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ITALIANISTICA RECENSIONI L’altra faccia del fascismo. Alla memoria di Antonio Pennacchi «Bello o brutto che sia, questo è il libro per cui sono venuto al mondo.» È questa dichiarazione quasi profetica che lo scrittore Antonio Pennacchi (1950-2021) vergò nella prefazione del romanzo Canale Mussolini (Mondadori, 2010), vincitore del Premio Strega 2010, un’orgogliosa promessa a sé stesso di raccontare le vicende, con uno strafondo autobiografico, della famiglia Peruzzi, che dal Veneto si spingeva giù all’Agro Pontino in cerca di migliori condizioni di vita per lavorare, insieme ad altri contadini padani, alla sua bonifica promossa dal regime mussoliniano. Di Giovanni Abbate. «Vegan Holocaust»: Uno scenario futuro scongiurabile! Ampia e multidisciplinare, dalle arti visive, alla musica e alla letteratura, è l’opera di Salvatore Setola, casertano, laureato in Storia e Critica d’Arte che ci presenta Patrizia Ubaldi. Reporter musicale per varie pubblicazioni, nel 2015 ha lavorato alla mostra La luce vince l'ombra. Gli Uffizi a Casal di Principe, come coautore ha pubblicato Ambulance songs. Non dimenticare le canzoni che ti hanno cambiato la vita (Arcana edizioni, 2019, 2021) e L’urlo. I suoni senza voce di Luciano Cilio (Crac edizioni, 2020), infine il recente romanzo ‘sci-fi’ Vegan Holocaust (Eretica, 2021). «Ana Macarena» di Daniele Semeraro, un romanzo-testimonianza Nel romanzo Ana Macarena (Castelvecchi editore, 2018), Daniele Semeraro racconta la storia vera di Ana e della terribile realtà dei bambini nati senza un futuro a causa delle scellerate politiche anticontraccettive di Ceaușescu. Rintanati nella rete fognaria di Bucarest, vivono nello squallore e nel degrado più assoluti, campando di espedienti, sniffando ‘aurolac’ o prostituendosi. È da questo inferno che Ana parte per l’Italia alla ricerca del fratellino Mirian, finito nella cloaca della pedofilia, un viaggio di riscatto e di speranza ma anche di nuove sofferenze. Di Giovanni Abate. Stefano Cominale e la storia di un triangolo imperfetto Stefano Cominale è scrittore esordiente originario della provincia di Napoli, che affianca alla scrittura narrativa anche quella cinematografica, in cui si è formato al DAMS e all’Università di Barcellona, autore già di pregevoli cortometraggi dedicati a musica, poesia e arte. Caso raro, dal copione che doveva essere un lungometraggio ideato e ambientato negli USA, The Goldfinch, l’autore, rielaborandolo, lo trasforma in romanzo napoletano, «un ibrido, un testo narrativo con la pelle di celluloide», ‘O cardillo. Sceneggiata Blues (Scatole Parlanti, 2020). Di Patrizia Ubaldi. Antonio Rizzo: «Quaderno 5. Storia della lingua italiana» Otilia Doroteea Borcia presenta Mi ricordo di un giorno di scuola. Quaderno 5. Storia della lingua italiana (Associazione degli Italiani di Romania, Bucarest, 2021) del prof. Antonio Rizzo, ultimo quaderno bilingue dei quattro già pubblicati di argomento letterario, dedicato interamente alla storia della lingua italiana. Presentato il 18-19 ottobre all’Istituto italiano di cultura di Bucarest e online nell’ambito della XXI Settimana della lingua italiana, il volume è uno straordinario profilo linguistico-letterario dell’italiano utile sia agli studenti, sia ai cultori della materia. Una proposta di lettura di novelle del Cinquecento «Grandissima e smisurata paura». Una proposta di lettura di novelle del Cinquecento (Casa Cărții de Știință, Cluj-Napoca, 2021) è il volume, recensito dalla prof.ssa Elena Pîrvu, scritto da Corina Anton, docente di lingua e letteratura italiana alla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Bucarest, tra le più valenti italianiste romene attuali. Il lodevole studio indaga il tema della paura e delle fobie nelle loro varie espressioni focalizzandosi su alcune novelle del ‘500 create dal toscano Antonfrancesco Grazzini, detto il Lasca, e dal piemontese Matteo Bandello.
