La Romania al Salone del Libro di Torino 2024 e l’apporto della nostra rivista

Anche quest’anno, Orizzonti Culturali Italo-Romeni si pregia di essere media partner della Romania al Salone Internazionale del Libro di Torino, la più importante fiera dell'editoria italiana dal 1988. La XXXVI edizione, la prima condotta da Annalena Benini, è in programma dal 9 al 13 maggio 2024. Il tema è Vita immaginaria e il tedesco, la lingua ospite. Tutti gli eventi si svolgeranno negli spazi che da anni caratterizzano il Salone del Libro: i padiglioni 1, 2, 3, l'Oval di Lingotto Fiere, il Centro Congressi Lingotto e lo spazio Pista 500 di Pinacoteca Agnelli. La novità sarà il padiglione 4, uno spazio temporaneo costruito all’esterno che accoglierà il Bookstock, dedicato alla formazione, alla sperimentazione e allo scambio tra generazioni.
L’Istituto Culturale Romeno di Bucarest, tramite il Centro Nazionale del Libro, l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia e l'Accademia di Romania di Roma, organizza la partecipazione della Romania al Salone con uno stand nazionale e una serie di manifestazioni dal tema Immaginare leggendo.
Il programma di eventi legato alla Romania è consultabile qui.


Promozione letteraria in Italia: il lavoro della nostra rivista

Come sanno bene i nostri lettori, una delle principali direzioni della linea editoriale della nostra rivista interessa la promozione della letteratura romena in Italia. Nel corso di questi anni, l’edizione italiana di Orizzonti Culturali Italo-Romeni ha presentato in modo continuativo scrittori romeni poco o nulla conosciuti in Italia, recensendo volumi editi nella Penisola e pubblicando presentazioni e brani di autori inediti.
Abbiamo inoltre creato il database Scrittori romeni in italiano, in costante aggionamento, per offrire un importante strumento operativo centralizzato, finora inesistente, che comprende i libri di autori romeni pubblicati in Italia dal 1903 a oggi, in cui si possono trovare i titoli usciti in vista dell’edizione 2024 del Salone di Torino. A questo si aggiunge la sezione riguardante gli Scrittori romeni italofoni (Scrittori migranti), che vivono e operano in Italia, scrivendo e pubblicando in lingua italiana.
In anteprima della presenza romena al Salone di quest’anno, nelle nostre pagine potete leggere le presentazioni che abbiamo dedicato ai libri di alcuni dei più noti scrittori e poeti romeni del presente, tra cui Matei Vişniec (n. 1956), con il suo nuovo romanzo, Il venditore di incipit per romanzi (Voland, 2023, traduzione di Mauro Barindi) e Dinu Flămând (n. 1947), con la sua più recente raccolta poetica dal titolo Uomo con remo in spalla (Raffaelli, 2023, traduzione di Smaranda Bratu Elian).
Tra i nomi più importanti del Novecento ci sono Mircea Eliade (1907-1986), con il primo dei due volumi della raccolta integrale dei Racconti fantastici (Castelvecchi, 2023, ), e Mihail Sebastian (1907-1945), con il libro che raccoglie i suoi primi due romanzi, Donne (1933) e Frammenti da un taccuino ritrovato (1932), tradotti in italiano da Francesco Testa (Mimesis, 2023).
Un'altra novità editoriale al Salone di Torino 2024 riguarda il volume Samuel von Brukenthal e la collezione di arte italiana in Hermannstadt Sibiu, scritto da Doina Ene (prefazione di Alexandru Constantin Chituţă, direttore generale del Museo Nazionale Brukenthal, introduzione di Daniela Dâmboiu), edito dalle Edizioni Rediviva in collaborazione con la Fondazione del Museo Nazionale Brukenthal di Sibiu.
In questo numero, tra le altre proposte, portiamo all’attenzione due figure femminili rappresentative della poesia romena contemporanea: la poetessa Angela Marinescu (1941-2023), attraverso una bellissima retrospettiva a cura del prof. Giovanni Magliocco dell’Università di Bari, che in questa prima parte è incentrata sulle raccolte edite nel decennio 1969-1979, nonché la poetesa Maria Banuș (1914-1999), tradotta in italiano da altri due poeti, Andrea Zanzotto e Dragoș Vrânceanu, uno dei più importanti ambasciatori delle relazioni culturali italo-romene, dal 1929 al 1977.


