Lucia Ileana Pop: «Scrivo di più in romeno perché mi sento più libera» In questo numero pubblichiamo un’inchiesta esclusiva sulla scrittura migrante romena in Italia, alla quale la nostra rivista dedica una sezione speciale e un database in costante aggiornamento. Abbiamo intervistato nove fra gli autori più attivi del momento, che rappresentano una realtà complessa e variegata: c’è chi scrive solo in italiano e chi scrive e pubblica in entrambe le lingue, c'è anche chi traduce libri romeni in italiano, c’è chi vive in Italia da più di vent’anni e chi è tornato a vivere in Romania dopo vent’anni oppure vive tra i due paesi. C’è chi scrive soprattutto poesia e chi predilige la narrativa. Quanto alla distribuzione di genere, la maggior parte sono donne.
Come ti definisci, scrittore/scrittrice «migrante», «italofono/a» o in un altro modo? Sono una scrittrice migrante, tratto anche il tema della migrazione e dell’integrazione, ma nei miei scritti non è questo il tema principale; anche italofona, perché ne uso la lingua italiana per la scrittura. Ma non mi piacciono queste catalogazioni e preferirei dire che sono una scrittrice romena che vive in Italia, quindi scrive anche in italiano e anche della migrazione, ma preferisce scrivere nella sua lingua che sente più intima (anche se ama la lingua italiana quasi come la sua lingua madre) e tratta molti altri temi. Che cosa differenzia uno scrittore «migrante» da uno «stanziale»? Lo scrittore migrante è più ricco, forse. Lui ha questa esperienza di migrante in più, quindi può scrivere su questo tema avendo vissuto in prima persona l’esperienza e, sicuramente, diventa anche più sensibile al tema della migrazione. Credo anche che abbia come tratto specifico una nostalgia per il paese in cui ha le sue radici che lo attirano. Quando hai cominciato a scrivere in italiano e perché? Ho cominciato a scrivere in italiano nel momento in cui ho sentito più mia la lingua e ho iniziato a pensare anche in questa lingua di adozione. In altre parole, ho iniziato a scrivere in italiano nel momento in cui mi sono sentita più capace di farlo. Quanti e quali libri hai finora pubblicato? Ho pubblicato finora due volumi di poesie in edizione bilingue (romeno-italiano): Scântei de suflet/ Scintille dell’animo (Rediviva, Milano, 2020) e Umbre și lumini/Ombre e luci (Rediviva, Milano 2022). Quali sono i temi più ricorrenti nei tuoi scritti? Sicuramente il tema principale nei miei scritti rimane l’amore nelle sue diverse sfaccettature, intorno al quale gravita la mia intera creazione, ma anche la nostalgia per i luoghi in cui sono nata e cresciuta, per i luoghi ai quali sento ancora di appartenere, oppure il tempo, che proprio nel volume di poesia che sto curando in vista della sua pubblicazione è un tema molto presente. È stato difficile trovare un editore in Italia? La casa editrice con la quale ho pubblicato in Italia, Rediviva, è l’unica casa editrice romena che esiste qui, con la quale avevo avuto delle collaborazioni prima di pubblicare i miei libri, quindi ho avuto un’apertura per la pubblicazione ogni volta, per cui ringrazio la dottoressa Violeta Popescu, la responsabile della casa editrice Rediviva. Hai partecipato a concorsi e festival letterari in Italia? Come promuovi i tuoi libri? Faccio prima a scrivere che a partecipare ai concorsi, perché la partecipazione ai concorsi è un po’ noiosa, ti toglie del tempo. Ho partecipato a pochissimi concorsi, spinta in genere da amici e conoscenti. Così, l’anno scorso ho partecipato a un concorso in Italia, spinta da una mia amica pittrice che aveva donato una tela per la premiazione. Hai anche tradotto libri romeni in italiano? Se sì, quali? Sì, a parte i miei primi due libri di poesia pubblicati in edizione bilingue, ho tradotto due altri libri, sempre di poesia: Dopamină în alexandrini/ Dopamina in alessandrini di Darie Ducan (Granchiofarfalla, Torino 2020) e Quarantena conquistata/ Carantină câștigată di Daniela Marchetti (Literpress Publishing, București 2021). Cos’è più complesso, secondo te, scrivere o tradurre in italiano? Credo sia più semplice scrivere in italiano che tradurre. Per me lo è sicuramente. Quando scrivo utilizzo il mio vocabolario, quindi sempre parole che conosco, mentre nella traduzione bisogna conoscere il vocabolario dell’altro scrittore che può avere termini che tu non usi. È sicuramente un lavoro molto utile per il perfezionamento della lingua, molto più lento della scrittura. Scrivi anche in romeno e pubblichi anche in Romania? Sì. Scrivo di più in romeno perché mi sento sempre più libera e più tranquilla nell’utilizzo della mia lingua madre. Ho anche pubblicato due dei miei libri in Romania: Jurnal de departe în timp de pandemie (Eikon, București 2021) e un volume di poesie per bambini, Poezii vii pentru cei mai frumoși copii (Vatra veche, Târgu Mureș 2022). Cosa significa per te scrivere in italiano rispetto a scrivere in romeno? L’italiano è per me come una coperta che non ti basta mai per coprire tutti i pensieri che hanno bisogno di essere espressi. La mia lingua madre è l’unica a permettermi la libertà assoluta di esprimere tutto ciò che penso, è l’unica lingua che veste perfettamente tutti i miei pensieri. In italiano mi sento sempre non all’altezza e scrivo sicuramente con meno velocità. Quali sono i tratti peculiari del tuo linguaggio? Inserisci nei tuoi scritti anche parole romene o voci dialettali della regione italiana in cui vivi? Ho inserito nei miei scritti le parole romene che non possono essere tradotte in altre lingue. Non ho inserito voci dialettali della regione Lazio, la regione in cui vivo. Mi limito per ora a utilizzare la lingua italiana standard. Pensi di tornare un giorno a vivere in Romania oppure lo hai già fatto? Ho sposato un italiano e ora vivo qui, in Italia, ma sono sicura che, se dovessi rimanere sola un giorno, non ci penserei due volte a tornare in Romania. Quale potrebbe essere, secondo te, il ruolo e la funzione della scrittura nel frangente storico che stiamo vivendo? Credo che la scrittura abbia sempre avuto un ruolo in tutti i momenti storici vissuti dall’uomo, quindi lo ha anche oggi, senza ombra di dubbio. Il suo ruolo è di sensibilizzare la gente riguardo ai problemi che affrontiamo, come la guerra, la fame nel mondo, la malattia, la disuguaglianza nella distribuzione della ricchezza. Inoltre, direi che uno scrittore non è un vero scrittore se non si fa carico, a suo modo, dei problemi del mondo che lo circonda, se non prova almeno a muovere le rocce e a sciogliere i ghiacciai quando non stanno al loro posto. Poesie inedite di Lucia Ileana Pop Un tempo le persone
Poesie inedite Dalla tristezza nasce la poesia La mia tristezza
Sguardo verso le stagioni Amo il canto allegro della primavera E poi… E poi, se mi cercassi,
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