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ORIZZONTI DONNA Non sono sessista, ma... Il sessismo nel linguaggio contemporaneo (TLON, 2019). Genere linguistico, biologico e sociale dimostrano quanto la dimensione linguistica emani riecheggiamenti nella maniera in cui si avverte la realtà, si erige l’identità e si calcificano i preconcetti. L’autore del libro, Lorenzo Gasparrini, si dedica alla diffusione e divulgazione di argomenti riguardo agli studi di genere, soprattutto rivolti a un pubblico maschile: NO. Del rifiuto e del suo essere un problema maschile (Effequ) e Diventare uomini. Relazioni maschili senza oppressioni (Settenove).Intervista di Giusy Cappone. Il mito della pittrice Elisabetta Sirani. Un'artista da conoscere Irina Niculescu ci invita a scoprire una figura importante della pittura femminile italiana del ‘600, la «felsina» Elisabetta Sirani (1638-1665), morta giovanissima, soprannominata «il miglior pennello di Bologna», «Maestra», virtuosa della tavolozza, iniziatrice di fatto di questa professione, e fondatrice nel 1660 della prima Accademia di Disegno per donne fuori da un convento. A lei sono state dedicate nel 2012 la mostra presso gli Uffizi a Firenze e, prima, fra il 2004 e il 2005, quella del Museo Civico Archeologico di Bologna, una prima antologica con 80 opere esposte. Gianpaola Costabile: «Donne - Madonne. Memorie al femminile» Donne - Madonne. Memorie al femminile è il libro di Gianpaola Costabile pubblicato da Edizioni Scientifiche Italiane nel 2019: dodici ritratti di donne, differente per età, condizione, funzione sociale ma accomunate dalla abilità, tutta muliebre, di salpare dalla propria storia personale per dedurne cognizione di vita universale. Madri che nel riesaminare il proprio ruolo di figlie non sciolgono giammai il laccio con la donna per antonomasia, la Madonna. Sulla loro spiritualità, che è il focus del libro, verte l'intervista di Giusy Capone all'autrice del libro. I sentieri delle Ninfe. In dialogo con Fabrizio Coscia La Ninfa. Il dispiegarsi del sentiero del discorso amoroso attraverso l'evoluzione di un archetipo della perdita e dell'assenza, rintracciato nella letteratura, nell'arte, nella filosofia, nella musica, nella fotografia e nel cinema. È questo il filo conduttore del libro I sentieri delle Ninfe nei dintorni del discorso amoroso (Exòrma Edizioni, 2019) di Fabrizio Coscia, critico letterario e teatrale, collaboratore del quotidiano «Il Mattino». Nel dialogo con Giusy Capone che qui pubblichiamo, Fabrizio Coscia ci parla delle varie sfaccettature assunte dalle ninfe nel suo saggio. Anna de Noailles, la fascinosa aristocratica scrittrice franco-romena Alina-Monica Turlea ci invita a scoprire la fascinosa figura dell’aristocratica scrittrice franco-romena Anna de Noailles (1876-1933), nata principessa Bibescu-Basarab Brâncoveanu, che sposò il conte Mathieu de Noailles, rampollo di una delle più importanti famiglie nobili francesi. Diva dei salotti parigini e amica intima di romanzieri come Maurice Barrès e Marcel Proust (con cui ha intrattenuto un lungo rapporto epistolare), Anna de Noailles ha lasciato una vasta e variegata opera letteraria che, pur riflettendo il gusto dell’epoca, merita di essere riscoperta e rivalutata. A Roma e Firenze, per celebrare Dora d’Istria (principessa Elena Ghica) Dora d’Istria, pseudonimo della principessa Elena Ghica (1828-1888), rientra nel novero delle grandi donne intellettuali dell’Ottocento europeo. A rievocarne la personalità e la storia si è cimentata con rigore la professoressa Roberta Fidanzia nel libro Dora d’Istria. Uno sguardo femminile sull’Ottocento (Aracne, Roma, 2013). Curatrice della traduzione romena, pubblicata quest’anno dalla casa editrice Drengo di Roma, è la professoressa Viorica Bălteanu, che ci informa anche sul doppio evento celebrativo, romano e fiorentino, tenuto in suo