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«Fotografare Venezia». Lorianna Claudia Manzo e Davide Busetto aprono la nostra nuova collana
Alla gallerista Živa Kraus, che da 40 anni (man)tiene a Venezia Ikona Gallery, una delle prime gallerie europee di fotografia
Premessa
Possiamo immaginare una visita a Venezia senza scattare delle fotografie? Nella mia esperienza di curatrice di mostre e tour guidati nella meravigliosa città lagunare, penso di non aver mai incontrato turisti che non la fotografino in ogni stagione. Ecco perché inizialmente ho pensato di chiamare questa collana «Non fotografare Venezia». Poi mi sono resa conto che questa collana poteva essere vista e letta anche dai bambini che imparano pian piano a maneggiare la macchina fotografica. «I bambini vedono. I bambini fanno» recita il titolo di una pubblicità dedicata all'educazione in famiglia. Affinché loro percepiscano la macchina fotografica come se fosse uno strumento per aiutare la memoria dei momenti vissuti, qui e altrove, o in un altro modo, devono imparare fin da piccoli a vivere quei momenti prima di fotografarli. Fotografare Venezia con Lorianna Claudia Manzo e Davide Busetto è oggi il mio invito di vivere Venezia e di aiutarla a vivere, in tutti i sensi, nella sua unicità, con la sua grande forza e anche con le sue fragilità. Spesso senza scattare nessuna fotografia.
Ioana Eliad
Lorianna Claudia Manzo
Mezza emiliana, mezza piemontese, veneziana per scelta indotta da un terremoto del settimo grado Richter, come ci confessa: «Ho iniziato a giocare con la luce in mezzo alle nebbie di Parma, cercando, fra un incontro e uno scontro, di non indossare troppe maschere.
Ragioniera per necessità, la musica, dall’inizio, rappresenta il carburante della mia esistenza. Se la fotografia fu una consolazione, all’inizio, divenne ben presto l’unico linguaggio col quale decisi che avevo voglia di confrontarmi durante la permanenza su questo pianeta. Luce e suono infatti si basano entrambi su frequenze. E il divertimento consiste nel riuscire a sintonizzarsi su frequenze diverse a seconda del proprio sentire. O anche no.
Irrequieta e profondamente ribelle di natura, finora ho traslocato solamente 23 volte. Sono un contenitore di dubbi e domande, le certezze le lascio a chi ne sa più di me.
Siamo, tutti, interconnessi. A insegnarmelo è stata la fisica quantistica, la stessa che mi ha portato all’utilizzo della multiesposizione. Per sfida, inizialmente. Per trasmettere emozioni, emozionandomi… ora».
Acqua alta 2019
Fotografia di Lorianna Claudia Manzo
Acqua alta 2018
Fotografia di Lorianna Claudia Manzo
Leone di San Marco e la luna rossa 2018
Fotografia di Lorianna Claudia Manzo
«Venezia è unica, magicamente unica. Ma rappresenta anche una sfida continua, perché essendo una realtà piuttosto piccola, in un certo qual modo obbliga a studiare prospettive sempre diverse per evitare di scadere in noiose e banali ripetizioni.
Anche per questo motivo, forse, è nata l'idea di utilizzare la multiesposizione, che ora è divenuto il mio "modus" espressivo privilegiato. Lo scopo, tuttavia, è sempre e solo uno: emozionare emozionandomi».
Lorianna Claudia Manzo
Instagram: @loriannaclaudiamanoph
Davide Busetto
Nato nel 1991 a Treviso, vive a Preganziol. Si è diplomato a Mestre in informatica e laureato a Padova in Scienze politiche.
«Ho iniziato ad avvicinarmi alla fotografia due anni fa circa e da quel momento non ho più smesso. Non avendo mai fatto corsi di fotografia, Venezia è stata ed è tutt'ora una specie di palestra dove esercitarmi e migliorare nella tecnica e nell'arte della fotografia. Aggiorno con frequenza i miei profili social di Instagram, di Twitter e di Facebook.
Fotografare Venezia è allo stesso tempo cosa assai facile e cosa assai difficile. È facile perché ogni calle e ogni canale offre uno spunto interessante, uno scorcio che viene visto e rivisto su migliaia di foto. È facile perché quando stai in Piazza San Marco o sopra il campanile di San Giorgio puoi girare la fotocamera dove vuoi e lo spettacolo è assicurato. Ma se questi sono gli aspetti che rendono facile fare foto a Venezia, sono anche gli aspetti che rendono difficile fotografarla. Ogni giorno veniamo sommersi da migliaia di foto di questa città e offrire foto nuove, con inquadrature inedite, è assai complicato. Nelle mie foto, per quanto alcune non siano altro che "le solite foto", magari con un tocco personale, cerco ogni volta di portare qualcosa di nuovo. Spesso porto con me un obiettivo che ha più della mia età: è un 500mm della Pentax. Con una lente simile è possibile realizzare nuove e sorprendenti inquadrature, tanto scattando dal Lido quanto scattando da Sant'Elena o dai Giardini della Biennale o dall'isola della Giudecca.
Tornando al discorso che è assai facile fotografare Venezia, ciò è dimostrato dal fatto che, con qualunque tempo atmosferico, la città si presta a essere immortalata. Può essere la nebbia autunnale, il sole d'agosto così come la neve invernale o le fresche giornate primaverili. Allo stesso tempo è difficile fotografarla, sia per quanto visto prima, sia perché, quando si scatta una foto, si va per forza di cose a inquadrare qualcosa e a non inquadrare qualcos'altro e, data l'innumerevole presenza di dettagli e bellezze storiche, è assai difficile decidere cosa includere e cosa non includere nella fotografia».
Il Campanile di San Marco e il Palazzo Ducale
Fotografia di Davide Busetto
L'Isola e l'Abbazia di San Giorgio Maggiore
Fotografia di Davide Busetto
Piazzetta San Marco by night
Fotografia di Davide Busetto
Davide Busetto
Instagram: @davide_busetto
Collana curata da Ioana Eliad
Instagram: @spa_ghetta
@orizonturiculturale
Tutti i diritti delle fotografie appartengono agli autori
(n. 12, decembre 2019, anno IX)
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