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«Lingua e letteratura italiana nel presente e nella storia». Atti del X Convegno di Craiova
Il volume Lingua e letteratura italiana nel presente e nella storia. Atti del X Convegno internazionale di italianistica dell’Università di Craiova, 14-15 settembre 2018, pubblicato di recente dalla prestigiosa Franco Cesati Editore di Firenze, a cura della prof.ssa Elena Pîrvu, contiene, come leggiamo nella premessa, la maggior parte dei contributi presentati al suddetto convegno svoltosi a Craiova nel 2018 sotto il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia in Romania, dell’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest e della Società Dante Alighieri (sede centrale di Roma).
Si tratta di un volume strutturato nelle sezioni: linguistica (pp. 13-236), didattica dell’italiano (pp. 237-316), letteratura (pp. 317-552). Gli autori dei contributi sono docenti, ricercatori, dottorandi o collaboratori di università di Bulgaria, Camerun, Croazia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Polonia, Slovacchia, Spagna, Ungheria, USA e Romania.
Per quanto riguarda la sezione linguistica, ricordiamo per primo il contributo di Immacolata Tempesta, intitolato Italiano, dialetti e lingue straniere. Assestamenti e riassestamenti del repertorio (pp. 217-226), che riproduce la relazione di carattere linguistico presentata nella prima sessione plenaria del convegno. Si tratta di un contributo in cui si considerano le diverse modalità e le diverse scelte testuali adottate nella produzione di testi narrativi da parte di diversi gruppi generazionali, a seconda delle diverse tipologie di ascolto.
Francesca Malagnini, in Tracce di scritture parietali e graffiti ottocenteschi nell’Isola del Lazzaretto Vecchio di Venezia (pp. 113-122), analizza l’unica scrittura ottocentesca leggibile fra molte tracce di scritture parietali nella teza della Manica, eseguita da Osvaldo Baldassi, probabilmente uno degli ultimi contumacianti dell’isola Lazzaretto Vecchio.
Nel contributo Ammissione ed obiezione nella storia dell’italiano: i costrutti preconcessivi tra le origini ed il terzo millennio (pp. 123-138), Marco Mazzoleni per primo descrive brevemente le forme più tipiche dei costrutti preconcessivi nell’italiano del terzo millennio e poi alcune opzioni disponibili nel fiorentino del Duecento.
Il contributo di Stefano Ondelli, Una carrellata di clitici: osservazioni su alcuni possibili verbi procomplementari in un corpus di italiano scritto (pp. 139-154), riguarda l’impiego dei verbi procomplementari in un corpus di opere letterarie e paraletterarie, tradotte da altre lingue o scritte da autori italiani, nel periodo che va dal 1800 al 2005.
Anna Rinaldin, nel Sul lessico tecnico del Tommaseo-Bellini: Luigi Cibrario e l’araldica, Stefano Palma e l’agricoltura (pp. 155-164), dà un contributo allo studio del Dizionario della lingua italiana redatto sotto la direzione di Niccolo Tommaseo e Bernardo Bellini, in particolare fornendo qualche esempio tratto dai sottolessici tecnico-scientifici.
Fabio Romanini, in I colori della rosa e della viola nella lingua italiana antica (pp. 165-184), presenta una rassegna di attributi della rosa, «il fiore per eccellenza» (p. 165), e in particolare riguardo al suo colore, in italiano antico (fino al XIV secolo compreso), accompagnata da una indagine sulla viola, antagonista letteraria della rosa e similmente destinata a dare il nome a un colore.
Gli altri contributi pubblicati nella sezione linguistica del volume che presentiamo sono: Evgenia Atanasova, Italianismi nella lingua bulgara comune e colloquiale (pp. 31-34), Nedda Boyadzhieva, Rapporti di sinonimia e di antonimia presso i paragoni fissi italiani che caratterizzano l’uomo (pp. 35-40), Annamaria Cacchione - Luca Rossi, Linguistica generale… o caporale? Problemi di testualità e lessico negli esami scritti di studenti universitari (pp. 41-52), Luca Ceglia, Modalità nel linguaggio giuridico (pp. 53-58), Chiara De Paoli, La «virgola che apre e che chiude» nella prosa letteraria contemporanea (pp. 59-74), Paolo Di Vico, L’Italia unita dalla grammatica (pp. 75-88), Anamaria Gebăilă, “Giuro che non volevo non farla rispondere!”. Caratteristiche pragmatiche negli interventi dei moderatori durante i faccia a faccia elettorali (pp. 89-104), Hiroshi Kubo, Ipotesi sulla -e epitetica dell’italiano antico (pp. 105-112), Francesco Sestito, Un esempio di lessicografia italiana “minore” della prima metà del Novecento: Che vuol dire? di Decio Cinti (1946) (pp. 185-198), Diana Sopon, L’espressione degli atti linguistici nella parte conclusiva della lettera commerciale italiana e romena – uno studio comparato (pp. 199-206), Imre Szilágyi, Alcuni aspetti sintattici e stilistici dei verbi percettivi nella prosa di Alberto Moravia (pp. 207-216), Marinela Vrămuleț, La metafora dello spettacolo nel discorso politico (pp. 227-235).