Mirabile prospettiva sulla paura nel Cinquecento Smaranda Bratu Elian presenta un importante studio di letteratura italiana, «Grandissima e smisurata paura» Una proposta di lettura di novelle del Cinquecento (Casa Cărții de Știință, Cluj-Napoca, 2021, pp. 274), volume frutto delle ricerche di una delle italianiste romene più affermate, sia in Romania che all’estero, che è Corina Anton, docente di letteratura italiana medievale e rinascimentale presso l’Università di Bucarest. La sua pubblicazione costituisce «un avvenimento di spicco per l’italianistica romena recente», una gemma di rigore scientifico e di profondità di analisi. Autoritratto con tartaruga in cammino verso lo Strega Smaranda Bratu Elian ci parla di uno dei dodici libri selezionati per il Premio Strega 2021, il romanzo Il libro delle case (Feltrinelli, 2021) di Andrea Bajani, scrittore noto e pubblicato anche in Romania da Humanitas nel 2011 (con De vei lua aminte de greșeli - Se consideri le colpe, Einaudi, 2007, tradotto da lleana Bunget e la stessa Smaranda Bratu Elian). Romanzo profondo e poetico, sospeso tra passato e presente, si distingue per la sua ardita e originale struttura, con al centro le tante case che scandiscono la vita di «Io», voce narrante in terza persona, e una… tartaruga.
Uno scrittore alternativo e un romanzo storico da spiaggia Lo scrittore veneto Matteo Strukul (n. 1973), ‘romanziere’ alternativo, che con i suoi libri storici e non solo, dall’abile dosaggio di finzione, realtà storica e azione adrenalinica, premiati e molto venduti in patria, e molto tradotti all’estero e perciò fonte di felicità di varie case editrici italiane, è il caso letterario a cui ci introduce Smaranda Bratu Elian in occasione della pubblicazione in romeno del romanzo Inquisizione Michelangelo (Michelangelo Ereticul, Humanitas 2021, trad. e note a cura di Gabriela Lungu), lettura che schizza fra le mani, ideale da gustare in spiaggia. A 160 anni dalla nascita di Italo Svevo, un omaggio romeno Per i 160 anni dalla nascita di Italo Svevo (1861-1927), al secolo Aron Hector Schmitz, rendiamo omaggio allo scrittore triestino presentando un profilo di storia delle traduzioni in romeno dell’opera sveviana e la sua fortuna in Romania, paese molto ricettivo agli scritti del narratore, dimostrata dalla prima traduzione di La coscienza di Zeno nel 1967 fino al florilegio di racconti Viitorul amintirilor. Proză scurtă (Humanitas, 2020), a cura di Mihai Banciu, che corona questo rapporto quasi privilegiato che Svevo si è conquistato nella critica romena. A cura di Smaranda Bratu Elian. Ramona Lazea ci presenta il volume Lingua e letteratura italiana nel presente e nella storia. Atti del X Convegno internazionale di italianistica dell’Università di Craiova, 14-15 settembre 2018, pubblicato da Franco Cesati Editore di Firenze, a cura della prof.ssa Elena Pîrvu, che raccoglie, suddivisi in tre sezioni (linguistica, didattica dell’italiano, letteratura), gran parte dei contributi presentati al citato convegno sotto il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia in Romania, dell’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest e della Società Dante Alighieri (sede centrale di Roma). Rivista «Italica Wratislaviensia» vol. 10: «Donne del/nel teatro italiano» Elena Pîrvu, docente di lingua e letteratura italiana all’Università di Craiova, presenta con meticolosità e chiarezza espositiva il denso volume 10 (2) della rivista «Italica Wratislaviensia», a cura di Monika Gurgul, Monika Surma-Gawłowska e Teresa Megale, in cui sono raccolti 18 contributi presentati al Convegno Internazionale «Donne del/nel teatro italiano: nodi storici, pratiche d’arte e di vita», organizzato dal Dipartimento d’Italianistica dell’Università Jagellonica di Cracovia, del 16-17 novembre 2018. I testi sono raggruppati in due parti: Parte I: secoli XVI–XVIII, Parte II: secoli XIX–XXI. Puntuale come ogni anno, scampato il pericolo di venire cancellato a causa della pandemia da Covid, il Premio Strega ha incoronato, per la seconda volta, Sandro Veronesi col romanzo ll colibrì (Nave di Teseo 2019). Gli altri cinque candidati - la tradizionale cinquina è diventata una sestina per dare spazio anche a una editrice medio-piccola - erano Valeria Parrella, Gianrico Carofiglio, Daniele Mencarelli, Gian Antonio Ferrari e Jonathan Bazzi. Smaranda Bratu Elian ha seguito per noi la diretta tv della premiazione e sintetizza con finezza d’analisi le contraddizioni di una vittoria annunciata.
