«Il bambino è il maestro». La vita di Maria Montessori raccontata da Cristina De Stefano All’inizio c’è una bambina. Se ne sta chiusa in una grande aula dai soffitti troppo alti. È il 1876 e la scuola elementare pubblica di via San Nicola da Tolentino, a Roma, è come tutte le altre del Regno d’Italia: una prigione per bambini. Si sta immobili nei banchi, si ascolta la maestra per ore, si ripete la lezione in coro. Se ci si comporta male si viene puniti. La bambina ha sei anni e detesta tutto fin dal primo giorno. In silenzio, inizia la sua rivolta personale contro l’istituzione. Una specie di sciopero dell’attenzione, che la porta in pochi mesi a essere l’ultima della classe. Quali ritiene fossero i tratti più incisivi della personalità di Maria Montessori? Maria Montessori è una rivoluzionaria, una scienziata, una mistica, una visionaria, una donna d’affari, una leader naturale. Personaggio molto complesso e appassionante. Maria Montessori da giovane si divide tra militanza femminista, volontariato sociale e lavoro in corsia. Quando e perché comprende di doversi dedicare alla pedagogia? Da giovane medico, Maria Montessori si occupa degli ultimi della società, e ben presto si accorge che questi non sono le donne, come pensava inizialmente, ma i bambini. L’evento fondamentale che le fa decidere di occuparsi di bambini è poi l’ingresso nel manicomio di Roma, diretto all’epoca da un suo collega che è anche il suo amante, Giuseppe Montesano. Il manicomio era un luogo spaventoso, e qui venivano rinchiusi i bambini con qualsiasi tipo di ritardo, dall’autismo alla sordità. I bambini venivano definiti idioti incurabili e abbandonati lì dentro. Maria Montessori si ribella e inizia a studiare tutto quello che trova sull’educazione speciale, per dimostrare che sono invece curabilissimi, e che li si può fare uscire dal manicomio. Il passo dall’educazione speciale all’educazione normale avviene in un secondo momento. Montessori è un personaggio controverso: idolatrata e, al contempo, aspramente criticata. Si può giungere a un giudizio unanime e concorde? Maria Montessori è un genio, e come tutti i geni è una personalità complessa e non facile. Credo che il tempo abbia dimostrato la forza della sua visione, non a caso il suo è l’unico nome che resta, oggi, fra i tanti che negli stessi anni cercarono di cambiare l’educazione, fondando addirittura il movimento internazionale della Scuola Nuova. Questo le è riconosciuto anche dai critici. In che misura Montessori offre una fotografia contemporanea della scuola italiana? Maria Montessori bambina detesta la scuola, mi sembra un dettaglio delizioso. È piccola, e per di più donna, in un mondo che non è fatto per i piccoli. La scuola in cui studia è tradizionale, autoritaria, ripetitiva e poco stimolante. Da grande si batterà per cambiare tutto questo: non solo la scuola, la società. Diceva che bisognava creare il partito dei bambini, e avere un ministero dei bambini.
A cura di Giusy Capone |