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SPAZIO CIORAN

«Cioran e l’utopia: prospettive del grottesco». Intervista a Paolo Vanini

Pubblichiamo l’ampio dialogo dello studioso brasiliano Rodrigo Menezes con Paolo Vanini, docente in Storia della filosofia presso l’Università di Trento, dove è stato anche assegnista di ricerca con un progetto dedicato a Emil Cioran, argomento di questa intervista. Al momento si occupa del rapporto tra utopia, scetticismo e umorismo, tra Rinascimento e Novecento. Ha pubblicato, infatti, diversi articoli su autori come Thomas More, Erasmo, Montaigne, Swift, Kierkegaard, Pirandello e Bergson. È autore di Cioran e l’utopia: prospettive del grottesco (Mimesis, 2018).




LETTERATURA MIGRANTE

La cura come salvazione: «Badante per sempre» di Ingrid B. Coman

Badante pentru totdeauna/Badante per sempre (Rediviva, 2015) è un racconto di Ingrid Beatrice Coman (n. 1971) che narra la storia di Magdalena, una giovane romena che, dopo l’89, per necessità economiche decide di andare a lavorare in Italia dove trova occupazione come badante per anziani, una scelta quasi obbligata per gran parte delle migranti est-europee, cui l’autrice «restituisce un’immagine completamente nuova e finalmente umana, di persone con un’identità e una dignità ben precise, che va ben al di là del riduzionismo in cui il termine tende a ingabbiarle». Di Serena Vinci.




TRADUZIONI INEDITE

«Montana», il romanzo di debutto di Alexandru Popescu

Alexandru Popescu (Repubblica di Moldavia, 1987), si è laureato in Scienze della comunicazione a Chișinău. Ha lavorato come reporter per la tv e dal 2014 è corrispondente radio per «Europa Libera». Il romanzo Montana (edito da Arc, 2022, come il successivo Adâncuri incolore, 2023) segna il suo debutto letterario, una storia collocata «tra lo spazio della Transnistria negli anni ’90 e il Regno Unito dei nostri giorni, tra infanzia e maturità» lungo un doppio piano spazio-temporale, retta con efficacia da una narrazione dinamica e da uno stile asciutto. A cura di Clara Mitola.




SPAZIO PONTIGGIA

Il cinema e l’opera di Giuseppe Pontiggia

I film tratti da opere di Giuseppe Pontiggia hanno avuto esiti alternanti, se non deludenti. È ciò che si prefigge di indagare questo articolo in cui si analizzano i «quattro film che dichiarano di riferirsi o ispirarsi alla produzione letteraria di Pontiggia»: Il giocatore invisibile di Sergio Genni (1985, film a puntate) e di Stefano Alpini (2016), Facciamo Paradiso (1995) di Mario Monicelli (da Una goccia nell'oceano divino, tratto da Vite di uomini non illustri), e Le chiavi di casa (2004) di Gianni Amelio (da Nati due volte)». Di Elisabetta Randaccio, nello Spazio Pontiggia.



Antologia Giuseppe Pontiggia. Da «Il giocatore invisibile»

Nell'Antologia Pontiggia pubblichiamo per gentile concessione degli Eredi e dell'Editore Mondadori un estratto dal romanzo Il giocatore invisibile (1978), finalista al Premio Campiello. «Dalle pagine di una dotta rivista un professore all’apice della carriera è attaccato in una lettera anonima, reo di aver sbagliato l’etimologia di una parola, pretesto dietro cui si nascondono invidie e rivalità. Il professore cerca il misterioso nemico ma nel fare ciò crolla il suo castello di certezze esistenziali e culturali, sfidato in una partita impari con il destino, ‘il giocatore invisibile’».




ORIZZONTI APERTI

Raccontare la storia di vicinato tra due paesi: italiani e valonesi

Frosina Londo Qyrdeti, docente presso il Dipartimento di Lingue Straniere dell’Università «Ismail Qemali» di Valona (Albania), illustra la storia del secolare intreccio di relazioni – politiche, economiche, culturali e sociali – tra Italia e Albania partendo dal rapporto di buon vicinato tra la Penisola e la città di Valona, la più vicina a essa, distante da Brindisi circa 70mila miglia. Valona, vivace porto e snodo commerciale, si distingue in questo rapporto privilegiato con il nostro Paese, in cui la lingua italiana ha sempre agito da potente collante tra l’una e l’altra sponda.




