FOCUS LIBRI ROMENI TRADOTTI IN ITALIANO


DATABASE SCRITTORI ROMENI IN ITALIANO


Database «Scrittori romeni in italiano»: le uscite editoriali nel 2022

Il Salone del Libro di Torino (18-21 maggio 2023), l’immancabile e attesa grande vetrina libraria ospitata presso il Lingotto, si sta avvicinando a grandi passi e non ci può essere migliore occasione per presentare il consueto panorama sulle pubblicazioni di letteratura romena uscite nel 2022, che integriamo con un addenda in cui sono elencati i volumi già usciti dall’inizio del 2023 o che usciranno nei prossimi mesi. Come sempre un grande ringraziamento va al Cennac, Centro nazionale per il libro, che coordina con l’ICR il programma di finanziamento per le traduzioni.




LE NOSTRE INTERVISTE

Con Olga Irimciuc sulla letteratura romena nella Repubblica Moldova

Olga Irimciuc è studiosa della Repubblica Moldavia di letteratura romena e comparata, che ha pubblicato nel 2022 il volume La letteratura romena nella Repubblica Moldova. Percorso tematico (Graphe.it editore). Ed è proprio attorno a questo argomento che ruota il dialogo curato da Afrodita Cionchin e Giusy Capone, nel quale vengono affrontati temi salienti attinenti a una realtà letteraria e culturale misconosciuta di un paese che dopo mezzo secolo di colonizzazione russo-sovietica si sta ricostruendo un’identità nazionale a partire anche dalla ‘riconquistata’ lingua romena.



«Male a est», segnalato al Premio Strega. Dialogo con Andreea Simionel

Nell'ambito dell’inchiesta a cura di Afrodita Cionchin, Andreea Simionel (n. 1996), scrittrice italo-romena, trasferitasi in Italia nel 2007 con la famiglia, ci parla di Male a est (Italo Svevo Edizioni, 2022), il suo primo romanzo, segnalato per il Premio Strega 2023. Vi si «racconta la lacerazione dell’emigrazione» in una «lingua nuova che si misura e combatte con la lingua madre, anche se il romeno ha la stessa radice latina dell’italiano» che per lei, che si considera italofona, resta comunque componente preziosa di sé pur avendo lottato duro per poter scrivere in italiano a livello letterario.



La nostra inchiesta esclusiva sulla scrittura migrante romena in Italia

Pubblichiamo un’inchiesta esclusiva sulla scrittura migrante romena in Italia, alla quale la nostra rivista dedica una sezione speciale e un database in costante aggiornamento. Abbiamo intervistato alcuni fra gli autori più attivi del momento, che rappresentano una realtà complessa e variegata: c’è chi scrive solo in italiano e chi scrive e pubblica in entrambe le lingue, c'è anche chi traduce libri romeni in italiano, c’è chi vive in Italia da più di vent’anni e chi è tornato a vivere in Romania dopo vent’anni. C’è chi scrive soprattutto poesia e chi predilige la narrativa. A cura di Afrodita Cionchin.




LIBRI PUBBLICATI NEL 2023

«Falso trattato di manipolazione», la grande sintesi di Ana Blandiana

È di prossima uscita, per Elliot, nella traduzione di Mauro Barindi, un nuovo libro di Ana Blandiana, Falso trattato di manipolazione, che si potrebbe definire come il testamento morale della sua vita. «Non sono fatta per comandare le persone bensì per emozionarle e convincerle»: è questa forse la frase-summa contenuta in questo straordinario volume (in originale, Fals tratat de manipulare, Humanitas, 2013, 481 pp.), che riassume in qualche modo il senso profondo della visione dell’autrice su se stessa e sul suo percorso intellettuale e politico nell’arena pubblica romena.



