Samuel von Brukenthal e la collezione di arte italiana in Hermannstadt Sibiu Abbiamo il piacere di presentarvi una novità editoriale che sarà portata a conoscenza del pubblico al prossimo Salone del Libro di Torino. Domenica 12 maggio, ore 12, allo stand della Romania sarà presentato il libro Samuel von Brukenthal e la collezione di arte italiana in Hermannstadt Sibiu, scritto da Doina Ene e pubblicato da Edizioni Rediviva in collaborazione con il Museo Nazionale Brukenthal di Sibiu, nella collana Culture e Civiltà coordinata da Violeta Popescu. Il volume gode della prefazione di Alexandru Constantin Chituţă, direttore generale del Museo Nazionale Brukenthal e della preziosa introduzione di Daniela Dâmboiu, ricercatrice e studiosa del museo da oltre 40 anni. Doina Ene è originaria di Constanța (Romania) e vive a Bergamo dal 1999. Storica e critica d’arte con una laurea alla Statale di Milano e una specializzazione in beni storico artistici, Doina è autrice e coautrice di articoli scientifici, di arte e viaggio per le riviste «Globus» e «Mediterraneo e dintorni». Doina è una guida turistica nazionale abilitata con una laurea e molta esperienza presso il Parco Archeologico del Colosseo, il Museo Diocesano e l’Accademia di Carrara di Bergamo. L’inedita e complessa ricerca di Doina Ene si snoda in sette capitoli che affrontano la ricca biografia dello studioso, la storia del Palazzo Brukenthal, le sue collezioni e la nascita del museo. Un ampio capitolo è dedicato alla collezione di arte italiana contenente 220 opere che spaziano dal Rinascimento al Manierismo, al Barocco (le più numerose) fino al Rococò, esposte in cinque sale al secondo piano del Palazzo. Il palazzo è stato costruito fra gli anni 1778-1788 e fu concepito come sede amministrativa del barone, però anche come istituzione culturale, come un «Tempio delle Muse e della Saggezza». Oggi è sede del Museo Nazionale Brukenthal, in Piazza Grande, uno degli edifici più interessanti in stile tardo barocco della Romania. Per la conservazione delle sue collezioni Brukenthal adottò una nuova formula, quella del fedecommesso, mai usata in Transilvania fino ad allora. Grazie al fedecommesso le collezioni d'arte e numismatica, la biblioteca e una parte delle sue ricchezze non potevano essere divise, ma solo trasmesse di generazione in generazione a un unico erede universale, alla morte del quale sarebbero infine entrate in possesso del Ginnasio Evangelico e della Chiesa Evangelica di Sibiu. Il patrimonio lasciato in eredità dal barone alla sua morte era costituito dal gabinetto di numismatica (circa 17.000 monete e medaglie di varie epoche), la collezione dei minerali (tre sale), dalla collezione delle antichità, dalla imponente biblioteca (più di 16.000 volumi), dalla collezione delle stampe e infine dalla preziosa pinacoteca (circa 1.200 opere). La collezione privata del barone von Brukenthal fu aperta a un pubblico di appassionati ed eruditi già dal 1790 (prima ancora del Louvre) e divenne il primo museo nazionale di Romania con l’inaugurazione del 1817, passando quindi da collezione privata a museo pubblico, amministrato dalla chiesa evangelica come previsto dal testamento. Oggi la missione del Museo è la conservazione del patrimonio lasciato in eredità, lo studio delle collezioni e l’incremento di esse.
Irina Niculescu |