«Dal discorso romanzesco al discorso filmico: Il Gattopardo» Elena Pîrvu, docente di lingua e letteratura italiana dell’Università di Craiova, recensisce De la discursul romanesc la discursul filmic. Ghepardul de Giuseppe Tomasi di Lampedusa (abordare lingvistico-semiotică) («Dal discorso romanzesco al discorso filmico. Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa (approccio linguistico-semiotico»), Ecou Transilvan, Cluj-Napoca 2019, che raccoglie la tesi di dottorato di Anamaria Milonean, docente di lingua italiana al Dipartimento di Lingue Moderne Applicate della Facoltà di Lettere dell’Università «Babeș-Bolyai» del capoluogo transilvano. Evento editoriale. Finalmente in romeno «Le Deche» di Machiavelli Atteso da decenni in Romania da storici, politologi e filologi, è ora finalmente a disposizione degli studiosi e lettori romeni il secondo grande libro politico di Niccolò Machiavelli, Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio, volume di enorme valore pubblicato nella collana «Biblioteca Italiana» dell’editrice Humanitas di Bucarest (Niccolò Machiavelli, Comentarii la prima Decadă a lui Titus Livius, a cura di Gabriel Purghel. Cronologia e supervisione scientifica della prof.ssa Smaranda Bratu Elian, prefazione di Gian Mario Anselmi). Presentazione a cura di Smaranda Bratu Elian. L’incantevole leggerezza della storia: l’ultimo romanzo di Dario Fo La popolarità di Dario Fo e il fascino della sua scrittura hanno indotto la rapida traduzione dei suoi tre romanzi storici in molte lingue e, naturalmente, anche in versione romena, presso la casa editrice Humanitas, nella prestigiosa collana di «Raftul Denisei», nella bella traduzione di Vlad Russo. Sono: La figlia del papa (Italia 2014, Romania 2016), C’è un pazzo in Danimarca (Italia 2015, Romania 2017) e il terzo, uscito nel 2017, a pochi mesi dalla morte dell'autore, Quasi per caso una donna. Cristina di Svezia, uscito di recente anche in romeno. Di Smaranda Bratu Elian.
Alla ricerca della terra promessa. Gli Italiani di Romania În căutarea tărâmului promis. Italienii din România (‘Alla ricerca della terra promessa. Gli Italiani di Romania’) è il suggestivo titolo del volume curato da Bokor Zsuzsa (Casa Editrice dell’Istituto per lo Studio dei Problemi delle Minoranze Nazionali (ISPMN), Cluj-Napoca 2017) che raccoglie gli studi nati nel quadro del progetto ISPMN – La monografia delle minoranze della Romania, contributi che tracciano un profilo generale del fenomeno migratorio italiano in Romania tra il XIX e il XX secolo, e di alcune sue specifiche comunità. Recensione di Monica Iovănescu.
Galileo Galilei sbarca in Romania: tradotto il Sidereus Nuncius È stata recentemente pubblicata, nella «Biblioteca Italiana» della Humanitas, la prima traduzione in romeno del Sidereus nuncius (L’annuncio stellare), il piccolo volume pubblicato da Galileo Galilei nel 1610, che cambiò non solo l’immagine che da millenni si aveva dell’universo, ma anche il modo di guardarlo e studiarlo. Iniziativa e traduzione sono di Gheorghe Stratan, fisico e professore di storia della scienza, nonché perito traduttore, mentre il volume reca la prefazione di Franco Giudice, specialista di Galilei e docente all’Università di Bergamo. Presentazione di Smaranda Bratu Elian.