onore. Liliana Nechita e il suo omaggio alla civiltà contadina romena Il nuovo progetto «I Mercoledì Letterari», inaugurato dall’Accademia di Romania in Roma il 19 settembre 2018 e curato dalla professoressa Oana Boșca-Mălin, è l’indovinatissima formula per far accostare il pubblico italiano alle opere di scrittori romeni in traduzione. Il primo appuntamento, con la presenza della scrittrice Liliana Nechita e della sua traduttrice, Elena di Lernia, è stato dedicato alla presentazione dei romanzi Ciliegie amare (Laterza 2017) e Împărăteasa (Humanitas 2017), in corso di traduzione, di cui pubblichiamo alcuni brani in anteprima italiana. «Come vuole la vita» di Ana Danca: «Il passato, la mia ricchezza d’oggi» Continua la serie de «I Mercoledì Letterari» all’Accademia di Romania in Roma, che nell’ultimo incontro, quello del 26 settembre scorso, ha visto come protagonista Ana Danca, autrice del romanzo autobiografico Come vuole la vita (Il Rio Edizioni, 2016). L’autrice narra le amare vicissitudini della propria vita dal piccolo villaggio natale in Moldavia all’Italia, cui è approdata venti anni fa. Una vita dura, ma che, come donna, non le ha mai tolto la volontà di affrontarla con dignità e determinatezza. Presentazione a cura di Michela Scomazzon Galdi. «Sindrome italiana»: chi bada alle badanti? Nel suo articolo Armando Santarelli ci porta a conoscenza di un risvolto drammatico della vita delle badanti dall’Est Europa che, per ragioni economiche, lasciano i figli e la famiglia per trasferirsi in Occidente in cerca di lavoro: il senso di abbandono e di perdita di identità, uniti al senso di colpa, le portano a volte a sviluppare una serie di patologie psichiche, note come la «Sindrome italiana». L’autore squarcia il silenzio su un fenomeno sociale praticamente sconosciuto da noi di devastante impatto sull’esistenza e la salute mentale di queste donne. Lo zero che sconfigge il nulla: il romanzo di Cristina Mărginean Cociș Romanzo e storia vissuta si intrecciano indissolubilmente in Zero Positivo, romanzo in cui Cristina Mărginean Cociș racconta la sua sfida con il cancro. Stabilitasi da anni a Udine, l’autrice deve affrontare una prova «grave e fulminante» mentre è in attesa del suo secondo figlio. Una via della croce che si trasforma in via dell'amore. Il romanzo le canta entrambe, con la corposità vera e convincente di una storia vissuta che si fa anche pedagogia della fede: la croce, simbolo di memoria e rinascita corporale e spirituale, è presente in tutto il racconto. Recensione di Carolina Montuori. Storie di esilio e di separazione, dove la povertà totale diventa preferibile all’assenza della madre. È uno dei tanti volti, troppo poco conosciuti, dell’emigrazione delle madri, storie di dolore che toccano molte donne romene emigrate in Italia e altrettanti figlie di famiglie che restano in Romania. Ce lo raccontano, con la forza della denuncia e della testimonianza in prima persona, due romanzi di Liliana Nechita e Dan Lungu, presentati da Smaranda Bratu Elian. Storie dove l’emigrazione è vissuta come un fallimento, per quelli che partono e per quelli che restano a casa. Centenario Natalia Ginzburg. Un teatro per la donna protagonista In occasione del centenario della nascita di Natalia Ginzburg (nata Levi, 14 luglio 1916), pubblichiamo un'analisi dedicata alla polimorfa immagine della donna, quale traspare dalle opere teatrali della scrittrice, dove le donne hanno il ruolo di protagonista, benché ancora non in chiave classicamente femminista. Varie sono state le circostanze che hanno spinto la Ginzburg a mettere al centro del suo teatro la donna piuttosto giovane della sua contemporaneità, ad iniziare dal contesto socio-culturale, segnato da rapidi cambiamenti. Di Roxana Utale. Letteratura migrante: Irina Ţurcanu e «Alia su un sentiero diverso» Con questo numero iniziamo la pubblicazione di