La sezione didattica dell’italiano (pp. 237-316) del volume comprende i lavori: Laura Campanale, Il valore inclusivo della comunicazione non verbale nell’insegnamento dell’italiano all’estero: esperienze didattiche nelle università tedesche con studenti oriundi italiani (pp. 239-252), Gilles Kuitche Talé, “Finisci con me!” Italiano e francese popolare camerunense a contatto: sfaccettature di un italiano pittoresco (pp. 253-264), Camilla Spaliviero, Educazione letteraria e didattica della letteratura italiana. Da dove veniamo, dove siamo, dove stiamo andando (pp. 265-276), Patrizia Sposetti, Le parole tra passato e futuro. Scrivere per conservare l’esperienza, scrivere per costruire l’esperienza (pp. 277-288), Alessandra Zangrandi, Testualità e lessico nelle prove d’esame degli studenti universitari: alcune criticità (pp. 289-302), Di testi ce ne sono?Il neostandard nella didattica dell’italiano L2 (pp. 303-316).
Passando alla sezione letteratura (pp. 317-552) del volume, ricordiamo per primo il contributo Il caso degli autori italo-iraniani. La lingua e la letteratura italiana di oggi, grazie alla Storia che cambia il mondo (pp. 539-551), di Walter Zidarič, che riproduce la relazione di carattere letterario presentata nella seconda sessione plenaria del convegno internazionale. Nel suo contributo, Walter Zidarič propone un percorso e una riflessione a partire dalle opere di quattro autori italo-iraniani odierni, fra i migliori autori italofoni, a suo avviso, nel panorama peninsulare, «che producono una letteratura, italiana, di grande qualità per le tematiche affrontate e per la lingua raffinata» (p. 539).
Gli altri contributi pubblicati nella sezione letteratura del volume sono: Ada Boubara, La voce poetica di Comasia Aquaro (pp. 319-326), Miruna Bulumete, Il linguaggio (post)impressionista di Antonio Delfini (pp. 327-336), Maria Luisa Caldognetto, Lingua e letteratura italiana in Lussemburgo: forme ed evoluzioni in un contesto migratorio ultracentenario (pp. 337-348), Maria Pina Cirillo, La “Gatta Cenerentola”: da Basile al “Cilento antico” (pp. 349-361), Paola D’Arienzo, Verum et factum convertuntur? Intellettuali e storia attraverso figure a confronto: dalla Scienza Nuova di Vico e dalla storia incerta di Gramsci all’imbecillità dell’umano in Maurizio Ferraris (pp. 363-374), Monica De Rosa, Nell’arsenale della crisi: strategie testuali e metafore ideologiche nei “miti” di Eliot e Pirandello (pp. 375-388), Victoria Dotsa, Petros Vitopoulos, Ada Boubara, Il filellenismo nell’Antologia del gabinetto Vieusseux (pp. 389-396), Antonio Biagio Fiasco, Un uomo si mette in marcia per raggiungere, passo a passo, la saggezza…: Calvino sul sentiero Pirandello – Leopardi. Frammenti di Maschere nude nelle Operette Morali del XX secolo: Palomar e Le lezioni americane (pp. 397-416), Georgios Katsantonis, Pasolini: Orgia e la Philosophie sadiana. I termini di un paragone sul sesso come linguaggio (pp. 417-430), Carmela Lucia, La scena oscena: il teatro e la mafia nella drammaturgia contemporanea (pp. 431-440), Alfredo Luzi, “Un suono così dolce che tale non s’ode in questo mondo”. Leopardi e la musica (pp. 441-448), Mirco Michelon, Una storia attuale e autentica: Fontamara di Ignazio Silone (pp. 449-454), Sanela Mušija, Due romanzi a confronto: La fortezza di Mesa Selimović e Retablo di Vincenzo Consolo (pp. 455-462), Gabriel Nedelea, Exilul românesc postbelic sub semnul culturii italiene (pp. 463-472), Paola Nigro, La parola “moda” tra Rinascimento e Barocco. La “camicia” e la “gorgiera” nelle opere di Cesare Vecellio e di Agostino Lampugnani (pp. 473-486), Gabriele Ottaviani, Usi, abusi, Busi: l’infinita policromia del linguaggio di uno straordinario ritrattista della società mercificante (pp. 487-496), Tommaso Pepe, Kaputt/כפרות . L’Holocaustautofiction di Curzio Malaparte (pp. 497-508), Elena Pîrvu, La letteratura italiana nelle pagine della rivista «Mozaicul» di Craiova (pp. 509-516), Lavinia Similaru, Italia şi italienii în Fructul oprit de Benito Pérez Galdós (pp. 517-526), Marta Sterna, Zingari di Raffaele Viviani: il problema delle ascendenze classiche (pp. 527-538).
Concludiamo la nostra presentazione ricordando che Elena Pîrvu, coordinatrice del volume, oltre al già citato contributo La letteratura italiana nelle pagine della rivista «Mozaicul» di Craiova (pp. 509-515), firma anche la premessa del volume (pp. 11-12).
Ramona Lazea
(n. 12, dicembre 2020, anno X)
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