SAGGISTICA ORIZZONTI

Alle origini della psicoterapia moderna: un’analisi multidisciplinare

Partendo dal capitolo Signora Emmy von N., quarantenne, della Livonia di Freud, questo articolo propone un’analisi multidisciplinare della psicoterapia moderna tracciando più paralleli, dalla concezione dell’anima di Platone alle psicoterapie prescientifiche, come il magnetismo, il mesmerismo, dall’ipnotismo alla cura dell’isteria, da Anna O., alias Bertha Pappenheim, una delle pazienti psicanalizzate più famose, a Michel Foucault, autore di Storia della follia, fino alla matematica Sofja Kovalevskaja, all’isterica Franziska Österling, a Adorno e D’annunzio. Di Roberto Pasanisi.




ORIZZONTI FILOSOFICI

La tradizione patristico-medievale nella filosofia di Nae Ionescu (III)

La filosofia di Nae Ionescu (1890-1940), nota come esperienzialismo (trăirism), ha ampiamente attinto, oltre che alle filosofie del Novecento, alla tradizione patristico-medievale. Dopo aver ripercorso, nella prima parte del presente articolo, il cursus studiorum del filosofo romeno e, nella seconda parte, la sua idea del Medioevo quale «forma dello Spirito», nella terza e ultima parte si esamineranno il carattere mistico-unitivo della conoscenza esperienziale e la critica dell’impianto aristotelico da cui la filosofia scolastica mutuava la propria logica. Di Igor Tavilla.




ORIZZONTI D'ARTE

Intervista all’artista Pino Labarbera, a cura di Maurizio Vitiello

Pino Labarbera (Reggio Calabria, 1954) è artista formatosi all’Istituto Statale d'Arte e all'Accademia di Belle Arti della città natale. In parallelo all’attività artistica si è dedicato anche alla docenza nelle Accademie di Urbino, Roma, Catanzaro, Reggio Calabria e Catania, e nel 2011 è stato nominato Cavaliere al Merito. Nella sua opera ricerca e sperimenta linguaggi diversi, passando dall’incisione alla pittura, dall’opera plastica all’installazione, che si caricano di simbologie echeggianti visioni archetipali e antropologiche dell’esistenza. Intervista di Maurizio Vitiello.



Miseria e nobiltà. Giacomo Ceruti nell'Europa del Settecento

Nell’ambito del programma «Brescia e Modena, città capitali della cultura italiana 2023»,  dal 14 febbraio al 28 maggio si è tenuta presso il Museo di Santa Giulia a Brescia la più vasta e importante mostra mai dedicata a Giacomo Ceruti, detto il Pitocchetto (1698-1767), massimo esponente del tardo barocco italiano, scoperto e rivalutato dallo storico dell’arte Roberto Longhi, curata da Roberta D’Adda, Francesco Frangi e Alessandro Morandotti, in collaborazione con la Fondazione Brescia Musei e Skira, e in partenariato con il Getty Center di Los Angeles. Di Liana Corina Tucu.




FOCUS EVENTI

Convegno «La traduzione nei regimi totalitari» a Bucarest

Il 22 e il 23 settembre il Dipartimento di Lingue e Letterature Romanze, Studi Classici e Greco Moderno della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere (FLLS) dell’Università di Bucarest, sotto il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica Italiana a Bucarest e con la collaborazione dell’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, dell’Accademia di Romania di Roma e del Centro di Linguistica Comparata e Cognitivismo della FLLS organizza il convegno La traduzione nei regimi totalitari. Aspetti linguistici, letterari e storici, dedicato alle traduzioni da e verso l’italiano.








Rivista online edita
dall’Associazione Orizzonti Culturali Italo-Romeni.

Promuove
il dialogo interculturale,
con particolare interesse
verso la traduzione letteraria come opera di mediazione.













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