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«Mi prendo gli occhi nei palmi, li metto nelle tasche...». L’unicità di Radmila Popovici
«Come non amare l'Italia, con le sue tradizioni e i suoi tesori vivi, con la sua lingua così musicale, e con tutti i luoghi assaltati dai turisti? L'Italia mi affascina per la musica, per l'arte plastica e letteraria di valore, regalate al mondo intero». (Radmila Popovici)
(Foto: Igor Schimbător)
A febbraio, la poetessa Radmila Popovici visiterà l'Italia per promuovere il volume di versi in lingua italiana Unica, Edizioni Unu di Chișinău 2019, nella traduzione di Daniela Barda. Le rassegne letterarie saranno organizzate a Milano e Padova fra il 21 e 23 di febbraio con l'aiuto della diaspora moldava in Italia, in collaborazione con l'Associazione Culturale Busuiocul (il Basilico) coordinata da Lilia Tusa. L'autrice proporrà un dialogo con tematica letteraria e si esibirà in un recital bilingue di poesie, di fronte a un pubblico misto romeno e italiano.
Nata nella Repubblica di Moldova, classe 1972, Radmila Popovici cresce nella località di Floritoaia Veche, nella regione Ungheni. Fa parte della generazione bilingue russo-romena e sin da giovane sa mostrare grande talento per la scrittura. Studia Pedagogia e Lettere nella capitale Chișinău. Radmila lavora come insegnante di lingua romena, traduce dal russo diversi testi per teatro, musical e operetta. Compone assiduamente migliaia di testi per la musica di vari cantanti e musicisti. Oggi che si può definire poetessa affermata, vive nel mondo dello spettacolo, affascinando per la sua bellezza carismatica e misteriosa.
Fa parte dell'Unione degli Scrittori della Repubblica Moldova, che l'ha premiata nel 2009 per il suo esordio (il volume Mi-s, Ed. Prut Internațional, Chișinău 2008) e nel 2013 con il Premio per la Poesia (il volume EvAdam, Ed. Gunivas, Chișinău). Per tre anni di seguito è stata insignita del Premio del Salone Internazionale del Libro BNM: nel 2013 per il libro di canzoni Portativul cu pistrui, Ed. Arc Chișinău (musica di Marian Stârcea), nel 2014 per il volume di poesie Intimatun, Ed. Vinea București, invece nel 2015 per Unicat, Ed. Vinea București.
Ha tradotto del russo al romeno e ha adattato per la musica i versi di Korney Chukovsky della Мuha Tsokotuha, per il film Tv Musca Bâza-Bâzâita (2012), musica di Iulia Sandu. Ha realizzato e adattato i testi cantati per l'operetta Il Pipistrello (2013), musică di Johann Strauss, regia Mihai Timofti, e per lo spettacolo per bambini Reparatorii (2015).
Collabora con riviste letterarie della Repubblica di Moldova e di Romania: «Timpul» (Iași), «Zona Literară» (Iași), «Itaca Dublin» (Dublin), «Lumina» (Bucarest), «Urmuz» (Bucarest) e altre.
Di seguito vi presentiamo una testimonianza esclusiva della scrittrice Radmila Popovici, che gentilmente ha risposto alle nostre domande. Inoltre seguirà una recensione delle poesie del volume Unica, a cura della traduttrice Daniela Barda.
Radmila Popovici, qual è la storia del volume di poesie Unica?