Simona Sora e il suo «Hotel Universal»: una storia senza tempo

È uscito a febbraio il romanzo Hotel Universal di Simona Sora, pubblicato da Bottega Errante, nella traduzione curata da Sara Salone, che ce ne offre qui un brano. Sorta di ombelico di un mondo alle porte dell’Oriente, sito nel vecchio centro storico di Bucarest, fitto crocevia di eventi e personaggi, Hotel Universal è abitato da tipi bizzarri che intessono una storia lunga un secolo e mezzo, con al centro la protagonista, Maia, storia «tramandata per linea matriarcale assieme alla ricetta segreta della marmellata di rose, ondeggiante tra realismo magico, memoria e premonizione».




LIBRI PUBBLICATI NEL 2022


«Morte quotidiana»: una finestra sul mondo di Pillat

Valentina Elia commenta il romanzo Morte quotidiana di Dinu Pillat (1921-1975), pubblicato nel 2022 da Bonfirraro editore nella traduzione a cura di Luca Bistolfi. Scritto quando l’autore aveva 25 anni, il libro cattura la monotonia e la paura che caratterizzano la vita quotidiana, grigia e deludente, dei quattro personaggi principali, Ana, Justin, Sandu e Hypolit, i quali cercano un riscatto personale per superare la propria insoddisfazione esistenziale e uscire dal silenzio che li imprigiona. È romanzo emblematico che «racchiude in sé una sensibilità e una maturità sconvolgenti».



Liliana Corobca: «Kinderland», il paese dei bambini buoni

Sara Salone ci parla di Kinderland (Cisla editore, 2022, trad. Elena Di Lernia e Sara Salone) di Liliana Corobca (n.1975), scrittrice della Repubblica Moldavia, paese che a piccoli ma decisi passi ci fa conoscere nuove autrici e autori di grande interesse. Il romanzo racconta la storia di Cristina, dodicenne, che deve badare ai fratellini, Dan e Marcel, mentre i genitori sono all’estero per lavoro, una realtà che ha ‘infranto’ tante famiglie moldave in questi ultimi decenni. Il libro, già tradotto in altre lingue (tedesco, serbo, sloveno, inglese), è stato adattato anche per il teatro.



Il primo romanzo dello scrittore moldavo Iulian Ciocan

Francesco Testa presenta, nella traduzione italiana da lui curata, della quale si può qui leggere un estratto, il primo romanzo dello scrittore moldavo Iulian Ciocan (n. 1968) Prima che Brežnev morisse, uscito di recente per Bottega Errante. L’autore è uno degli scrittori moldavi più tradotti all’estero. Romanzo del 2007, è il primo di una «trilogia moldava» in cui «i personaggi lottano con scelte morali, nostalgia per il passato e aspettative irrealistiche», esperienza traumatica, vissuta dallo stesso Ciocan, in cui devono ricostruire da zero il proprio sistema post-sovietico di valori.



Cioran in scena (nel teatro «decomposto» di Vișniec)

Vagando per le vie di Parigi alla ricerca della memoria che lo sta abbandonando, un immaginario anziano Emil Cioran è perseguitato dai fantasmi del passato e dalle scocciature del presente, portando in tasca una chiave, che chiude solo alcuni «armadi» senza aprire nessuna porta. Nella pièce Mansarda a Parigi con vista sulla morte, di recente pubblicata dalla casa editrice milanese Criterion, Matei Vișniec rende un «omaggio soggettivo» a Cioran: un periplo allegorico e commovente, fantastico e beffardo, ideato da uno dei più importanti drammaturghi contemporanei. In Focus libri romeni.



Matei Vișniec, «Il Cabaret Dada» tra comunismo e mondo globalizzato

In un’epoca in cui si assiste alla presenza di nuove forme di autoritarismo e di economie di mercato che si pongono contro le sovranità nazionali, i diritti sociali e le democrazie, il drammaturgo romeno Matei Vișniec intravede ancora l’assurdità della condizione umana. Quale corrente poteva meglio descrivere il caos attuale se non quella del Dadaismo, nata agli albori dei nazionalismi del secolo scorso? Nasce così la pièce Il Cabaret Dada, «incompleta e in continua lavorazione», proprio come il susseguirsi imprevedibile delle vicende cui fa allusivamente riferimento l’autore.



