Intervista all’artista Achille Quadrini, a cura Maurizio Vitiello

Achille Quadrini nasce a Frosinone dove vive e lavora.  Personalità eclettica, si interessa oltre che di pittura anche di scultura, fotografia e restauro. La sua mano conquista tessiture e orditi di panorami reali, ma anche immaginati, e visioni si sospendono, tra sogno ed emozione.
Il «focus» dell’azione pittorica dell’artista prende spunto da vene intimistiche per calare, poi, il suo interesse sulle odierne umane vicende, tangendo una chiave più vicina all’astrazione.  A Milano è nel gruppo «Post Spazialista», di cui è fondatore insieme allo scultore Umberto Esposti; partecipa alla 54° Biennale di Venezia. Troviamo le sue opere in luoghi privati nazionali ed esteri e in luoghi di esposizione prestigiosi quali Ambasciate, Musei e in Vaticano.
Animano le sue tele i giochi vibranti di luci e texture, prospettive inedite e cangianti. Protagoniste dell’opera «le trame» custodiscono antichi segni, memorie e testimonianze di vita. Sperimenta con la pittura e la scultura fin da giovanissimo, prediligendo anche un forte interesse per la fotografia e il restauro.
Ha avuto vari riconoscimenti dalla Regione Lazio, Regione Marche e Regione Puglia; gli sono state tributate le medaglie del Senato, del Parlamento e della Camera; gli è stato conferito l'attestato di «Maestro del Giglio Aureo» honoris causa; ha ricevuto il «Premio Personalità Artistica Europea», il «Trofeo Artista dell'anno 2013» e il «Premio di Rappresentanza del Ministero per i Beni e le Attività Culturali».
Oltre a innumerevoli mostre nelle quali ha partecipato in tutta l’Italia, come alla 54° edizione della Biennale di Venezia e alle esposizioni inerenti al gruppo dei Post-Spazialisti di Milano, del quale è socio co-fondatore, partecipa con continuità, attualmente, alle manifestazioni artistiche attivate dallo «Spazio 121 Arte» di Perugia.
È stato presente nelle Marche presso la Casa degli Artisti della Gola del Furlo con installazioni e sculture e nelle recenti esposizioni a Cagli e Fossombrone.
Ha anche avuto il piacere e l’onore di esporre in Vaticano e in rassegne internazionali come in Slovacchia, Croazia, Spagna e in Egitto, dove è stato presente alle prime quattro Biennali d’arte di Sharm-el-Sheikh.

Ecco una sua dichiarazione:
«Sono nato e vivo a Frosinone, città alla quale sono legato da un amore profondo; sperimento con la pittura e la scultura fin da giovanissimo, prediligendo anche un forte interesse per fotografia e il restauro. Nel corso di questi lunghi anni ho avuto vari riconoscimenti; mi è stata tributata la medaglia del Senato della Repubblica e del Parlamento italiano per meriti artistici, conferito l'attestato di "Maestro del Giglio Aureo" honoris causa, ho ricevuto il "Premio Personalità Artistica Europea", "Trofeo Artista dell'anno 2013", e il “Premio di Rappresentanza Ministero per i Beni e le Attività Cultura- li”. Ho partecipato a molteplici manifestazioni sia nazionali che internazionali, ottenendo riconoscimenti per me importanti, come la Medaglia del Senato della Repubblica per la partecipazione al Premio Internazionale d’Arte “San Crispino” (Marche), la nomina a Maestro del Giglio Aureo al Museo Bellini di Firenze, la Targa ad honorem conferitami come “Personalità Artistica Europea” a Bruxelles. Oltre a innumerevoli mostre nelle quali ho partecipato in tutta l’Italia, ho avuto il piacere e l’onore di esporre in Vaticano, a Praga, a Bratislava, al Cairo, nella Repubblica e in altri luoghi, ancora. Una parte considerevole della mia produzione si interessa di opere a carattere pittorico, che dal paesaggismo spaziano fino al figurativo. Le ambientazioni ricalcano contorni geometrici ed essenziali, dal duro taglio geometrico, e sfruttano delle pennellate dai forti contrasti cromatici che delineano con precisione i soggetti rappresentati. Nelle mie opere passato e presente convivono, ma il confine tra i due sistemi è netto e quello che ne scaturisce è un conflitto visivo. Vi risiede una duplice lettura; quella relativa all’aspetto oggettivo e geograficamente determinato, come nei profili delle grandi metropoli, e la mia lettura personale: osservo, scompongo e, poi, ricreo assecondando il mio sentire. La mia arte nasce dalla volontà non solo di esplorare, ma anche di indagare nella profondità dell’animo umano, che si manifesta nella creazione di opere che potrei definire pitture-oggetto. Dalla sperimentazione con gli oggetti, dai materiali più disparati si anima la mia ricerca della forma che, nelle sue molteplici possibilità, sappia accogliere quell’intima osservazione in tutta la sua corporeità e concretezza. Così, utilizzo oggetti del vivere quotidiano: fili di ferro, lamiere, plastiche, mollette, tavole, tele, bulloni, tappi di bottiglia, ferri da stiro, cerchi di auto, colori e colle, che assemblo con energia e passione, per donargli una nuova identità. È un’esperienza artistica che potrei definire “ludica”, nel senso più primordiale, spontaneo e istintivo del termine. I vari oggetti utilizzati, oltre a recare i segni del passato, sono portatori della realtà tecnologica che li ha prodotti. Collocati secondo accostamenti cromatici su tele, hanno nuova vita in contrapposizione al loro precedente uso consumistico. A guidarmi in questo percorso c’è la memoria, un’immagine viene a configurarsi seguendo un impulso interiore. Assemblo il ferro, il legno, oggetti vari, per rimodellarli e recuperarne i depositi della coscienza umana rimasti indifferenti alla realtà oggettiva. L’uso di materiali diversi mi porta a riscoprire i valori essenziali, a riappacificare natura e storia, in una relazione stretta con gli oggetti scelti e le linee rappresentate. Scomporre la materia, cercare l’intuizione negli oggetti non destinati all’arte significa dare forma a nuovi sentimenti, significa camminare in equilibrio tra quello che era e quello che potrebbe essere, significa credere con forza nella vita e nell’immaginazione andando oltre la freddezza degli oggetti che ci circondano, superando la loro dimensionalità, che è, in fondo, anche la nostra.»


