Constantin Brancusi, una eccezionale testimonianza video

Proponiamo ai nostri lettori un incontro con il grande scultore romeno Constantin Brancusi (Brâncuşi), figura centrale del movimento moderno agli inizi del Novecento e vero pioniere dell’astrazione. La sua scultura è famosa per la sua eleganza visiva e l’utilizzo di materiali sensibili, che mette insieme il senso dell’immediatezza della scultura contadina con l’arte sofisticata e all’avanguardia della Parigi all’inizio del XX secolo. In Italia si possono ammirare due delle sue sculture più note: Maiastra (1912) e Uccello nello spazio, una scultura dalla serie Bird in Space (L'Oiseau dans l'espace), 1932-40, nella Collezione Peggy Guggenheim di Venezia.

Con la collaborazione del regista Victor Popa, pubblichiamo una preziosa testimonianza video con immagini dell’atelier del grande Brancusi nel periodo 1923-1936, dove abbiamo il privilegio di vederlo al lavoro in mezzo alle sue creazioni.     

Brancusi nasce il 19 febbraio 1876 a Hobitza, un villaggio nella provincia di Gorj, nel sud-ovest della Romania. Studia Arte alla Scuola di Arti e Mestieri di Craiova dal 1894 al 1898, quindi alla Scuola di Belle Arti di Bucarest dal 1898 al 1901. Desideroso di continuare la propria educazione artistica a Parigi, vi si reca nel 1904 e si iscrive all'Ecole des Beaux-Arts nel 1905. L'anno seguente partecipa con alcune sculture al Salon d'Automne dove incontra Auguste Rodin.

Subito dopo il 1907 ha inizio la sua maturità artistica. Stabilitosi a Parigi, lo scultore mantiene stretti contatti con la Romania, ritornandovi frequentemente ed esponendo a Bucarest quasi ogni anno. A Parigi i suoi amici sono Amedeo Modigliani, Fernand Léger, Henri Matisse, Marcel Duchamp e Henri Rousseau. Nel 1913 cinque sculture di Brancusi sono presenti alla «Armory Show» a New York. Nel 1914 Alfred Stieglitz allestisce la prima personale dell'opera di Brancusi nella sua galleria «291» a New York.

Brancusi non è mai stato membro di un movimento artistico organizzato, sebbene all’inizio degli anni ’20 frequenti Tristan Tzara, Francis Picabia e molti altri dadaisti. Nel 1921 la rivista letteraria «The Little Review» gli dedica un numero speciale. Nel 1926 si reca due volte negli Stati Uniti per presenziare alle personali allestite presso la Wildensteine e la Brummer Gallery di New York. L'anno seguente è protagonista di un curioso caso giudiziario legato all'esportazione di una sua opera d'arte astratta, evento noto con il nome di «Caso Brâncuși»: si tratta del processo contro le Dogane degli Stati Uniti per stabilire se la sua scultura Uccello nello spazio fosse soggetta ad imposta in quanto manufatto o dovesse essere considerata un’opera d’arte. Nel 1928 la corte decide che si tratta di opera d'arte.

Negli anni ’30 l'artista compie numerosi viaggi, visitando l'India, l'Egitto e i paesi europei. Nel 1935 riceve l'incarico di realizzare un monumento ai caduti per il parco di Târgu-Jiu in Romania e così progetta e realizza (1937-38) un insieme di sculture che comprende le rinomate Porta del bacio, Tavola del silenzio e Colonna senza fine. Dopo il 1939 Brancusi lavora da solo a Parigi. Porta a termine la sua ultima scultura, il gesso Grand coq, nel 1949. Nel 1952 ottiene la cittadinanza francese. Muore a Parigi il 16 marzo 1957, lasciò alla Francia il suo studio.


Il video si può visualizzare cliccando su qualunque delle due foto sottostanti.









(n. 1, gennaio 2016, anno VI)