Tempo e spazio nella letteratura italiana. Atti del Convegno di Craiova Segnaliamo la pubblicazione del volume Il tempo e lo spazio nella lingua e nella letteratura italiana. Atti dell’VIII Convegno internazionale di italianistica dell’Università di Craiova, 16-17 settembre 2016 (a cura di Elena Pîrvu), importante per la ricca mole di contributi proposti da specialisti internazionali intervenuti. Questo suggestivo tema è stato articolato in tre sezioni tematiche, dedicate rispettivamente alla linguistica, alla didattica dell’italiano e alla letteratura, con una premessa firmata dalla curatrice. Presentazione di Ramona Lazea. «Italica Belgradensia», una rivista per l’italiano fuori Italia Elena Pîrvu, docente di lingua e letteratura italiana presso l’Università di Craiova, presenta il numero 1/2018 della rivista «Italica Belgradensia», dedicata alla pubblicazione di articoli e segnalazioni nell’ambito del Dipartimento di Italianistica della Facoltà di Filologia dell’Università di Belgrado. In questo numero, sei sono i contributi elaborati da studiosi italiani e serbi e due le segnalazioni di opere uscite in Italia dedicate alla riflessione metalinguistica, ovvero la produzione di grammatiche italiane, illustrati con ampi e puntuali dettagli. Con Marco Carmello sulla poesia di Elsa Morante Elsa Morante, autrice de L’isola di Arturo e de La storia, è una delle più grandi narratrici del Secondo dopoguerra italiano, mentre meno nota è la sua produzione poetica, con le sue due raccolte di versi, Alibì (1958) e Il mondo salvato dai ragazzini (1968). Marco Carmello, nella sua monografia La poesia di Elsa Morante. Una presentazione (Carocci editore, Roma 2018), ci guida alla riscoperta e rivalutazione della sua poesia che è stata, nella sua peculiarità, «fuori ruolo e fuori tempo rispetto al canone poetico del Novecento». Di Smaranda Bratu Elian. Leonardo Sciascia e le favole del Potere Smaranda Bratu Elian riporta all’attenzione lo scrittore siciliano Leonardo Sciascia (1921-1989), coscienza civile viva dell’Italia nella seconda metà del Novecento, rimettendo in discussione opere e aspetti meno noti della sua creazione letteraria, soprattutto quelli di una scottante attualità. Qui torna agli esordi letterari di Sciascia, poco conosciuti anche in Italia, e analizza la sua prima opera, Favole della dittatura, uscita nel 1950, dunque a breve distanza dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, devastante anche per l’Italia, e dalla fine della dittatura fascista. Sciascia l’eretico: «Morte dell’inquisitore», un romanzo-inchiesta Continuando la presentazione di quelle ipostasi di Leonardo Sciascia (1921-1989) che, meno conosciute non solo ai romeni ma anche agli italiani, sono altamente rilevanti anche per i tempi che viviamo adesso, Smaranda Bratu Elian ci propone un personaggio senza pari della vasta galleria di personaggi sciasciani: fra Diego La Matina di Morte dell’inquisitore. Questo romanzo-inchiesta rappresenta probabilmente il genere più originale e appassionante fra quelli creati da Sciascia, quello che nella sua monografia sciasciana la Elian intitolava «romanzo-inchiesta». Gli interrogativi di Sciascia tra scienza ed etica Nel 1975, anno in cui Sciascia partecipa direttamente alla vita politica all’insegna della fiducia - di breve durata - e dell’impegno, esce presso Einaudi un altro romanzo-inchiesta, in una circostanza precisa, cioè «dopo aver casualmente sentito un fisico parlare con soddisfazione, ed entusiasmo persino, della sua partecipazione alla costruzione delle bombe che avevano distrutto Hiroshima e Nagasaki. Ettore Majorana, un giovane e geniale fisico siciliano, è il protagonista di La scomparsa di Majorana, analizzato qui da Smaranda Bratu Elian. La comune radice latina: «Scritti veneziani», anniversario Nicolae Iorga Nel 2015 ricorre il settantacinquesimo anniversario della scomparsa del grande storico romeno Nicolae Iorga (1871-1940), cui si deve la fondazione nel 1930 dell'Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, all'epoca noto come Casa Romena. Per l'occasione è stato pubblicato il volume Nicolae Iorga, Scritti veneziani (Ed. Institutul Cultual Român, Bucureşti), con articoli, studi, conferenze, relazioni dello storico riguardanti Venezia e i rapporti politici della Repubblica di Venezia con i Principati Romeni lungo i secoli. Quando la lingua è vita: «lo Zingarelli 2015». (Con una nostra proposta) La lingua è la casa dell’uomo e