«I corpi che non ci calzano mai a pennello». Dialogo con Daniel D. Marin

Nell’intervista realizzata da Tudor Voicu (tradotta a cura di Serafina Pastore), il poeta Daniel D. Marin ormai di stanza in Italia da quasi un decennio, prima a Sassari e ora a Padova, dialoga attorno alla sua nuova silloge poetica, I corpi che non ci calzano mai a pennello (Interno Libri, 2022) che segna il suo debutto editoriale nella Penisola e che raccoglie versi, già tradotti anche in inglese per l’editrice romena Limes, scritti tra il 2009-2010 e il 2021 e strutturati in sei sezioni distinte e unitarie: un viaggio ‘dei corpi’ che è sfida sia linguistica che personale.



«L'archeologia dell'amore» di Cătălin Pavel

Gigi Spina, grecista e filologo, firma la prefazione del saggio L’archeologia dell’amore. Dal Neanderthal al Taj Mahal di Cătălin Pavel, archeologo e scrittore, uscito di recente nella traduzione curata da Bruno Mazzoni per le Neo. Edizioni di Castel di Sangro (AQ). È un libro in cui non si filosofeggia né si sociologizza, ma guarda in faccia la realtà antica, ciò che «l’archeologia ha consegnato e consegna quotidianamente da secoli, per trarne concrete riflessioni antropologiche, storiche», una passeggiata archeologica nell’amore «sia nel tempo che nello spazio».




LIBRI PUBBLICATI NEL 2021

Ana Blandiana con «Applausi nel cassetto» al Premio Strega Europeo

Il 2021 è stato per Ana Blandiana l’anno italiano con l’uscita del suo emblematico e unico romanzo, Gli applausi nel cassetto (Elliot, trad. a cura di Luisa Valmarin), entrato poi nella cinquina del prestigioso Premio Strega Europeo. È in questo contesto che Orizzonti Culturali inaugura lo spazio Ana Blandiana dove si possono trovare i nostri contributi dedicati alle sue pubblicazioni di poesia e saggistica, e le interviste concesse lungo il tempo, specie in occasione delle edizioni passate del Salone Internazionale del Libro di Torino, di cui è stata ospite più volte.



Mircea Cărtărescu con il capolavoro «Solenoide»: evadere dalla realtà

«Non si può che restare ammirati dallo sforzo, anche muscolare, che Mircea Cărtărescu ha compiuto nello scrivere questo perturbante romanzo» afferma Paolo Landi nel recensire Solenoide (il Saggiatore, 2021, trad. di Bruno Mazzoni), dove in mezzo ai suoi tanti personaggi memorabili un posto speciale è riservato alla Bucarest degli anni ‘70, «occupata da edifici in rovina, dominata dal colore verde, “il tedio entusiasmante del verde”, dal verde oliva della sala professori della scuola dove il protagonista insegna, al giallo-verde “come il veleno di un serpente” di un tramonto».



Matei Vişniec e il suo «Sindrome da panico nella Città dei Lumi»

Con questo romanzo, il suo secondo, pubblicato in Romania nel 2009 da Cartea Românească (Sindromul de panică în Orașul Luminilor),e uscito in Italia 2021 da Voland con il titolo Sindrome da panico nella Città dei Lumi (trad. di Mauro Barindi), Matei Vișniec (1956), drammaturgo, scrittore e poeta, rende omaggio da un lato alla città, Parigi, che lo ha accolto in un momento drammatico della sua esistenza – l’esilio in Francia, un distacco sempre drammatico e pieno di incognite – e dall’altro ai fantasmi letterari che la hanno popolata come hanno popolato lo scrittore stesso.