Antologie Orizzonti: inediti di poesia, narrativa e saggistica romena


Per promuovere la letteratura romena in Italia, nell'ambito della nostra rivista vi offriamo delle antologie online che si arricchiscono a ogni numero. La prima riunisce, nella Biblioteca Orizzonti Inediti, 62 scrittori romeni di varie epoche, la maggior parte non ancora tradotti, con estratti tradotti da 71 opere inedite in italiano. I classici della letteratura romena quali Costache Negruzzi, Ion Creangă, Ion Minulescu, Lucian Blaga, Camil Petrescu, Matei Călinescu, Liviu Rebreanu ecc., sono accompagnati da numerosi autori contemporanei che vi invitiamo a scoprire: Cristina Andrei, George Arion, Ana Blandiana, Camelia Cavadia, Magda Cârneci, Dan Coman, Florina Ilis, Gabriel Liiceanu, Ciprian Măceșaru, Andrei Pleșu e molti altri.

La seconda è l'Antologia di poesia romena. Qui abbiamo finora riunito 72 poeti romeni di tutti i tempi, a iniziare da Anton Pann per poi continuare con il «poeta nazionale» Mihai Eminescu e con altri illustri poeti quali Lucian Blaga, Alexandru Macedonski, Ion Vinea, Benjamin Fondane, Gherasim Luca, Gellu Naum, Mircea Ivănescu, Ion Vinea, Cezar Ivănescu, Emil Brumaru, Ilarie Voronca, Nichita Stănescu, Marin Sorescu, Octavian Paler, Virgil Mazilescu, Mariana Marin, Angela Marinescu, fino ai nostri giorni con Ana Blandiana, Ioan Moldovan, Ion Mureșan, Ruxandra Cesereanu, Vasile Leac, Gabriel Daliș e molti altri poeti che vi presentiamo per la prima volta in italiano.


