sicuramente una delle giovani artiste romene più attive e promettenti di oggi.

Come ha iniziato a modellare la ceramica e a dipingere e chi è stato il suo maestro?

La cosa più interessante legata alla ceramica è che mi ha portato su un’altra strada, come con il sentiero di mattoni gialli del Mago di Oz, la ceramica mi ha incantato ed è diventata il mio secondo mestiere. Mi ha conquistato a tal punto da farmi decidere di cambiare carriera, da economista e brand manager sono diventata ceramista e designer di oggettistica.
La trasformazione della materia è un miracolo. Da un sacco di polvere di minerali, acqua e fuoco, puoi creare oggetti tangibili con intrecci e colori, forme tridimensionali, dall’immaginazione puoi creare un mondo intero. Ho scelto la ceramica per questo miracolo della trasformazione, che mi dona felicità e meraviglia. Colui il quale mi ha mostrato la libertà della creazione e che mi ha incoraggiato è stato il mio professore di disegno dell’Università di Arte, Ionel Lazar. Poi ho avuto la possibilità di essere circondata dal gruppo di ceramisti romeni dell’ambiente Galateea Contemporary Art, con i quali mi posso consigliare in qualsiasi momento e la cui passione per me è fonte di ispirazione.

Si tratta in qualche modo di una tradizione di famiglia?

La mia famiglia mi ha trasmesso la sensibilità per la bellezza, l’educazione e la perseveranza. Mia mamma è insegnante di lingua e letteratura romena, mio padre un medico.

Come è nato l’atelier Una ca Luna?

Ho creato il marchio Una ca Luna prima di iscrivermi all’Università Nazionale d’Arte. Ho iniziato con oggetti di porcellana dipinti, ho comprato un forno e ho avuto le prime richieste di lavoro da parte di amici. Successivamente ho iniziato a creare delle collezioni e a commercializzarle nella libreria Cărturești di Bucarest. Vedendo che la richiesta c’era, ho creato un sito internet. Dopo di che, ho voluto creare degli oggetti di ceramica fatti con le mie mani e ho iniziato con oggetti semplici, gioielli e piccoli pezzi. In seguito, dopo 12 anni, ho rinunciato al lavoro di brand manager per una grande multinazionale. Da qui è nato il desiderio di studiare ceramica e ho seguito per 5 anni il corso di laurea e il master dell’Università di Arte.

La filosofia di Una ca Luna è quella di riuscire a ispirare chi ti circonda, attraverso il design, per mezzo di una tazza, per seguire il tuo sogno. Perché ogni sogno è unico, come la luna che ci veglia nelle notti e sotto l’auspicio con cui sogniamo e immaginiamo mondi fantastici.

Cos’è che la ispira e cosa vogliono trasmettere gli oggetti che realizza?

Il concetto, l’idea, un altro modo di rappresentare il mondo che è intorno. L’ispirazione è ovunque. Mi sento attratta dalla natura, ma anche dalla vita urbana, dal mondo vegetale, animale, cittadino. Per me è importante rendere materiale un’idea, un’esperienza. Voglio offrire all’osservatore un’incursione in un mondo nuovo, trasmettergli sensazioni, l’esperienza della ricostruzione di un mondo che conosce attraverso altri occhi.
Credo che tutto ciò che metto da parte ogni giorno, le sensazioni, in generale buone, che mi creano la sorpresa dell’armonia, si sedimentino da qualche parte ed escano sotto un’altra forma attraverso quello che faccio. A volte faccio ricerche, raccolgo libri o oggetti, piante secche, pietre, oggetti di legno, metallo, senza sapere perché e a un certo punto questi oggetti prendono posto in quello che faccio oppure no. Credo che un artista sia una specie di collezionista di cose immaginate o tangibili, che raccoglie nei cassetti o come capita senza sapere perché e da dove può tirare fuori sempre qualcosa.

Quali grandi artisti in qualche modo hanno influenzato la sua arte?

Brâncuși, l’italiano Arnaldo Pomodoro, la lituana Ilona Romule, gli inglesi Claire Tomwey, Gillian Lowdnes e Barbara Hepworth, poi Neculai Păduraru, Salvador Dalí, René Magritte, il russo Grisha Bruskin, l’arte dell’antichità, romana, greca, indiana, persiana.

Ha degli apprendisti?

Sì, ho una collega di atelier, Miruna Coman, ceramista, che lavora insieme a me, ha molto talento sia nel disegno sia nella modellazione della ceramica. Lavoriamo insieme dal 2014.

Quali strumenti usa per le sue creazioni?

Utilizzo gli strumenti specifici della ceramica e della pittura. L’argilla per modellare, il gesso per creare le matrici per versare la barbottina di ceramica, strumenti come subbie, coltellini, scalpellini, strumenti per l’edilizia come la carta vetrata, i seghetti, ecc. una pressa da tavolo che ho acquistato da poco e il forno per ceramica.

Quali sono gli oggetti più richiesti e chi sono solitamente i suoi clienti?

Gli oggetti più richiesti sono quelli funzionali, servizi per la tavola, per il tè, per il caffè. Ultimamente gli oggetti d’arte stanno avendo un ruolo importante nel mio portfolio e ci sono diversi acquirenti.

Ha esposto o venduto le sue opere anche all’estero?