nulla di quanto avviene nell’ambito del linguaggio è irrilevante: cambiamenti di civiltà comportano cambiamenti di linguaggio. Lo evidenzia con efficacia quel gioiello editoriale che è il vocabolario lo Zingarelli 2015 (Zanichelli), dove tra 144 mila voci e 380 mila significati, troviamo 500 parole nuove, 3.000 parole da salvare e un'idea originale: 55 «definizioni d’autore», ossia parole commentate da varie personalità. Spunto per una proposta: grande operazione farebbe l'editore che volesse lavorare a un «lessico culturale italo-romeno». Di Giovanni Ruggeri. Letteratura migrante: Irina Ţurcanu e «Alia su un sentiero diverso» Con questo numero iniziamo la pubblicazione di interventi dedicati ai libri più rappresentativi della cosiddetta letteratura romena migrante, cioè prodotta in lingua italiana da autori romeni italofoni che vivono e operano in Italia. Apre la serie il romanzo d’esordio di Irina Ţurcanu, Alia su un sentiero diverso (Edizioni Seneca 2008). Temi centrali del libro sono lo sradicamento e la perdita dell’orizzonte, ma anche la ricerca di una terra fertile dove poter reimpiantare le proprie radici. Un altro luogo per declinare la propria identità. Recensione di Ana Maria Tomaziu Patraşcu. Errico e Bruto Amante, personalità del Risorgimento italiano e romeno Nicola Terracciano ci presenta due personaggi profondamente legati al Risorgimento italiano e romeno, Errico e Bruto Amante. Errico Amante fu patriota, giudice, studioso di Giambattista Vico, senatore del Regno d'Italia, una delle figure preminenti del Risorgimento italiano meridionale e molto legato alla Romania. Suo figlio, Bruto Amante, fu alto funzionario nel Ministero della Pubblica Istruzione, Segretario del Ministro Francesco De Sanctis e filoromeno per l’educazione ricevuta dal padre, ma soprattutto per i numerosi rapporti con personalità romene dell’epoca. «Una strana gioia di vivere». Sandro Penna pubblicato in Romania È uscita, per i tipi della Humanitas di Bucarest, la silloge bilingue Poesie / Poezii di Sandro Penna, nella traduzione e cura di Smaranda Bratu Elian. «La poesia di Penna - avverte Alberto Casadei nella prefazione - punta all’immediatezza del rapporto sensazione-parola, alla trasparenza e alla cantabilità. La nettezza stilistica allontana le impurità ma non le elimina, e anzi si giustifica soprattutto come invenzione di una bellezza insieme falsa e vera. La sua è una scrittura che esprime la felicità del vivere attraverso l’azione della poesia: la vita è un bene, nonostante tutto». La spettacolarizzazione della prosa italiana Oana Boşca-Mălin, docente di lingua e letteratura italiana all’Università di Bucarest, ha pubblicato un poderoso studio sulla spettacolarizzazione della prosa italiana, che nel 2012 gli ha valso il premio di italianistica «Marian Papahagi». Sotto analisi, gli attuali meccanismi di promozione della letteratura, i filoni narrativi di maggior successo, il rapporto della nuova narrativa con il pubblico e con il mondo editoriale. Forte di una robusta bibliografia, Boşca-Mălin ci consegna un lavoro di carattere interdisciplinare in grado di interessare un largo pubblico. Recensione di Miruna Bulumete. Fondare un giornale a Bucarest: Luigi Cazzavillan e «Universul» Luigi Cazzavillan fu giornalista, imprenditore e filantropo nella Romania di fine Ottocento. Arrivato a Bucarest quale corrispondente di guerra per alcuni giornali italiani, finì per stabilirvisi e fondare la testata «Universul», il più importante giornale della «Romania piccola». A lui è dedicato il volume Un italiano a Bucarest: Luigi Cazzavillan (1852-1903), di Ioan-Aurel Pop e Ion Cârja (Editrice Viella 2012). Verso la fine del XIX secolo, Cazzavillan era considerato una delle più importanti personalità della comunità italiana di Bucarest, promotore anche di varie iniziative caritatevoli. A Maestro Ruggero di Puglia, monaco e documentarista del XIII secolo, si deve la storia della conquista della Transilvania e della pianura pannonica da parte dei Tartari nel 1241. Di questo racconto minutamente descrittivo, affidato al Carmen Miserabile, proponiamo, in prima traduzione italiana a cura di Afdera Zirone, il capitolo XXXIV dedicato alla distruzione della città di Varadino, l'attuale Oradea. Di Walter Scudero, autore di Memoria intorno a Maestro Ruggero di Puglia ed il suo «Carmen Miserabile» (Edizioni del Rosone, Foggia 2012), l'ampia presentazione e profilo storico. Poesia è semplicità: Umberto Saba in