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In memoriam Marian Papahagi (1948-1999). Introduzione
L’idea di intessere una pagina italo-romena In memoriam Marian Papahagi (1948-1999), a vent’anni dalla sua fulminea scomparsa, volta a rievocare la personalità del grande Maestro e studioso, è nata in seguito a una conversazione telefonica tra due italianiste, ex colleghe borsiste «Vasile Pârvan» e «Nicolae Iorga», le quali, «dall’impeto fier» colte, hanno, in quella stessa occasione, delineato l’intero progetto. L’intento di tale pagina pubblicata nella rivista «Orizzonti culturali italo-romeni / Orizonturi culturale italo-române» era quello di radunare una serie di brevi testimonianze e ricordi dei colleghi, degli ex allievi e degli amici, che ricostruissero la multiforme e solare figura dell’insigne italianista e romanista qual è stato Marian Papahagi.
Il nostro progetto, però, già a poche settimane dall’appello lanciato, si è completamente trasformato, poiché il numero delle immediate ed entusiaste adesioni ha fatto ampiamente superare i confini angusti dell’iniziale pagina corale bilingue, esigendo quindi uno spazio congruo, sicché siamo liete di potere dedicare l’intero numero di ottobre a una delle personalità culturali ed accademiche di vaglia della Romania del secondo Novecento, che ha apportato un notevole contributo all’incremento delle relazioni italo-romene, e la cui brillante carriera si è sempre contraddistinta dal profondo sodalizio culturale e scientifico con l’Italia.
Cogliamo l’occasione per ringraziare sentitamente gli autori per gli interventi di vario genere, che hanno, di certo, contribuito a offrire dei ricchi ritagli e delle diverse angolature deputati a impostare un interessante percorso di lettura da cui emerge la luminosa figura di un autentico Magister, dell’insigne critico letterario, dell’esimio traduttore, del versatile manager culturale, di un uomo dal multiforme ingegno, raffinato e affascinante, gentile e sorridente e, non da ultimo, da una magnanimità disarmante e generosa.
Esprimiamo così la nostra gratitudine, per la solerte cortesia e per la squisita collaborazione, agli studiosi italiani e romeni partecipi al progetto, vale a dire Roberto Antonelli (Sapienza Università di Roma), Vice Presidente dell’Accademia dei Lincei, Mihai Bărbulescu (Università Babeș-Bolyai di Cluj), membro corrispondente dell’Accademia Romena, Corrado Bologna (Scuola Normale Superiore di Pisa), Ștefan Borbély (Università Babeș-Bolyai di Cluj), Ioana Both (Università Babeș-Bolyai di Cluj), Ruxandra Cesereanu (scrittrice, Università Babeș-Bolyai di Cluj), Doina Derer (Università di Bucarest), Smaranda Elian (Università di Bucarest), Monica Fekete (Università Babeș-Bolyai di Cluj), Dinu Flămând (poeta, saggista, traduttore), Cinzia Franchi (Università di Padova), Bruno Mazzoni (Università di Pisa), Mira Mocan (Università Roma Tre), Delia Morar (Università Babeș-Bolyai di Cluj), Adrian Papahagi (Università Babeș-Bolyai di Cluj), Andrei Pleșu (scrittore e saggista, New Europe College), Ioan Aurel Pop (Rettore dell'Università Babeș-Bolyai di Cluj), Presidente dell’Accademia Romena, Ion Pop (Università Babeș-Bolyai di Cluj), Adrian Popescu (poeta, saggista, traduttore), Vasile Popovici (Università di Timișoara), Lorenzo Renzi (Università di Padova), Luigi Tassoni (Università di Pécs), membro dell’Accademia Ungherese delle Scienze, Victor Stoichiță (Università di Friburgo), socio straniero dell’Accademia dei Lincei, Helga Tepperberg (Università Babeș-Bolyai di Cluj), Luisa Valmarin (Sapienza Università di Roma).
Le foto che pubblichiamo in questo numero monografico ci sono state gentilmente messe a disposizione da Adrian Papahagi, che ringraziamo sentitamente.
Marian Papahagi all’Accademia di Romania in Roma
Afrodita Cionchin
Monica Fekete
(n. 10, ottobre 2019, anno IX)
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