La nostra inchiesta esclusiva sulla ricezione della letteratura romena in Italia

Nel numero di maggio pubblichiamo nuove interviste nell'ambito dell'inchiesta esclusiva della nostra rivista, a cura di Afrodita Cionchin e Giusy Capone, sulla ricezione della letteratura romena in Italia tra decine di critici, scrittori e giornalisti italiani.
Il quadro complessivo che emerge dalle più di 70 interviste finora realizzate evidenzia 25 nomi rappresentativi della letteratura e della cultura romena. In testa c'è l’immancabile Emil Cioran (1911-1995), che «fa parte integrante del bagaglio di ogni lettore colto» (Claudia Boscolo). E ancora: «Uno scrittore come Cioran, che è diventato ormai un classico, ha contribuito a far conoscere la letteratura, la filosofia romena» (Paolo Landi). La nostra rivista gli ha peraltro dedicato l'apposito Spazio Cioran, sin dalla sua fondazione.
Possiamo poi notare che la letteratura romena dei nostri giorni, compresa quella della diaspora, si fa conoscere per i suoi esponenti più emblematici e anche più presenti in traduzione italiana, quali Mircea Cărtărescu (n. 1956), Ana Blandiana (n. 1942), Norman Manea (n. 1936), Matei Vişniec (n. 1956) e il Premio Nobel Herta Müller (n. 1953). Non mancano neanche Andrei Pleşu (n. 1948), Valeriu Butulescu (n. 1953), Gheorghe Vidican (n. 1953), Varujan Vosganian (n. 1958) e Vasile Ernu (n. 1971).
Particolari apprezzamenti vanno ad Ana Blandiana che, secondo Daniela Marcheschi, «meriterebbe il premio Nobel (mi auguro che gli intellettuali e le istituzioni romene sollecitino l’Accademia di Svezia in tal senso)», come anche a Herta Müller e Mircea Cărtărescu, che «per la natura della loro opera e per l’ampiezza dell’immaginario a cui attingono e che riflettono nei loro lavori, sono percepiti piuttosto come 'europei', secondo un’etichetta che trascende l’appartenenza nazionale, ma che forse rende loro il giusto rilievo» (Giacomo Raccis). E ancora: «Credo che il tratto chiave della scrittura di Cărtărescu, o almeno quello che lo rende un autore unico al mondo, sia lo sviluppo di una sua specifica grammatica della visione, che va oltre le singole scene per abbracciare anche la struttura stessa di romanzi come Abbacinante o Solenoide», come sostiene Vanni Santoni.
Nelle risposte dei nostri interlocutori, il Novecento romeno si fa rappresentare da alcuni dei suoi nomi più importanti: Lucian Blaga (1895-1961), Tristan Tzara (1896-1963), Benjamin Fondane (1898-1944), Mircea Eliade (1907-1986), Constantin Noica (1909-1987), Eugène Ionesco (1909-1994), Vintilă Horia (1915-1992), Paul Celan (1920-1970), Nina Cassian (1924-2014), Elie (Eliezer) Wiesel (1928-2016), originario dalla Romania, Nichita Stănescu (1933-1983), Matei Călinescu (1934-2009), Ioan Petru Culianu (1950-1991).
Tra i classici della letteratura romena viene nominato Mihai Eminescu, il poeta nazionale romeno.
Due le riflessioni più immediate: i più conosciuti sono gli scrittori romeni del Novecento e, in particolar modo, gli autori che hanno vissuto in esilio e si sono affermati al di fuori dei confini nazionali della Romania, come Cioran, Eugène Ionesco, Paul Celan, Benjamin Fondane e Matei Vişniec (in Francia) oppure Eliade, Norman Manea e Nina Cassian (in America) oppure Vintilă Horia (in Spagna).
La seconda riguarda il fatto che sono poco noti gli scrittori attuali delle generazioni più giovani che andrebbero promossi molto di più, anche attraverso la loro presenza alle fiere e a eventi letterari in Italia.


Lo stand della Romania
al Salone Internazionale del Libro di Torino 2024

Lo stand della Romania al Salone, realizzato secondo un concetto ispirato al tema principale dell’edizione di quest’anno della kermesse torinese, è situato nel Padiglione 1, D14, con: uno spazio dedicato alla vendita di libri allestita in partenariato con la Libreria Libris di Brașov e un piccolo salotto letterario dedicato alle presentazioni letterarie romene di quest’anno.

Nelle cinque giornate del Salone, sia presso lo stand della Romania sia in altri spazi del Salone, sono organizzate manifestazioni atte a promuovere le relazioni bilaterali nel campo della letteratura, delle traduzioni e delle politiche editoriali attuali. Gli eventi intendono incentivare l’interesse degli specialisti, degli editori e dei traduttori per la letteratura romena in senso lato, avviare contatti diretti tra gli scrittori invitati e il pubblico, nonché agevolare il legame della comunità romena con i valori culturali del paese d’origine. In questo modo, le manifestazioni organizzate dall’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia e dall'Accademia di Romania in Roma durante il Salone di Torino coinvolgeranno numerosi invitati, tra scrittori romeni, romenisti, traduttori di letteratura romena in lingua italiana, storici, giornalisti e alcuni rappresentanti di case editrici italiane.

Da parte nostra, l’impegno profuso fino ad oggi continua in modo determinato, con l’auspicio che Orizzonti Culturali Italo-Romeni possa contribuire a far crescere l’interesse del pubblico italiano – inclusi i grandi editori della Penisola – verso la cultura e la letteratura romena.






Afrodita Carmen Cionchin
(n. 5, maggio 2024, anno XIV)