La poetica armonizzatrice di Antonio Lera

La poetica di Antonio Lera è a una prima lettura laconica, riservata. Nelle sue poesie ogni verso armonizza con gli altri, ogni pensiero viene espresso in uno stile così delicato ma forte che sembra filigrana. In queste poesie scopriamo la profondità filosofica e metafisica: nate da un gusto perfetto di rara eleganza che lo rendono più semplice ad accogliere e più simile ad alcuni riti antichi ad alcuni salmi non per la loro costruzione ma per lo spirito. Queste poesie le può comporre solo una persona che ha l’obiettività necessaria per essere saggia e il coraggio di essere tenera (rugiada pagina due) sempre giovane sempre aperta.
Sorprendono gli sfoghi delle sue emozioni sorprendono con la loro forza improvvisa appassionata; uno sfogo nel ritmo nella composizione nel senso, i motivi pertinenti alla sua creazione sono strettamente legati alle sue passioni personali.
Le poesie di Antonio Lera non sono mai didattiche sono sempre discrete, moderate, irradianti e nello stesso tempo sono piene della passione di una persona capace di trasformare le proprie esperienze, i suoi dolori i suoi dubbi in versi poetici.
Poesie complete nella loro laconicità in profezie significative e raffinate da raccontare a mezza voce per essere meglio sentite per leggerle e capirle e farle proprie nel relativo silenzio. Per ascoltarle insieme.
Una poesia di tutti nel ruolo che si riconosce ed è quello di trasmettere verità ed esprimerla; vederla manifestarsi e viverla.
La verità a volte è così complessa sfaccettata e caleidoscopica che neppure i cinque sensi possono bastare a essere indispensabili per conoscerla.
Ecco quindi che far leggere poesie non è altro che intraprendere, nel lasciarsi guidare, in un viaggio dentro la verità dell’anima.
Grazie ad Antonio Lera per proporre ostinatamente poesia a Cremona per fregare la tentazione di confinare la cultura e quindi all’ultimo gradino della scala gerarchica la poesia nella sfera del superfluo, dell’effimero, del marginale in questo tempo che privilegia l’essenziale. Credo che offrire spazio tra i molti bisogni a quello di comunicare attraverso la parola, quello non ancora inquinata dai messaggi sclerotizzati che vengono proposti quotidianamente. Quello che proponiamo lo facciamo per l’amore che nutriamo per la poesia e per chi ne sente il bisogno per l’impegno sociale e non per qualsiasi forma di narcisismo.
Una delle doti principali del poeta è nella coerenza del suo narrare per cui le stesse ripetizioni dei temi diventano approfondimento e maturazione degli originali motivi ispiratori. Una ulteriore caratteristica è la capacità del ricordare del macerarsi nella riflessione. Un’opera che nello stesso tempo è racconto e vita, non è facile né scontato trovare e conoscere poeti che fanno con la loro opera vera poesia; in certe sue liriche troviamo l’embrione del racconto nello spessore di situazione e personaggi, nell’intreccio che nelle sue linee di fondo è già scritto. Un dipanare una coerenza affidata come farebbe un musicista con i suoi componimenti dalla passione al silenzio.



Claudio Ardigò
(n. 1, gennaio 2025, anno XV)