Matei Călinescu con «Vita e opinioni di Zacharias Lichter»

Arriva finalmente anche in Italia il presioso romanzo-saggio Vita e opinioni di Zacharias Lichter di Matei Călinescu (1934-2009) pubblicato dall’editrice fiorentina Spider&Fish (trad. di Bruno Mazzoni). «Ambientato nei suprematisti e antisemiti anni ’30 della Guardia di Ferro» fu pubblicato nel 1969 in Romania durante il regime autoritario di Nicolae Ceaușescu «ma era troppo folle, troppo libero per essere capito e incappare nella censura», perché ritenuto «un germe di sovversione». Pubblichiamo la recensione apparsa su «Il Sole 24ore» firmata da Caterina Orsenigo.



Cioran/1. Lettere ad Arșavir e Jeni Acterian

Fabio Rodda nel recensire il volume L'orgoglio del fallimento – Lettere ad Arșavir e Jeni Acterian (a cura di Antonio Di Gennaro, trad. di Magda Arhip e Laureto Rodoni, Milano-Udine, Mimesis Edizioni, 2021) sottolinea l’importanza di questo epistolario perché in esso si può cogliere il fervore degli anni giovanili di un timido Emil Cioran che, approdato a Bucarest dalla provincia, si trovò catapultato in quell’ambiente di intellettuali che ribolliva di fremiti esistenziali, forieri, anche, di «infatuazioni» ideologiche, una «follia», come poi ebbe a definirle il pensatore transilvano.    



Cioran/2. «Il Misantropo delizioso» non c’è più

Querido Cioran. Cronaca di un’amicizia di Alina Diaconú (Criterion editrice, 2021, trad. a cura di Luca Cerullo) raccoglie la storia di un rapporto di amicizia, quella tra la scrittrice, nata a Bucarest nel 1945 ma naturalizzata argentina dal 1959, e il pensatore del pessimismo, Emil Cioran, che è anche un testo vario e composito contente ricordi, interviste, lettere, conversazioni telefoniche e appunti di diario della stessa Diaconú, che sfocia a un certo punto anche in un dialogo bellissimo (e immaginario) tra l’‘antiprofeta’ e Ionesco, il tutto per raccontare «l’uomo Cioran». Di Arlindo Hank Tosca.    



Dumitru Ţepeneag e il suo ultimo romanzo, «Il Camion bulgaro»

Il camion bulgaro. Cantiere a cielo aperto (Criterion Editrice, 2021, trad. di Giovanni Rotiroti) è l’ultimo romanzo di Dumitru Ţepeneag, uno degli scrittori romeni più noti e tradotti, nato a Bucarest nel 1937 e residente da anni in Francia. È stato esponente negli anni ’60 insieme al poeta L. Dimov dell’onirismo, corrente letteraria antagonista ai dettami del realismo socialista, un affronto che lo scrittore pagherà con la privazione della cittadinanza romena. È un romanzo tanto di lettura come di esercizio di scrittura, in cui «Eros e Thanatos si fronteggiano tenebrosamente».



Eugen Uricaru e il suo romanzo «Il peso di un angelo»

Il peso di un angelo è il dodicesimo romanzo di Eugen Uricaru (1946), uscito in Romania nel 2008 e pubblicato nel 2021 da Besamuci nella traduzione italiana curata da Giuseppe Stabile. Nel 2018 il romanzo, specchio di un’epoca, ha vinto il prestigioso premio internazionale «Balkanika» ed è il secondo di un ciclo di cinque romanzi, di cui il primo, La sottomissione (Supunerea), è già uscito per Mimesis nel 2019, tradotto da I. Carannante, cui hanno fatto seguito Plan de rezervă (2011), Beniamin (2014) e Permafrost (2017). Di Giuseppe Stabile.   



«L’omino rosso» di Doina Ruşti, una nuova edizione

Sandro Teti Editore (Roma) ha pubblicato nel 2021 la nuova edizione del romanzo L’omino rosso di Doina Ruști, nella traduzione di Roberto Merlo, pubblicato in prima edizione nel 2012 da Nikita Editore (Firenze). Il volume (in originale: Omulețul roșu) ha conosciuto anche in patria varie edizioni (2004, 2012 e 2021), e conquistato premi letterari. Il romanzo è uno spaccato della vita romena nei primi anni 2000, vista da una grande città dell'Est Europa, Bucarest. Riproponiamo qui gli spunti di lettura dello scrittore Diego Zandel.    