Ho ricevuto ordini dall’estero e ho partecipato alle fiere di design in Germania e in Belgio, ho esposto in mostre collettive in Inghilterra e in Danimarca.

Qual è stata la sua prima creazione e a cosa sta lavorando in questo momento?

Sto lavorando a una serie di oggetti di design che avevo preparato per l’evento annuale Romania Design Week, promossi sul sito RDW. Si tratta di una serie di oggetti per la colazione realizzati in ceramica riciclata perché questo momento storico ci richiama ad essere più attenti e consapevoli delle risorse e dell’ambiente. Una presentazione del progetto potete trovarla cliccando qui.

Ci sono opere che ha realizzato insieme a qualche collega?

Al momento ho molte collaborazioni attive. Tra gli artisti con cui ho lavorato ci sono Ioana Streza – Contemporia, con gioielli in argento e ceramica, Dana Tudor, sempre gioielli in argento e ceramica e adesso sto collaborando con Ciprian Ivasuc, che lavora il legno, per realizzare un servizio da colazione.

Dove ha esposto le sue opere e quale sarà la prossima mostra?

Espongo nell'unica galleria dedicata alla ceramica romena, Galateea Contemporary Art, poi al Centro Culturale Palatele Brâncovenești, Galateca, Arcub, Museo Nazionale di Cotroceni, Museo Nazionale d'Arte di Cluj, in occasione della Biennale Internazionale della ceramica.

Cosa ci può dire dell’arte interattiva che pratica?

Le mie mostre personali sono state realizzate sempre secondo un concetto di installazione, sia che sia trattato di una proiezione video creata da mio marito, Alex Dragu, sulla base dei personaggi dell’installazione #antropociberneticus,   sia di musica creata appositamente per «Il filo rosso». Ho alcune idee che non ho ancora ben definito, sto pensando di continuare a collaborare con mio marito e spero che nel 2021 realizzeremo un nuovo concetto di mostra.

Quali progetti ha per il futuro?

Il prossimo progetto è legato a una mostra collettiva insieme ai ceramisti della mia generazione, colleghi di facoltà, che si terrà presso la Galleria Galateea Contemporary Art in autunno, se le gallerie dovessero aprire nuovamente.

Quali pensa che siano le ultime tendenze dell’arte plastica della Romania di oggi?

Ci sono molti artisti giovani e innovativi o seguaci delle tendenze artistiche internazionali. Ho osservato una crescita dei festival di arte interattiva, digitale, realtà incrementata, esperienza VR. Ritengo che la tendenza sia quella di creare esperienze piuttosto che un oggetto artistico.


























Intervista realizzata e tradotta da Serafina Pastore

(n. 6, giugno 2020, anno X)





Anca Vintilă Dragu
Mostre personali:
2019 #Antropociberneticus, Galateea Contemporary Art, Bucarest
2017 «L’uovo ideatico», Galleria Foișor, Centro culturale Palatele Brâncovenești, Bucarest
2016 «Il filo rosso», Galeria Ghețărie, Centro culturale Palatele Brâncovenești, Bucarest
Mostre collettive: Guldagergaard International Research Centre, Denmark /Biennale internazionale di Cluj / Salone di Arti Decorative, Museo Cotroceni / Galateea Contemporary Art, Bucarest / Biennale nazionale Metafore Incandescenti, Cluj-Timisoara-Bistrita / Teatro Nazionale di Bucarest / Sala Brâncuși, Palazzo del Parlamento di Bucarest / ICR Lisbona, Portogallo / Galleria Galateca Bucarest / Muzeul Județean Vâlcea/ ARCUB Bucarest / Galleria Orizont Bucarest / European Fashion and Design Week Bruxelles / Ambiente Frankfurt
Contatto: www.ancavintiladragu.com; www.unacaluna.ro
Email: anca.dragu@unacaluna.ro
Workshop: Bucarest, Str. Gral Alexandru Cernat n°. 26
Tel: +40723170677



Serafina Pastore
Serafina Pastore è nata a Policoro, città adottiva del famoso archeologo Dinu Adamesteanu, in Basilicata. Docente e traduttrice, ha studiato presso l’Istituto Universitario «l’Orientale» di Napoli, conseguendo il titolo di laurea in Studi Comparatistici e la specializzazione in Lingua e Letteratura Romena e Lingua e Letteratura Inglese con la tesi di laurea sulla poetessa romena Ana Blandiana, intitolata Ana Blandiana tra poesia e impegno civico. Appassionata della Romania, ha beneficiato di una borsa di studio patrocinata dall’Istituto Romeno di Cultura di Bucarest per giovani traduttori coordinata dallo scrittore e traduttore Florin Bican. Tra le sue traduzioni si annoverano: Una breve storia dei romeni raccontata ai giovani di Neagu Djuvara, alcune poesie della poetessa e scrittrice Adela Greceanu per il Festival Internazionale della Poesia di Genova, i testi dell’autore Calin Torsan nell’ambito della manifestazione Il mondo delle fiabe, dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca di Venezia e diverse poesie di Daniel Marin. Dal 2008 insegna presso la Scuola Italiana Aldo Moro di Bucarest dove promuove corsi di lingua italiana per bambini e adolescenti. Inoltre collabora come redattrice per la rivista interculturale «Orizzonti culturali italo-romeni», organizza eventi, scrive e traduce su diverse riviste letterarie.