Floarea Țuțuianu e la sua poesia: «Non voglio invecchiare nel sonno»
Nel nostro Focus incentrato sulle scrittrici romene, Floarea Țuțuianu (n. 1953) è artista visuale di arte grafica e arte digitale, diplomatasi all’Istituto di Arti Plastiche «Nicolae Grigorescu» di Bucarest. Oltre alla sua attività nel campo artistico (negli anni 1994-2012 è stata anche grafica per l’Istituto Culturale Romeno), Floarea Țuțuianu è nota altresì per essere poetessa sensibile, autrice già di sette sillogi poetiche illustrate da lei stessa. Una di queste è stata tradotta anche in italiano a cura della prof.ssa Angela Tarantino: si tratta di Non voglio invecchiare nel sonno (Mobydick, Faenza, 2012), di cui pubblichiamo alcune poesie.
«Artista ibrida, divisa fra pittura e poesia, Floarea Tutuianu trova nella metamorfosi fra spazi artistici la sua cifra stilistica. Il segno della lettera e il segno del disegno si intrecciano costituendo un tutt’uno, un unico corpo identitario. “Sarei potuta essere ma non sono stata / che me stessa adagiata sulla tela di lino e sulla carta”». (Angela Tarantino)
Domenica senza fine
Seduta fra la finestra e la parete
in piena luce
in questa domenica senza fine
butto via da me
tutto il bene tutto il male
Oggi mi anniento calpestandomi
ciò che ho avuto da vivere – ho vissuto
ciò che ho avuto da perdere – ho perduto
Oggi mi lecco le ferrite – le rime
Per tutto il giorno sosterrò con lo sguardo un verso
finche stanchi crolleremo entrambi
In questa domenica senza fine
in piena luce
seduta alla parete
L’atelier
Trascorro ore di fila giorni interi
di fronte al cavalletto
Finche il volto – lamella dopo lamella
aderisce alla tela – strato dopo strato
Finche la tela trasmuta in panno
gocce di sangue
Ecco l’immagine – ma la somiglianza?
Il libro della vita
Devo dormire
Solo nel sonno mi viene incontro il verso che
scriverò
Tra noi due c’e un libro
(in lui avanziamo mentre viviamo)
I suoi fogli frusciano come la mia pelle
quando su di essa le tue labbra imparano a leggere
E vivo ti dico:
(tutte le sue parole vivono in una lingua nascosta)
Se vi appoggi l’orecchio
Lo spirito l’acqua e il sangue iniziano a parlare
E un libro vissuto appieno cosi come e stato scritto:
in una vita letta tutta d’un fiato
Lo specchio
Questo specchio non mi riconosce più
ride di un riso che non e il mio
Ogniqualvolta la gola assetata sente quale
ineludibile necessita la presenza di una corda
un nuovo giorno assolato viene a troncare
l’evento
(ogni volta rimandato a un giorno
dall’odore di cane bagnato)
Nei giorni di pioggia fitta
giacche sono più triste
ancor piu a caro prezzo mi vendo
Leggiadra e pensosa come una canna
ho scritto (bene o male) un poema
il cui limite di età e scaduto
Questo specchio ride di un riso
Che non e il mio
Fino alla fine del mondo
Ci sono giorni in cui
mi sento molto accanto a me
Posso guardarmi negli occhi
Accarezzarmi le rughe come
fossero parte di me
Fra io e me si arriva finanche a un’intensa
per darci ancora una chance
ricominciare daccapo
Si inizia a natale
mettendo ghirlande alla solitudine
Il poema sfilacciato e logoro sa di tarme
come un vecchio scialle impolverato gettato sulla poltrona
«Mais où sont les neiges d’antan?»
Quando scalza con i sandali in mano
per una sola parola ero pronta a seguire il poema
fino alla fine del mondo
La paura
Ecco arrivati in casa un uomo
che hai aspettato in un’altra vita
E non sai cosa fare
(le mani non smettono di sudare)
Aspiri l’aria intorno a lui per poi spogliarti fino alla pelle
anzi anche della pelle
che lasci sulla maniglia delle porta e
Sparisci
Poi ti avvii per strade appartate
Sempre piu appartate e buie
finche ti aggrappi al primo straniero e lo scongiuri
che ti plachi. La paura.
Il silenzio della donna e la sua gloria
Sto nell’angolo della stanza e
in ginocchio goccia a goccia scivolo lungo le pareti
Sette volte mi ha attraversato un verso
e non ha trovato posto
Giorno e notte giorno e notte la mia bocca non ha
sfiorato parola alcuna
E ho iniziato a vedere ho iniziato a vedere
Nero davanti agli occhi
E una luce da un’unica parola
Rilucere
O tu, che sei solo fra quelli che son soli e
tutto in tutte le cose
Il dolore e muto. L’amore è cieco.
Floarea Țuțuianu
(n. 6, giugno 2022, anno XII) |