Era appena stato pubblicato il mio volume di poesie Intimatum (Edizioni Vinea, București 2014), che aveva fatto fare un giro alla mia poesia di 180 gradi, tanto da diventare irriconoscibile per chi aveva letto le mie prime opere a Chișinău Mi-s (2008) e EvAdam (2012). Dal 2014, mi sono trovata su una nuova ondata della scrittura – dinamica, allettante, fertile. Se passava un giorno senza scrivere un testo lo consideravo, in un certo senso, perso. Il volume che è seguito, Unicat (2015), pubblicato un anno dopo Intimatum, non è stato il frutto dell'inerzia, quanto piuttosto una continuazione in piena forza del libro anteriore. Di conseguenza, è divenuto il mezzano di un trittico, perché, passato un altro anno, nel 2016, la stessa casa editrice ha pubblicato il terzo volume di poesie, Urâta (La Brutta). Solo dopo l'ultimo ho sentito come se l'ondata della scrittura che avevo cavalcato per tre anni, si fosse ritirata nell'oceano della poesia, lasciandomi «in riva» con tre libri scritti come in un unico respiro. Unica è quello che contiene sia il primo volume, che il terzo, come messaggio, come stato, struttura. È il libro-nocciolo con un numero di 46 poemi – un libro-rivolta, un libro-sbattito, un libro-scudo e spada, volo e caduta libera. Un volume che attrae di più i traduttori, perché lo interpretano come più tagliente e suggestivo, più laconico. I testi hanno un impatto universale, non sono così personali come negli altri due volumi.
La partecipazione al Salone del Libro di Parigi, nel 2015, con il volume Intimatum (Iseult arrive, tradotto in francese da Olivier Martin-Grâce), mi ha fatto incontrare la traduttrice Victoria Sicorschi, romena di Bessarabia, stabilita in Francia da molti anni, e lei si è avvicinata moltissimo alla mia poesia traducendo poi Unica, candidato per i premi dell'Unione degli Scrittori della Repubblica di Moldova e premiato al Salone Internazionale del Libro di Chișinău, nel 2015. Così Unique, nella traduzione di Victoria Sicorschi è stato lanciato a Parigi al Salone del Libro del 2016, allo stand della Romania, con letture bilingue.
Come ha conosciuto la traduttrice Daniela Barda e come è stata la collaborazione con lei per la pubblicazione del volume Unica?
Il volume Unicat presentato a Chișinău, Iași e Parigi, sul quale si sono scritte alcune recensioni importanti, è arrivato nelle mani di mia zia Ileana Popovici (personaggio della Televisione Romena, attrice di film e illustratrice musicale). L'avevo conosciuta in un'occasione felice del 2012 e un’intervista che avevo realizzato con lei sarebbe diventata nel 2017 un libro biografico Ricostituzioni con Ileana Popovici (Ed. Adenium di Iași). Mia zia ha regalato il mio volume di poesie a una cara amica, Daniela Barda, suggerendole, se l'avessero colpita, di provare a tradurlo in italiano. Dopo pochi mesi ho ricevuto quattro mail che contenevano i testi tradotti del volume Unica. Sono rimasta sorpresa ed entusiasta allora, emozionata di come suonavano (superficialmente) nella lingua di Dante. Però la grave malattia di mio padre, a cui ero molto legata, ha cambiato i miei piani editoriali. Nel maggio del 2018 mio padre, Pavel Popovici, è venuto a mancare e nello stesso anno è stato pubblicato un nuovo volume di poesie L'acqua che si beve le mani, Ed. Junimea di Iași. È stato scritto in un periodo atroce per me, forse è questo il motivo per cui si distingue molto dagli altri volumi (un'altra ondata). Questo ha ritardato la pubblicazione delle poesie tradotte in italiano da Daniela Barda, fino al giugno del 2019, quando ci siamo riviste a Iași, al Festival cinematografico Le serate del film romeno. Ci siamo riviste anche insieme a mia zia, Ileana Popovici, che ci aveva fatto conoscere, così abbiamo ripreso il progetto del volume Unica. Nel frattempo, conoscendo meglio la mia poesia, Daniela ha rivisto tutta la traduzione e, alla fine del 2019, Unica è stato pubblicato dalle Edizioni Unu, appena fondate a Chișinău; questo è il primo libro che hanno pubblicato. Spero che sia anche di buon augurio!
