Intervista al «digital artist» Maurizio Bonolis, a cura di Maurizio Vitiello

L’artista Maurizio Bonolis nasce a Napoli nel 1952 e si approccia al mondo della pittura da autodidatta, dipingendo fin da bambino. I suoi primi lavori a olio risalgono infatti al lontano 1962.
La presenza artistico-visiva di Maurizio Bonolis ha un suo specifico spessore e una sua intensità, che incontra qualità espressive in termini congruenti e intensi. Certamente, traspare una forte sensibilità cromatica.
Le incursioni su campi volutamente astratti, tra quelli segnici, geometrici e informali, vanno al di là della materia sottilissima e tutte le disposizioni cromatiche esaltano un «corpus» di lavori di tenace forza attrattiva.
Con un lavoro seriamente regolato, seppur molto appartato nel suo spazio napoletano, è attento alle novità delle tendenze e corrobora un suo personalissimo elenco di prove.
Da un’attenta lettura, nonché da una precisa disamina, si comprendono che le sue controllate stesure col «mouse» riprendono una creatività sorgiva, intelligente e sempre tesa a profili futuri.

 
È difficile concretizzare opere in diverse discipline operative, oggi?

Direi di no, perché oggi i confini tra le varie arti, si vanno sempre più assottigliando.

Vuoi trasferirti a Parigi, Londra o NY?

No, perché la vita nelle grandi città è troppo caotica, e questo è in contrasto con il mio carattere.

Quali progetti vorresti sviluppare nel 2024, e dove e con chi?

Generalmente, non faccio progetti per il futuro, perché molto spesso vengono vanificati dagli avvenimenti della vita. Preferisco operare delle scelte adeguandomi alle situazioni che si presentano momento per momento.

La stampa ti ha seguito, ultimamente?

Di recente ho avuto il piacere di vincere un concorso organizzato dalla rivista «GALLERIA Arte e Stile», che ha pubblicato una mia opera sulla copertina e, all'interno, ha dedicato un articolo alla mia attività artistica.

Hai partecipato a Fiere d'Arte?

Di recente, ho partecipato all'«EuroExpoArt» in «VERNICEARTFAIR» di Forlì, nella quale una mia opera ha ricevuto una menzione speciale.

Credi che l'arte andrà avanti su altri canoni e codici?
Sicuramente sì, perché una delle caratteristiche principali dell'arte, è quella di presentarsi sempre in forme diverse, adeguate allo spirito delle varie epoche storiche che si susseguono.

Attualmente, il mercato dell'arte è florido?

Sicuramente no, perché, per quello che posso vedere io, direi che il mercato dell'arte sta attraversando un periodo di profonda crisi.

Perché l'arte va avanti, nonostante alti livelli epidemici e stati di guerra?

L'arte non si ferma mai, perché la creazione artistica, per manifestarsi, non ha necessariamente bisogno di periodi di pace e di benessere.

Vedi la tua città nel contesto attendibile del circuito dell'arte contemporanea?

Purtroppo no, Napoli è troppo legata alle tradizioni del passato, e quegli artisti che, invece, propongono qualcosa di innovativo, spesso rimangono incompresi e, per avere qualche riconoscimento, sono costretti ad andare in altre città.

Il tuo prossimo obiettivo espositivo?

Ho avuto il piacere di essere stato invitato, insieme ad altri due bravissimi artisti, ad esporre in una mostra personale ‘a tre’, nel 2025, che si intitolerà, per l'appunto «TRIS», e si terrà nella galleria «Spazio Vitale Arte Contemporanea» di Aversa.




Maurizio Bonolis, BIOS, 2020, computer aided painting, cm 80x80




Maurizio Bonolis, JELLYFISH, 2021, computer aided painting, cm 70x50




Maurizio Bonolis, BLUE GARDEN, 2020, computer aided painting, cm 80x140



A cura di Maurizio Vitiello
(n. 11, novembre 2024, anno XIV)