Maurizio Vitiello: Appunti sull’artista Luminiţa Țăranu

Luminița Țăranu è tra le poche artiste romene a essersi affermate in Italia. Nata in Romania, a Lugoj, nel 1960, si è laureata all'Accademia Nazionale di Belle Arti «N. Grigorescu» di Bucarest nel 1985, con il prof. Octav Grigorescu. Si è affermata in Romania tra i migliori e attivi disegnatori, litografi e incisori degli anni '80. Nel 1987 ha vinto la Borsa Nazionale dell'Unione degli Artisti Plastici della Romania per disegno e incisione.
Dal 1987 vive e lavora in Italia, a Monte Porzio Catone (Roma). In Italia ha ottenuto il titolo equipollente di laurea riconosciuto dall’Accademia di Belle Arti di Bologna nel 1993. Vanta numerose mostre personali e partecipazioni ad altrettante collettive in spazi pubblici e privati, musei e gallerie, in Italia e all'estero. Tra i numerosi riconoscimenti, il più recente è il «Premio Speciale per Artista straniero» per l'opera
Picta Manent 2020 nell’ambito della 47° Edizione del Premio Sulmona – Rassegna Internazionale d’Arte Contemporanea.
Il critico d’arte e sociologo Maurizio Vitiello ce la presenta attraverso uno dei suoi progetti artistici più importanti. 



L’ho intervistata, ultimamente, per lo spazio «Incroci Mediterranei», su FB, in collaborazione con l’amico e giornalista Pino Cotarelli e ho pubblicato una sua bella intervista sulla testata giornalistica «Positanonews», ripresa anche da una rivista romena. Mi fa piacere fissare qui un’attenzione, quindi un asterisco veloce, sulla bravissima artista, ormai da anni in Italia, Luminiţa Țăranu, che merita, per il suo forte impegno artistico, un ulteriore interesse mediatico.
La sua personale più importante e più impegnativa è stata, sicuramente, «Columna mutãtio – LA SPIRALE», allestita ai Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali, a Roma, inaugurata il 28 novembre 2017 e durata fino al 18 novembre 2018.
Da ricordare che la «Colonna di Traiano», capolavoro del mondo romano, simbolo dell’indelebile rapporto con la Romania, il suo paese di nascita, che fonda le radici ai tempi dell’Imperatore Traiano e Decebalo, il Re dei Daci, è, fondamentalmente, un documento storico-visivo e di forte testimonianza della formazione del popolo romeno.
Il lavoro sulla «Colonna di Traiano» fa parte della sua ricerca sulla percezione del tempo e ha riprodotto non soltanto l’interpretazione del capolavoro di arte e architettura romana, con implicazioni nell’identità del popolo romeno, ma, soprattutto, un omaggio recato alla memoria.
Il suo messaggio con le istallazioni della «Columna mutãtio» fa riferimento alla ʽmutazione’ di significato, che avviene nell’orientamento della storia, considerando le opere di riferimento come un sentito omaggio alla memoria di quel passato rivissuto nel presente, nel dialogo tra il valore storico, artistico e archeologico della «Colonna Traiana» e il nostro mondo contemporaneo.
Se nel lontano passato evocava le due guerre portate dall’Imperatore Traiano contro Decebalo, il Re dei Daci, oggi nella nuova Europa, si ricrea in testimonianza visiva dell’origine dell’attuale popolo romeno ed è simbolo di amicizia e collaborazione tra i due Paesi.
La mutazione di significato su cui è incentrato il messaggio dell’installazione «Columna mutãtio – LA SPIRALE» ha acquisito per l’artista un forte valore multiculturale.
Sotto l’aspetto connettivo tra l’antico e il contemporaneo, è stato importante il rapporto tra la sua opera, nettamente contemporanea, e il museo – che diventa non soltanto luogo quale sito archeologico, ma anche spazio di confronto temporale –; e, quindi, l’ambientazione conferma il ruolo del museo – come istituzione che conserva, protegge, trasmette e stimola la ricostruzione di mondi.
Un altro elemento che fa riferimento al concetto del tempo è la ʽleggerezza’ di quest’opera, dove il rapporto con il ʽpeso’ del monumento è, confidenzialmente, informale. ʽTogliendo’ e cercando ʽl’essenza’, l’artista ha creato un’opera di energica sintesi strutturale e raffigurativa, snodata e svuotata di materia, ridotta alla pura geometria.
Il materiale che ha scelto è stato l’alluminio e il ʽcontinuum’, un altro elemento che scandisce il tempo, non è soltanto di natura strutturale e dinamica, ma, soprattutto, di natura rappresentativa.
«Columna mutãtio – LA SPIRALE» è frammento, senza inizio e senza fine, dove il tempo non è delimitato, ma scorre via, infinitamente. Pensando alla «colonna» e all’«infinito», ricordiamo la «Colonna senza fine – Coloana infinitului» del grandissimo (ma leggi, immenso) Constantin Brâncuși con quella sorprendente verticale modulare, che attraversa lo spazio per sorreggere il cielo. L’infinito, nell’opera diLuminiţa Țăranu, s’incunea e si finge nell’intelligenza del pensiero della cognizione che ravvede la storia fluire in orizzontale.





Luminiţa Ţăranu - Picta manent 2020




Luminița Țăranu - Frammenti di luce e colore




Luminiţa Ţăranu



Maurizio Vitiello alla mostra di Luminița Țăranu, Roma, 2018




Maurizio Vitiello
(n. 3, marzo 2021, anno XI)