Pierpaolo Trillini: «Tradurre Friedgard Thoma, quasi più difficile che tradurre Cioran» «Dal punto di vista strettamente tecnico la traduzione di un libro del genere è una prova del fuoco anche per il traduttore più esperto. Ma la difficoltà più grave è stata quella di tradurre Friedgard Thoma, un vero e proprio “bagno di sangue”. Donna di una sensibilità profonda e ricercatrice spasmodica dell’artifizio letterario, mi ha messo in seria difficoltà nonostante non fosse la prima volta che traducevo testi dal tedesco». Così Pierpaolo Trillini, traduttore del libro di Friedgard Thoma Per nulla al mondo. Un amore di Cioran, a cura e postfazione di Massimo Carloni, Edizioni L’Orecchio di Van Gogh, Falconara Marittima 2010. L'intervista che qui pubblichiamo analizza vari aspetti legati alla storia raccontata nel libro. Preciso innanzitutto che quando mi fu proposta la traduzione in italiano del libro di Friedgard Thoma non conoscevo Cioran ed è stato proprio questo libro a darmi lo stimolo ad avvicinarmi alla vicenda umana e al pensiero del filosofo romeno. Tuttavia non è stata tanto la storia dell’amore più o meno platonico del vecchio filosofo con l’allora giovane autrice che mi ha colpito, perché queste sono cose probabilmente passeggere che possono capitare a chiunque, ma piuttosto le vicende narrate in cui Cioran è ritratto nella sua sfera quotidiana, in cui emerge più l’uomo che il filosofo e soprattutto la conclusione della storia stessa dove, pur rimanendo un grande legame affettivo tra i due, l’impeto amoroso si attenua a poco a poco e si conclude mestamente con la malattia e la morte di Cioran. Quali sono state le principali difficoltà nella traduzione del libro? Dal punto di vista strettamente tecnico la traduzione di un libro del genere è una prova del fuoco anche per il traduttore più esperto.
Ho svolto questo lavoro sempre nei ritagli di tempo perché ho un impiego full time presso aziende import/export.
Si trattava innanzitutto di riportare lettere di Cioran in un italiano semplice, ma non troppo elementare in quanto egli, pur conoscendo abbastanza bene la lingua tedesca ed esprimendosi in maniera sostanzialmente corretta, ne faceva un uso piuttosto “costipato”, come lo definiva Friedgard Thoma. Egli quindi non domina del tutto la lingua come il romeno e il francese, ma esprime sinteticamente abbastanza bene il suo stato d’animo anche se usa a volte locuzioni o termini che in realtà non esistono. Cosa pensa delle polemiche che il libro ha suscitato e continua a suscitare? Qui ci addentriamo in vicende abbastanza aggrovigliate fatte anche di invidie, gelosie, rancori e piccole avidità che secondo me non fanno bene alla cultura, alla sapienza e soprattutto alla memoria di Cioran. (Emil Cioran e Friedgard Thoma, Parigi 1985)
In base alle controversie legali sorte intorno a questo libro ci siamo attenuti alla sentenza del tribunale di Monaco che in pratica sanciva di riportare otto lettere in forma indiretta. Tradurre un libro controverso è un vantaggio o uno svantaggio per il traduttore? Direi uno svantaggio, perché a parte le difficoltà tecniche di cui ho parlato sopra, noi del team editoriale abbiamo dovuto accertarci che fosse legalmente possibile fare una pubblicazione del genere e convincere l’editore, tanto che, arrivato quasi a metà traduzione, abbiamo corso il rischio di annullare il lavoro, per cui a volte non ho potuto lavorare con la necessaria tranquillità e concentrazione.
Inoltre, a dirla tutta, io sono stato riluttante prima di leggere il libro per il fatto che si trattava di una corrispondenza privata che poteva offendere qualcuno. (Massimo Carloni, Friedgard Thoma, Pierpaolo Trillini) Il mio amico Massimo Carloni, uno dei più importanti studiosi di Cioran in Italia, mi propose la traduzione del libro nel dicembre 2008. Contattammo l’editore tedesco, che ci disse subito di non poter spedire il libro, doveva anzi distruggere tutte le copie in suo possesso… Tornammo alla carica chiedendo lumi. Ci rispose che una sentenza del Tribunale di Monaco, su istanza di Yannick Guillou, esecutore letterario di Cioran, allora detentore dei diritti morali sull’opera, vietava la pubblicazione di alcune lettere contenute nel libro. Per ulteriori chiarimenti, l’editore ci fornì comunque l’indirizzo dell’Autrice. Fu così che, prima ancora di entrare in possesso libro, conoscemmo Friedgard Thoma. La sua gentilezza e disponibilità ci hanno conquistato immediatamente. Venimmo a conoscenza dell’assurda e ingiustificata caccia alle streghe, intentata nei suoi confronti, da parte di alcuni “rappresentanti” di una certa cultura francese, che intendevano difendere l’immagine postuma di Cioran! Ci spedì il libro e il file di testo.
E così, nel febbraio 2009, con il supporto a distanza di Friedgard, prese il via il lavoro di traduzione e redazione, che si concluse alla fine di agosto. Nel giugno 2009, durante una sua vacanza in Umbria, è avvenuto l’incontro con Friedgard Thoma; insieme abbiamo chiarito alcuni passaggi controversi dell’opera e consolidato la nostra amicizia. Ad agosto andammo tutti a Parigi, per visitare i luoghi cioraniani, sotto la guida “indiana” di Friedgard, perfetta conoscitrice di ogni anfratto della Ville-Lumière. Intervista realizzata da Afrodita Carmen Cionchin |