Marco Polo: il viaggio come incontro Nel quadro delle celebrazioni internazionali del settimo centenario del grande esploratore Marco Polo, l’Università Nazionale d’Arte di Bucarest per iniziativa del Comitato Dante Alighieri di Bucarest, in partenariato con varie istituzioni di cultura romene e italiane organizza la mostra d'arte contemporanea Marco Polo: il viaggio come incontro. La mostra è stata inaugurata a Bucarest durante la Settimana della lingua italiana nel Mondo. È stata ospitata a Venezia e a Genova e a gennaio approderà a Roma. In occasione dell’esposizione a Genova abbiamo incontrato la curatrice Nicoleta Silvia Ioana e le artiste dell’Università di Arte di Bucarest che hanno contribuito alla realizzazione delle opere esposte. Chiediamo alla curatrice Nicoleta Silvia Ioana: Com’è nata l'idea di una mostra itinerante dedicata a Marco Polo? Il progetto dedicato in Romania alle celebrazioni del settimo centenario di Marco Polo, celebrazioni organizzate in tutto il mondo e specialmente a Venezia, patria del grande esploratore, si inserisce in una rete di progetti interdisciplinari destinati ai giovani romeni invitati a scoprire e illustrare le corrispondenze fra il linguaggio parlato e il linguaggio visivo, fra la letteratura e le belle arti. Tali progetti, i cui protagonisti sono studenti in belle arti, coinvolgono due università di profilo, l’Università di Arte di Bucarest – UNARTE – con le sue varie facoltà, e l’Università di Bucarest – Facoltà di Lingue e Letterature Straniere, Dipartimento di italianistica, in collaborazione con vari enti nazionali e internazionali. I progetti intendono proporre dei testi letterari italiani diventati classici, in ottime traduzioni romene, agli studenti delle varie facoltà dell’Università di Arte di Bucarest per ispirarsi ad essi ed elaborare opere d’arte proprie, che poi verranno selezionate e presentate in mostre itineranti (in Romania e in Italia). Come si è sviluppata la mostra itinerante? Nel quadro delle celebrazioni internazionali del settimo centenario del grande esploratore Marco Polo, l’Università Nazionale d’Arte di Bucarest, per iniziativa del Comitato Dante Alighieri di Bucarest, in partenariato con varie istituzioni di cultura romene e italiane organizza la mostra d’arte contemporanea: Marco Polo: il viaggio come incontro. Curatrice della mostra: prof.ssa. Nicoleta Silvia Ioana, con il contributo della prof.ssa Smaranda Bratu Elian. Quali sono i prossimi progetti? I prossimi progetti continueranno a esplorare e promuovere la connessione tra la cultura romena e quella italiana, attraverso la letteratura e l’arte. Il nostro obiettivo è approfondire queste connessioni attraverso collaborazioni interdisciplinari, dove parole e immagini dialoghino per creare opere che riflettono le influenze reciproche e la diversità culturale. Ogni progetto affronterà temi universali, mettendo in risalto le tradizioni e le innovazioni delle due culture in modo unico e coinvolgente in un approccio interdisciplinare che valorizzi i giovani artisti romeni. Sentiamo ora le giovani studentesse che hanno esposto a Genova: Ioanna Demosthenous, Master II anno, e Alexia Bianca Alecu, anul II triennale, Dipartimento Grafica, Facoltà di Arte Plastiche, Università di Bucarest. Come si è sviluppato il vostro lavoro? Come vi siete preparate e come avete lavorato? Ioanna Demosthenous: Il mio lavoro per questo progetto si è sviluppato passo dopo passo, partendo da una documentazione attenta e dettagliata. Ho iniziato leggendo il libro Il Milione e guardando alcuni film ad esso ispirati, per comprendere meglio il contesto e l’atmosfera descritta. Ho ricercato anche le illustrazioni tradizionali e moderne che hanno accompagnato questo lavoro nel tempo. Dopo questo periodo di documentazione, ho selezionato un estratto del libro che parla della terra di Maabar, della sua religione, concetti e ideologie. Abbiamo trovato questo segmento visivamente impegnativo a causa della profondità e della complessità dell’argomento. In termini di tecnica, ho scelto di lavorare attraverso il collage tessile e digitale, intrecciando elementi tradizionali con la tecnologia moderna per creare un’illustrazione unica. Il libro è stato realizzato con la tecnica del leporello, un formato che mi ha permesso di inserire dettagli e creare una narrazione continua. Sotto la guida degli insegnanti coordinatori, abbiamo potuto creare da zero libri e illustrazioni. Ogni studente ha realizzato la propria illustrazione e il proprio libro, avendo un comune punto di partenza. Alessia Alecu: Questa esperienza è stata formativa, culturale, ma anche impegnativa. Questa mostra mi ha fatto cercare e trovare soluzioni estetiche per ogni impasse in cui mi sono imbattuta a livello di allestimento. Ho imparato nuove soluzioni che sicuramente utilizzerò in futuro. Per raggiungere un lavoro soddisfacente che illustri il contenuto nel modo più veritiero possibile il libro, ho dovuto fare molte prove e ritocchi. Come avete vissuto l'esperienza di esporre il