Radmila Popovici e Victoria Sicorschi, Livre Paris 2016, presentazione di Unique
La poesia al femminile di Radmila Popovici. Cronaca di Daniela Barda
Riconosciamo in modo istantaneo, nella poesia della raccolta Unica di Radmila Popovici, regni lontani e tuttavia estremamente familiari. L'ambientazione delle poesie avviene in maniera spontanea, crudele, luoghi dove la tragedia è descritta in una cornice realistica e osservata con occhi ben aperti, ma in cui il finale cerca in modo costante di mediare, di appartenere alla speranza. Personalmente, ho provato in tutti i modi di trovare una spiegazione logica e neutrale giustificando a volte gli eventi descritti, ma essi rimangono imperturbabili:
«la morte fa due occhi
come due pillole
contraccettive
le bevi e ti riempi
di vita» (opportunità)
La poesia al femminile di Radmila Popovici trascende il tempo, lo spazio, il dolore e altri schemi cosmici dell'esistenza umana:
«quando mi chiudo
nel mio albero
per conteggiarmi
gli anelli niente mi
stringe niente mi
rode nemmeno
le scarpe rosse con cui ho
sedotto solamente una volta
un lupo senza pelo una
via senza direzione
e questo poema» (le scarpe rosse)
L'amore materno, l’amore frivolo, la famiglia come la morte e il rinnovamento sono gli eterni temi Yin-Yang, costanti nella poesia dell'autrice. Questi temi sono controversi in ciò che riguarda le credenze religiose, ma con cui non si fa la guerra per motivi dogmatici. Essi sono semplicemente descritti:
«accetta vigliacca
il deterioramento mi dice
come hai accettato la divisione
come fosse una rigenerazione
di per sé ecco
che siamo ad un passo
dalle cellule staminali
mi prendo gli occhi
nei palmi li metto
nelle tasche
lascio
che mi portino via» (rigenerazione)
Un altro tema che appare spesso nella poesia di Radmila è la follia governata da eventi casuali che sembrano influenzare il modo in cui essa viene affrontata:
«scrivi che non sono
stata brava
ah la bravura
testa di gallina
sul ceppo
ma obbediente
come l'ascia
intitolami pazza
preoccupati solo
dei nostri quattro occhi
a collisione forse
il giorno del giudizio» (pazza)
Il lettore è indotto a solidarizzare con il personaggio:
«lo sdoppiamento della personalità
è una malattia psichica
mi dice verde in wiki-
pedia
è tempo di cambiare
dottore» (verde in wiki)
L’immagine voluttuoso-dolorante della donna è descritta in varie poesie di questo volume in tono rituale, e il lettore è avvolto in una ragnatela che sembra influenzare il modo in cui egli stesso affronta la propria moralità:
«labbra rosso acceso ciglia
finte acido ialuronico calze
sintetiche la paura è una tipa
moderna fuma solo tre sigarette al
crepuscolo si profuma
dietro l’orecchio
non chiedetemi dove
e come l’ho vista l’ultima
volta aveva le occhiaie
l’ho salutata di corsa
ehi! bionda ti dona
il viola» (verde in wiki)
...
«certe parole
nascono solo
per la ghigliottina
delle labbra
ben strette
vorrei che
le assaggiassi
il sangue
cristallizzato
inginocchiandoti» (bacio)
Concludo affermando che sono estremamente orgogliosa di aver avuto l'opportunità di tradurre questo volume di poesie. Come accennavo prima, mi ci è voluto un po’ di tempo per decifrarlo, ma una volta compreso, esso mi ha portato un valore aggiunto all'esistenza aiutandomi, attraverso la lettura dei suoi versi, ad arrivare nei meandri dell'anima dove si va molto raramente. Mi auguro di condividere al più presto con i lettori di lingua italiana questa opportunità.
Intervista realizzata da Irina Niculescu
(n. 2, febbraio 2020, anno X)
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