«L'ospite di sé stesso». Versi di Achille Pignatelli

Pubblichiamo un estratto dall'ultima raccolta, L’ospite di sé stesso (Homo Scrivens, 2021), di Achille Pignatelli (Napoli 1988), poeta e filosofo. È il direttore artistico della Rivista Letteraria «Mosse di Seppia», e attivista dello Scugnizzo Liberato e del Collettivo Nadir.
Ha pubblicato con Homo Scrivens la silloge I ritorni – Orientarsi tra il suono dello spazio e la forma del tempo (2019, con prefazione di Silvio Perrella) e il romanzo Cronache dell’anno zero (2021).
La raccoltapoetica L'ospite di sé stesso ha come perni tematici lo spazio e il rapporto di convivenza tra i popoli. Come si evince dall'introduzione, «la poesia ha la capacità di creare uno spazio di relazione basato sulla condivisione e sulla percezione dell'altro, è ostile alle dinamiche di sottomissione e utilitarismo, e allontana la paura del vuoto e della morte. Per questo motivo è uno strumento prezioso per la ricostruzione di tutto quello che la sistole storica innescata dalla politica ha raso al suolo». 


Sileno

La natura è una danza
frenetica
un compromesso
tra crollo e stabilità.

Alba e tramonto sono i due volti
del disco solare
unica legge
unico legame orizzontale
il torchio che schiaccia l'uva
e la tramuta in vino.

 

Mar Mediterraneo

Sei come lo spazio tra due persone
che parlano guardandosi negli occhi
e in quello sguardo ritrovano sé stessi.
È in quel dialogo secolare
fatto di onde, vento, vele e legno
che è nato un sostrato comune
come se la civiltà fosse un tempio
di mare, sabbia, stelle e conchiglie.

 

Cemetério

Il mare non è adatto
a un riposo eterno
c'è un costante via vai
la vita s'aggrappa alle
ossa con ostinazione
alghe e piante marine
s'impossessano dei corpi
ne fanno le fondamenta
di strane città sommerse
dove non c'è distinzione
tra la vita e la morte
e in quel groviglio di corpi
non arriva la pietà
né le lacrime dei vivi.

 

Parènclisis

In fin dei conti la sostanza
delle parole e delle cose
è la stessa
c'è un sostrato
un fondo irriducibile
che s'aggrega per volontà
per plasmare la realtà
e ogni sua declinazione
nella caduta e nel silenzio.
Nella grammatica dei mondi
la vita è legge fondante.

 

L’aureola della luna

Il buio mi fa vedere più in là
accompagna il perimetro del corpo
nel silenzio della volta celeste
ma poi si fa sostanza del vedere
quando il crepuscolo si fa sillaba
e sospiro del mondo interiore.

 

La città sommersa

È dal terreno smosso dagli eventi
è dal tremore che spacca gli scogli
nelle profondità del nostro io
da quel buio profondo
che nasce
il colore che dà
nuova luce
al sole e alle altre stelle.


Achille Pignatelli
(n. 9, settembre 2022, anno XII)