Intervista ad Antonio Fiore, a cura di Maurizio Vitiello

Antonio Fiore comincia a lavorare con maggiore continuità dal 1977, in seguito all’incontro con Sante Monachesi di cui frequenta lo studio fino al 1984, aderendo e collaborando al Movimento Agrà. Successivamente aderirà, a metà degli anni ‘80, alla Dichiarazione di «Futurismo-Oggi» redatta da Enzo Benedetto e firmata dai futuristi viventi. Fu ‘battezzato’ da Monachesi con lo pseudonimo di UFAGRÀ, dove U stava per universo, in quanto il Movimento Agrà è universale, F per Fiore.
È oggi considerato l’ultimo futurista tuttora operante. Come ha scritto Giorgio Di Genova recentemente «(…) Si suole far concludere la stagione futurista nel 1944 con la morte di F.T. Marinetti. In realtà nel 1944 si è concluso il Movimento futurista, ma non il Futurismo, il cui lessico è proseguito negli ultimi 70 anni. Antonio Fiore è un erede genuino del Futurismo (…)».
Dal 1980 a oggi ha esposto in 71 mostre personali. Ha partecipato a moltissime rassegne in Italia e all’estero. Presente a Palazzo Venezia, al Padiglione Italia-Regione Lazio della 54^ Esposizione d’Arte Internazionale della Biennale di Venezia. Ha ricevuto vari premi.
Illustrazioni a colori su libri e su prime di copertina.
Articoli, interviste, pubblicazioni su quotidiani e riviste nazionali e internazionali.
Le sue mostre sono state oggetto di servizi radiofonici, televisivi, Rai e online.
È presente su molte pubblicazioni d’arte tra cui: Storia dell’Arte Italiana del 900 – Generazione Anni Trenta di Giorgio Di Genova e Lo stato dell’Arte-Regioni d’Italia di Vittorio Sgarbi. Presente in numerosi archivi e biblioteche.
Hanno scritto sulla sua opera, oltre gli artisti futuristi: E. Benedetto, S. Monachesi, O. Peruzzi, molti critici, tra gli altri: A. Baffoni, R. Bossaglia, F. Calzavacca, C.F. Carli, R. Civello, E. Crispolti, G. Di Genova, M. Duranti, E. Fabiani, R. Guidelli, D. Guzzi, G. Lista, A. Masi, G. Simongini, C. Strinati, L. Strozzieri, L. Tallarico, A. Valentini, R. Zani.


È difficile concretizzare opere in diverse discipline operative, oggi?


Non direi. Per la concretizzazione di un’opera, in qualsiasi disciplina, è sempre necessario che vi sia l’armonia tra la ragione e le emozioni.

Vuoi trasferirti a Parigi, Londra o New York?

No, non sento la necessità di trasferirmi in queste importanti città. Amo molto l’Italia.

Quali progetti vorresti sviluppare nel 2024 e dove e con chi?

Attualmente, non ho progetti per il 2024, avendo da pochi mesi tenuto una mostra a Roma, presso la Galleria Vittoria di via Margutta, dove ho presentato la monografia: Antonio Fiore - Universo Ufagrà.

La stampa ti ha seguito, ultimamente?

Sì, in particolare durante l’esposizione della mia mostra romana.

Hai partecipato a fiere d’arte?

Sì, recentemente, a «Roma Arte in Nuvola», e a «EuroExpoArt» in «VerniceArtFair», Forlì.

Credi che l’arte andrà avanti su altri canoni e codici?

Sì, nel campo digitale. Certamente anche attraverso l’intelligenza artificiale si possono e si potranno realizzare delle opere, ma manca l’elemento del sentimento nella sua realizzazione.
Mancano la creatività, la partecipazione e la capacità di percepire lo spirito umano. Potrebbe imitare alla perfezione un quadro di Van Gogh, ma mancherebbe l’anima dell’artista, la sua passione e anche la sua “follia". Ciò che ne risulterebbe sarebbe una perfezione tecnica, ma al tempo stesso sarebbe privo di calore.

Attualmente, il mercato dell’arte è florido?

Non saprei dire. Le aste sembrano essere più che soddisfatte.

Perché l’arte va avanti, nonostante alti livelli epidemici e stati di guerra?

Perché resta, comunque, un investimento ed esprime emozioni e stati d’animo, che appartengono alla vita dell’uomo. L’uomo ricerca sempre la bellezza dell’arte. Queste cose non cambiano con le guerre o le epidemie.

Vedi la tua città nel contesto attendibile del circuito dell’arte contemporanea?

No, almeno attualmente. Ma in futuro chissà.

Il tuo prossimo obiettivo espositivo?

Al momento non ho un obiettivo espositivo. Si vedrà in futuro.




Antonio Fiore, Tempesta cosmica segnaletica in rilievo N. 5, acrilico su legno sagomato, cm 65x80, 2013




Antonio Fiore e un suo lavoro




Antonio Fiore, Poltrona Ufagrà, acrilico e plexiglas su poltrona in cartone London pressato realizzata dalla Sekkei srls,
cm 110x70x66, 2017





Antonio Fiore al lavoro nel suo studio


A cura di Maurizio Vitiello
(n. 5, maggio 2024, anno XIV)