interventi dedicati ai libri più rappresentativi della cosiddetta letteratura romena migrante, cioè prodotta in lingua italiana da autori romeni italofoni che vivono e operano in Italia. Apre la serie il romanzo d’esordio di Irina Ţurcanu, Alia su un sentiero diverso (Edizioni Seneca 2008). Temi centrali del libro sono lo sradicamento e la perdita dell’orizzonte, ma anche la ricerca di una terra fertile dove poter reimpiantare le proprie radici. Un altro luogo per declinare la propria identità. Recensione di Ana Maria Tomaziu Patraşcu. Magda Cârneci, «FEM»: un tributo al mondo femminile Libro-confessione, biografia spiritual-sentimentale, libro di ricordi, diario intimo, libro epistolare, poema in prosa: tutte queste pur significative definizioni del romanzo FEM di Magda Cârneci (Cartea Românească, 2011) risultano insufficienti e limitative, incapaci di rendere l’idea di fondo di questa prima incursione nella prosa che scandaglia l’intimo universo della scrittrice, un universo che vola da episodi legati all’infanzia a quelli della donna adulta, alla sua (fallita) storia d’amore, ai fantasmi femminili che popolano, si potrebbe dire fellinianamente, il suo vissuto. A cura di Mauro Barindi. Un libro al femminile: Adriana Bittel e il suo «Appuntamento a Parigi» Un’altra scrittrice romena si affaccia sul panorama editoriale italiano. Si tratta di Adriana Bittel con Appuntamento a Parigi, recentemente pubblicato dalla casa editrice Aracne, nella traduzione di Raffaella Tuan. Il libro contiene 11 racconti, ognuno dei quali svela un personaggio femminile. L’autrice racconta storie, amori non corrisposti con una spiccata capacità di esplorare l’animo umano e analizzare le donne e le loro reazioni nel quotidiano, nelle banalità della vita reale. Qualcuno osserva che la prosa di Adriana Bittel ricorda per l’amarezza, la tristezza e la fantasia, i film di Fellini. Ingrid Beatrice Coman e la sua scrittura migrante: «Pegno per mamme» Il volume bilingue Satul fără mămici/ Il villaggio senza madri (Rediviva Edizioni, 2012) di Ingrid Beatrice Coman dà voce a «dieci bambini che avevano qualcosa da dire. Io non ho fatto molto – afferma l’autrice –. Mi sono soltanto messa in ascolto, in rispettoso silenzio, in quei momenti sacri della giornata in cui tutto tace, tutto dorme, e allora si può sentire, appena sussurrata, la voce nascosta e misteriosa di chi non parla mai, ma manda fuori nel mondo le vibrazioni del proprio cuore, affinché qualcuno possa raccoglierle e raccontarle». Pubblichiamo qui Pegno per mamme. Donna-sfinge o donna fatale? Il femminile e «La noia» di Moravia Laura Stefania Mara ci dischiude l’universo femminile de La noia di Alberto Moravia a partire dai quattro tipi di donne nella letteratura, identificati dal critico Corina Ciocârlie nel suo Fals tratat de disperare (Falso trattato di disperazione): la sfinge oppure la moglie dominante; la bisbetica oppure la moglie detestata; il diavolo oppure la donna fatale; Vidma oppure la donna malata. Nei personaggi-donna di Moravia - la madre di Dino, Cecilia e sua madre - questi tipi non sono mai troppo nettamente delimitati, ma si intersecano tra loro in modo molto interessante. Dora d’Istria fra Oriente europeo e Belpaese Un ritratto di Dora d’Istria, pseudonimo letterario della nota principessa Elena Ghica, nata a Bucarest nel 1828 da una delle più importanti famiglie aristocratiche del tempo. Lo firma Antonio D’Alessandri, autore di un'importante opera su questa figura, di cui vengono riprese le tre questioni maggiori che l'hanno interessata: la dialettica fra religione e politica nei mutamenti che, dopo la Rivoluzione francese, stavano investendo radicalmente la società europea; le questioni nazionali delle popolazioni del Sud-est europeo e la condizione femminile in Europa orientale e occidentale. |
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