Constantin Brancusi, una eccezionale testimonianza video Proponiamo ai nostri lettori un incontro con il grande scultore romeno Constantin Brancusi (Brâncuşi), figura centrale del movimento moderno agli inizi del Novecento e vero pioniere dell’astrazione. La sua scultura è famosa per la sua eleganza visiva e l’utilizzo di materiali sensibili, che mette insieme il senso dell’immediatezza della scultura contadina con l’arte sofisticata e all’avanguardia della Parigi all’inizio del XX secolo. In Italia si possono ammirare due delle sue sculture più note: Maiastra (1912) e Uccello nello spazio, una scultura dalla serie Bird in Space (L'Oiseau dans l'espace), 1932-40, nella Collezione Peggy Guggenheim di Venezia. Con la collaborazione del regista Victor Popa, pubblichiamo una preziosa testimonianza video con immagini dell’atelier del grande Brancusi nel periodo 1923-1936, dove abbiamo il privilegio di vederlo al lavoro in mezzo alle sue creazioni.
Subito dopo il 1907 ha inizio la sua maturità artistica. Stabilitosi a Parigi, lo scultore mantiene stretti contatti con la Romania, ritornandovi frequentemente ed esponendo a Bucarest quasi ogni anno. A Parigi i suoi amici sono Amedeo Modigliani, Fernand Léger, Henri Matisse, Marcel Duchamp e Henri Rousseau. Nel 1913 cinque sculture di Brancusi sono presenti alla «Armory Show» a New York. Nel 1914 Alfred Stieglitz allestisce la prima personale dell'opera di Brancusi nella sua galleria «291» a New York. Negli anni ’30 l'artista compie numerosi viaggi, visitando l'India, l'Egitto e i paesi europei. Nel 1935 riceve l'incarico di realizzare un monumento ai caduti per il parco di Târgu-Jiu in Romania e così progetta e realizza (1937-38) un insieme di sculture che comprende le rinomate Porta del bacio, Tavola del silenzio e Colonna senza fine. Dopo il 1939 Brancusi lavora da solo a Parigi. Porta a termine la sua ultima scultura, il gesso Grand coq, nel 1949. Nel 1952 ottiene la cittadinanza francese. Muore a Parigi il 16 marzo 1957, lasciò alla Francia il suo studio.
(n. 1, gennaio 2016, anno VI) |