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«Fotografare Venezia» con Angie Stergio e Dora Bertolutti Howard
Premessa
Un'edizione tutta al femminile è la settima di Fotografare Venezia. Conosco Angie Stergio solo dalle sue misteriose fotografie, che mi sembrano una sfilata di sfumature in bianco e nero. Invitando lei e Dora Bertolutti Howard, una raccontatrice del Carnevale di Venezia, a definire i loro modi di rapportarsi a Venezia che fotografano, tutto d'un tratto mi sono resa conto dell'importanza straordinaria della comunicazione digitale. Mese dopo mese, per mettere online questa collana, ne abbiamo parlato via Whatsapp, Messenger, SMS, per telefono, a viva voce o in chiamata video, in quanto fotografi e noi editori, insieme ad Afrodita Cionchin e Mauro Barindi, viviamo in Paesi diversi, dall'Italia al Regno Unito, alla Grecia, all’Ungheria e alla Romania. Ecco dunque un nuovo invito a visitare Venezia, da poco dichiarata libera da coronavirus (zona verde), come lo è tutta l'Italia d'altronde. Buone vacanze!
Ioana Eliad
Angie Stergio
«Le mie fotografie provano ogni giorno che la realtà è, molto spesso, inaccurata – come diceva il mio amato scrittore Douglas Adams. Vuol dire che, per essere reale, bisogna essere inaccurato? Questo rimane da vedere (da fotografare)».
Angie Stergio, fotografa, abita in Grecia, ad Atene, un'appassionata di Venezia che è specializzata nella fotografia in bianco e nero, in ritrattistica, concettuale, e di strada. Occasionalmente, si dedica anche alla fotografia di cibo ed eventi. Ha collaborato per oltre 20 anni, come direttrice ed editrice capo, alle edizioni greche di alcune riviste internazionali. Al momento, dedica il suo tempo ai viaggi, alla fotografia e a creare la sua nuova realtà (accurata o inaccurata).
«Che cosa significa per me fotografare Venezia? Ho visitato Venezia per la prima volta nel novembre 2014. Non era mai stato un mio sogno andarci, partecipavo a una mostra fotografica di gruppo, organizzata presso l'Albergo Ca' Nigra a sostegno dell’AVAPO («Associazione Volontari per l’Assistenza di Pazienti Oncologici») di Venezia. La prima visita è stato l'inizio di una serie di eventi che mi hanno fatto fare molte care amicizie – talvolta le chiamo la famiglia che non ho mai avuto e che segretamente avrei desiderato avere. Cosicché per me fotografare Venezia è semplicemente fotografare l'infanzia che avevo dimenticato».
Angie Stergio
www.angiestergiophotography.com
Dora Bertolutti Howard
Dora Bertolutti Howard è nata in Italia nel 1957, a Faedis, un paesino vicino a Udine. Da sempre è una fotografa entusiasta e vede la vita come un mosaico di momenti imperdibili. Spesso in viaggio, da sola o come assistente di suo marito, il prof. Ken Howard R.A., O.B.E., si considera fortunata di poter vivere tra Londra, Venezia e la Cornovaglia, luoghi del cuore che sono anche fonte di ispirazione per le sue fotografie. Ha esposto a The Sackler Hall, The Royal Academy, Gabriel Fine Art (Londra), presso Imagoars nel Ghetto di Venezia (in una mostra che ho avuto il privilegio di curare), presso il Palazzo Sobański (Varsavia), e sostiene varie opere caritatevoli, soprattutto in Italia e Regno Unito.
«Fotografare Venezia? Luoghi magici, edifici, secoli di storia e ispirazione per me e mio marito Ken Howard, che ama svegliarsi all'alba per andare a dipingere in Piazza San Marco nella luce mattutina. Purtroppo, una volta i vigili urbani gli hanno detto che non era autorizzato a farlo e adesso si deve ispirare per lo più alle fotografie. Io sto ancora scaricando le foto del Carnevale Venezia 2020, sono arrivata all'album 19 bis, potete sfogliare questo e altri album sui miei profili Facebook: Dora Bertolutti e Dora Bertolutti Howard Photography. Grazie Xxx».
Dora Bertolutti Howard
www.dorasphotos.com
Collana curata da Ioana Eliad
Instagram: @spa_ghetta
Tutti i diritti delle fotografie appartengono agli autori
(n. 7-8, luglio-agosto 2020, anno X)
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