Tatiana Niculescu con «Nae Ionescu. Il seduttore di una generazione»

Nel 2021 è uscita, per la collana «Storie» dell’editore Castelvecchi di Roma, l’edizione italiana della biografia di Tatiana Niculescu, Nae Ionescu. Il seduttore di una generazione, a cura di Horia Corneliu Cicortaș e Igor Tavilla. Il libro, affronta una delle figure più complesse e rilevanti della scena pubblica romena tra le due guerre mondiali. Con competenza storica e fine sensibilità psicologica viene ripercorsa la vicenda esistenziale di Nae Ionescu, gli studi, il pensiero, l’insegnamento, gli amori e le alterne fortune del suo impegno politico, in un ritratto a tutto tondo del protagonista.



Classici romeni. Ion Luca Caragiale con «Racconti e schizzi»

Racconti e schizzi è il volume, edito da Cacucci editore (Bari 2021, pp. 234), che riunisce ventitré testi di uno degli autori più celebri della letteratura romena, il commediografo, drammaturgo e prosatore Ion Luca Caragiale (1852-1912). Cura e introduzione sono della romenista Adriana Senatore, già professoressa di Lingua e letteratura romena all’Università di Bari, autrice anche delle traduzioni insieme a Celestina Fanella, già lettrice e ricercatrice di Lingua romena all’Università di Udine. Offriamo qui due scritti, tra i più noti e tipici del suo stile, Bùbico e Gran caldo.



Classici romeni. Ioan Slavici con la novella «Il Mulino Fortunato»

Irina Țurcanu, grazie alle edizioni Rediviva di Milano, presenta e cura la traduzione di un classico della letteratura romena, la novella Il Mulino fortunato di Ioan Slavici (1848-1925), pubblicata nel 1880-81, un’opera che segna una svolta perché «dal punto di vista simbolico […] è la prima novella», «una delle più significative di Ioan Slavici», «che conferisce allo spazio dell osteria romena una dimensione tragica» in cui il mulino nelle «sue diverse trasformazioni in quanto costruzione», ora da spazio aperto, ora da spazio chiuso, diventa sul piano simbolico un luogo di malefici.



Cezar Petrescu e il suo romanzo «Fram l’orso polare»

Un classico della letteratura romena per ragazzi, Fram, l’orso polare di Cezar Petrescu (1892-1961), conosce, dopo la vecchia traduzione di Agnese Silvestri Giorgi apparsa per la Società Apostolato Stampa nel lontano 1949 (riedita nel 1966 dalle Edizioni Paoline), una nuova versione italiana a cura di Giuseppe Stabile, pubblicata dalle edizioni Besa, che rispetto alla prima, discostantesi «per ampi tratti dall’originale romeno» con «l’espunzione e/o l’aggiunta di interi passi», ci restituisce finalmente in edizione italiana il testo integrale. Di Giuseppe Stabile.



Gilda Vălcan e la raccolta poetica «Io sono ombra»

Laura Capra presenta e commenta una selezione di poesie tratte dall’ultima antologia di Gilda Vălcan, Io sono ombra (trad. a cura di Irma Carannante, Criterion Editrice, Milano 2021). Già autrice di altre sillogi in versi che la collocano ai vertici dell’attuale panorama poetico romeno, la poetessa annoda nei suoi poemi temi a lei cari, misteriosi e impenetrabili come l’ombra, la solitudine che «diviene un corpo che muta», il dialogo quale interiore «specchiarsi» nell’altro – una eco di Mariana Marin – o la concretezza della pietra, come in Marta Petreu, resa in contundenti metafore.








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dall’Associazione Orizzonti Culturali Italo-Romeni.

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