Romania, a 130 anni dalla nascita Il poeta Umberto Saba è conosciuto in Romania grazie a traduzioni pubblicate su varie riviste e a tre antologie (1944, 1970 e 2009). La più recente e complessa silloge, La capra e altri poemi / Capra şi alte poeme, è edita da Humanitas nella prestigiosa Biblioteca Italiana, a cura di Smaranda Bratu Elian, con traduzione e postfazione di Dinu Flâmând. «Un messaggio etico di semplicità e umiltà emerge dall’intera opera di Saba, la cui grandezza sta nella convinta adesione alla realtà, nei contenuti e nel linguaggio, insieme colto e semplice». Così Margherita Ganeri nella prefazione. Invito alla storia: il nuovo Atlante Storico Zanichelli 2013 Un avvincente invito alla storia, dove vicende, personaggi, congiunture, implicazioni si squadernano lungo i secoli e tra le latitudini, mentre il lettore è invitato e rimandato, dalla ricchezza di efficaci spunti, all’esigenza di approfondimenti su questo o quell’aspetto. È l'offerta dell’Atlante Storico 2013 edito da Zanichelli (Bologna 2012), opera in due volumi più dvd, che spazia dalla preistoria ai nostri giorni. E la Romania? La troviamo richiamata sempre e inevitabilmente in contesti di relazioni e vicende sovranazionali. Recensione di Giovanni Ruggeri. «Il sogno della letteratura» e la critica pungente di Daniela Marcheschi L'ultimo libro di Daniela Marcheschi, Il sogno della letteratura – Luoghi, maestri, tradizioni (Gaffi, Roma 2012), è frutto delle riflessioni di una divoratrice smaliziata di libri, che crede ancora nella capacità della critica di opporsi alle caotiche mercificazioni a cui viene sottoposta la cultura oggi. Accanita avversaria del conformismo intellettuale, la Marcheschi denuncia sin dalla Premessa del volume il deplorevole abbandono di molti critici all’improvvisazione e la loro chiusura in uno sterile soggettivismo autoreferenziale. Recensione di Hanibal Stănciulescu. Risorgimento antieroico: «Il Cimitero di Praga» di Umberto Eco Filippo Salvatore analizza la versione antieroica dei fatti storici sul Risorgimento data da Umberto Eco nel suo Il Cimitero di Praga. Eco confuta l’esistenza di un complotto che guida la storia dell’umanità, ma ricorda che, ripercorrendo gli avvenimenti, si scoprono piccole congiure e trame che hanno effetti drammatici per chi ne è vittima. Lo scrittore ci ammonisce che i complotti, anche quando non esistono o sono basati su falsità, hanno fatali conseguenze nella vita reale. Una convinzione resta salda: il primo rimedio contro il male è la conoscenza, la forma più sublime di pietà. Cesare Pavese, «un greco del nostro tempo» L’«Osservatorio permanente sugli studi pavesiani nel mondo», sorto su iniziativa di Antonio Catalfamo e con sede nella casa natale di Pavese a Santo Stefano Belbo, monitora, grazie a numerosi collaboratori di vari Paesi, il panorama letterario internazionale per individuare e proporre ad un più ampio pubblico nuovi studi dedicati all’opera di Pavese. Di recente l'Osservatorio ha pubblicato il dodicesimo volume della serie: Cesare Pavese, un greco del nostro tempo, a cura di Antonio Catalfamo, qui ampiamente recensito da Hanibal Stănciulescu. Mezzogiorno d'Italia, il fascino della realtà secondo Antonio Catalfamo Hanibal Stănciulescu recensisce Il racconto della realtà (Solfanelli 2012), volume su società e cultura del Mezzogiorno di Antonio Catalfamo, critico letterario che dal 2001 coordina l'«Osservatorio permanente sugli studi pavesiani nel mondo». L’autore, che spazia tra Gramsci, Verga, Camilleri e i grandi problemi del Mezzogiorno, adotta un metodo interpretativo che respinge le esagerazioni di un certo strutturalismo imperniato sulla tesi della autosufficienza dell’opera letteraria. Un percorso analitico focalizzato su vari tipi di realismo, dal romanzo poliziesco al verismo.
Nuova pubblicazione per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia L'Italia e la Romania verso l’Unita Nazionale è il volume, a cura di Francesco Guida, pubblicato dall'Editrice Humanitas nel 2011, che raccoglie i lavori del Congresso internazionale tenutosi all'Università di Bucarest il 16-17 giugno 2011, per celebrare il 150° anniversario dell'Unità d'Italia. Come osserva Olivia Simion, «è frutto di una collaborazione benefica tra due spazi culturali, Italia e Romania, offrendo al pubblico romeno articoli di studiosi italiani ai quali diversamente sarebbe stato difficile arrivare». |
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