Una compagnia giovane a bottega: Stivalaccio Teatro e «La Mandragola» Stivalaccio Teatro, fondato nel 2007 da Michele Mori, Marco Zoppello, Anna De Franceschi e Sara Allevi, è una delle compagnie contemporanee più importanti nell’ambito della Commedia dell’Arte. Solo negli ultimi mesi, hanno fatto debuttare due nuove produzioni, tra cui La Mandragola – Facetissima Commedia dell’Arte, scritta e diretta da Mori e recitata dalla neonata Compagnia Giovane di Stivalaccio. «Ho scelto il testo de La Mandragola perché mi rappresenta in quanto toscano», racconta Mori, mentre i tecnici finiscono di puntare le luci per lo spettacolo serale. Poco più in là, davanti a un palchetto di tre metri per tre, un gruppo di spettatori si prepara a vedere uno spettacolo di clownerie. Si sente, in sottofondo, della musica, inframmezzata da qualche risata. Mori continua: «È un testo che conosco bene: l’avevo studiato e ci avevo già lavorato, mi tornava facile aggrapparmi a ciò che conosco. Inoltre La Mandragola è la commedia perfetta, e quindi si presta a essere trasformata in uno spettacolo dell’Arte». La costruzione di uno spettacolo di Commedia, poi, non può prescindere dalle capacità e dalle caratteristiche degli attori. Come racconta Mori: «La Commedia dell’Arte è un teatro d’attore: noi [gli attori di Stivalaccio, n.d.A.] non riusciamo a scrivere senza prima sapere chi sono gli attori e cosa possono dare in scena. Poi, in base a quello si costruisce lo spettacolo». I membri della Compagnia Giovane di Stivalaccio, fondata e messa alla prova con La Mandragola, hanno infatti contribuito alla delineazione dei caratteri in scena. Proprio per questo, il Pantalone che calca questa scena, interpretato da Elia Zanella, è più giovane ed energico, pur calzando la celebre maschera dal naso aquilino, mantenendo la caratteristica avarizia e frustrazione sessuale. Zanella, Daniela Piccolo e Pierdomenico Simone, interpreti dei due servi, hanno aiutato il regista nella traduzione dei dialoghi rispettivamente in veneziano, napoletano e calabrese, attingendo al loro patrimonio linguistico personale e familiare. Pierdomenico Simone, che ha collaborato a diverse produzioni di Stivalaccio Teatro e che Mori definisce scherzosamente il capocomico ‘cane da guardia’, si è anche occupato dell’arrangiamento delle canzoni popolari che puntellano la messa in scena, e nelle quali brillano Elisabetta Raimondi Lucchetti (che interpreta Lucrezia, l’amante dall’animo fino) e Francesco Lunardi (ovvero Callimaco, l’amante meschino e chitarrista dello spettacolo). Il processo di riscrittura, però, non ha coinvolto solo i personaggi, ma anche la struttura stessa dello spettacolo. «La Commedia ha determinate dinamiche: qualcuno potrà storcere il naso nel vedere i tagli e le modifiche che ho fatto...», commenta Mori. «Ho cercato di ripetere un po’ le dinamiche che tanta fortuna ci hanno portato con l’Arlecchino Furioso (per chi l’ha visto). Nella Commedia ci sono duelli, acrobazie, lazzi; La Mandragola è invece molto lineare. E per questo ho cercato di aggiungere questi elementi, creando la scena del viaggio in aeroplano, che è un momento di teatro di figura, e costruendo una prima parte ambientata in Francia, a cui nel testo si allude soltanto». Il metodo di lavoro di Stivalaccio riprende quello dei comici cinquecenteschi, senza riproporre pedissequamente stilemi inariditi dal tempo ma anzi rimodellando la tradizione a seconda delle necessità sceniche e lasciando respiro all’improvvisazione e al dialogo col pubblico, bersaglio e complice di scherzi e battute. Rigore e divertimento, infatti, sono le due componenti che Michele Mori ha iniziato a tramandare alla Compagnia Giovane, con una cura artigianale e lo spirito di un Maestro che accoglie la nuova generazione nella propria bottega.
Benedetta Carrara Crediti con regia e canovaccio Michele Mori responsabile di produzione e distribuzione Federico Corona |