vostro lavoro in Italia? Ioanna Demosthenous: Esporre il lavoro in Italia è stata una straordinaria opportunità per entrare in contatto con un pubblico internazionale e sperimentare l’apprezzamento di una cultura con una tradizione artistica così speciale. È stata una sfida e una fonte di ispirazione presentare il mio lavoro in un contesto del genere, dove l’arte è profondamente radicata nella storia e nella cultura. Questa esposizione mi ha dato una conferma del valore delle mie opere e mi ha incoraggiato a continuare a esplorare, scoprendo nuove direzioni nell’arte. Le interazioni con altri artisti e con il pubblico mi hanno dato un’ampia prospettiva sull’arte italiana e hanno rafforzato il mio desiderio di continuare a evolvermi. Alessia Alecu: Sento di aver realizzato un movimento culturale di successo attraverso questa mostra. Siamo riusciti a informare le persone, soprattutto i giovani, attraverso la nostra arte. I giovani che sono venuti a trovarci sono stati molto coinvolti e dopo questa esperienza se ne sono andati con qualcosa in più. Cosa avete dato voi e cosa vi ha dato questa esposizione? Ioanna Demosthenous: All’interno di questo progetto basato su Il Milione, ho avuto l’opportunità di offrire la mia visione di un frammento del libro, offrendo un’interpretazione visiva unica del testo. La mia illustrazione era un modo per approfondire la comprensione della lettura e creare una connessione visiva tra parola e immagine. Ciò che questa esposizione mi ha dato è stata una preziosa esperienza di collaborazione interdisciplinare in cui ho interagito con studenti dei dipartimenti di scultura, moda e grafica. Questa diversità ha creato un ambiente stimolante in cui ognuno di noi ha offerto contributi distinti ma complementari, contribuendo a un progetto collettivo di notevole spessore artistico. L’esposizione mi ha dato visibilità, mi ha permesso di presentare la mia visione a un vasto pubblico, offrendomi opportunità di sviluppo professionale, collaborazioni e nuove prospettive. Le connessioni stabilite con coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo progetto mi hanno consegnato nuove prospettive e opportunità, essenziali per la mia evoluzione come artista. Alessia Alecu: Attraverso questo progetto ho avuto l'opportunità di visitare e associarmi a diversi aspetti culturali di questo paese. Qui ho conosciuto la grande pittrice Margareta David, che dopo la sua mostra mi ha proposto una collaborazione. Senza questa occasione non avrei avuto queste esperienze. A quale progetto vi piacerebbe lavorare prossimamente? Ioanna Demosthenous: Nel mondo dell’arte e della letteratura, la collaborazione tra parola e immagine apre sempre nuovi orizzonti creativi. L’Università Nazionale delle Arti di Bucarest incoraggia gli studenti a superare i limiti della loro creatività attraverso la collaborazione tra i dipartimenti, promuovendo così un approccio interdisciplinare all’arte. Che si tratti di pittura, scultura, grafica, moda, (ecc...), queste collaborazioni tra studenti con prospettive e competenze diverse portano a progetti innovativi che combinano tecniche tradizionali con tecnologie moderne. Attraverso questo tipo di collaborazione, l’università crea un ambiente dinamico in cui idee uniche si uniscono per trasformare visioni individuali in risultati collettivi, dimostrando il potere creativo del lavoro di squadra. Mi piacerebbe lavorare a un progetto che combini la letteratura con immagini innovative, esplorando modi per trasformare il testo in un’esperienza multisensoriale. Alessia Alecu: Il prossimo progetto in cui mi piacerebbe essere coinvolta è quello in onore dello scrittore Italo Calvino che si terrà il prossimo anno. Cosa ne pensate dell'arte italiana? Ioanna Demosthenous: L’arte italiana è un tesoro dell’umanità, notevole per la sua bellezza, complessità e profondità storica. L’architettura italiana offre spazi che colpiscono per eleganza e imponenza. Dalle antiche strutture cariche di simboli alle imponenti cattedrali che sfidano il tempo, ogni costruzione parla di un’era di innovazione e raffinatezza. La pittura italiana affascina per la sua profondità tematica e la maestria tecnica. Le scene sono spesso ravvivate da una luce vibrante e la finezza dei dettagli e la ricchezza dei colori conferiscono un notevole potere visivo. Ogni opera invita lo spettatore in un mondo in cui bellezza e simbolismo si intrecciano, rimanendo una testimonianza duratura del genio artistico italiano. Quest’arte non solo delizia, ma riesce a trasmettere una profonda connessione con il passato e le aspirazioni umane universali. Alessia Alecu: Ciò che apprezzo di più dell’arte italiana è il fatto che esiste ovunque ed è accessibile a tutti. Non è necessario entrare in una galleria o in un museo per scoprirla, si svela anche nell’angolo di una strada attraverso una meravigliosa scultura o attraverso un antico dipinto murale su un edificio residenziale. È onnipresente e indispensabile nella vita di tutti i giorni.
A cura di Ida Valicenti |