È difficile concretizzare opere in diverse discipline operative, oggi?

No, ho sempre avuto grande interesse per i processi progettuali e operativi inerenti alla pittura, la scultura e per gli interventi conservativi che interagiscono con le mie ricerche. Utilizzo diverse tecniche, strumenti e materiali, scegliendoli con cura e intenzione comunicativa.

Vuoi trasferirti a Parigi, Londra o New York?

Preferisco viaggiare, ma sono aperto a eventuali possibilità che il panorama artistico può offrire, con i dovuti riscontri.

Quali progetti vorresti sviluppare nel 2024 e dove e con chi?

Attualmente sono impegnato alla realizzazione di sculture in ferro e installazioni. Principalmente sono attivo nel centro Italia e in Europa e partecipo a esposizioni con maestri d’arte. Ho il piacere di confrontarmi con artisti di rilievo e interesse intellettuale, riconosciuti nella sfera artistica internazionale.

La stampa ti ha seguito, ultimamente?

Mi ha seguito sempre con interesse a ogni passo che ho mosso e mi ha seguito nell’evolversi di nuovi progetti e sperimentazioni.

Hai partecipato a Fiere d’Arte?

Qualora ricevessi un invito, parteciperei volentieri; sono aperto a nuove esperienze arricchenti e stimolanti.

Credi che l’arte andrà avanti su altri canoni e codici?

Certamente, le sperimentazioni sono in continua evoluzione. L’arte contemporanea si nutre degli aspetti sociali e delle infinite possibilità che l’utilizzo di nuovi materiali offrono.

Attualmente, il mercato dell’arte è florido?

Lo sviluppo e la sopravvivenza del mercato dell’arte sono da sempre subordinati all’economia mondiale, che sappiamo non sta attraversando un momento facile. Quella dell’arte è, tuttavia, un’economia in grado di rialzarsi, con una flessibilità e rapidità difficile da riscontrare in qualsiasi altro tipo di commercio. Il mercato è florido per le grandi case d’arte, mentre per i singoli privati è momentaneamente più difficile.

Perché l’arte va avanti, nonostante alti livelli epidemici e stati di guerra?

Perché l’arte è respiro, rigenera e cura, è al di sopra dell’oggettività e delle problematiche quotidiane. Come la musica e la poesia, l’arte è capace di lenire le preoccupazioni e i dolori, ecco perché, specialmente nei periodi di buio, l’uomo si rifugia in essa.

Vedi la tua città nel contesto attendibile del circuito dell’arte contemporanea?

Sì, attualmente molti artisti espongono nella mia città, richiamo culturale importante, anche per la presenza dell’Accademia di Belle Arti.

Il tuo prossimo obiettivo espositivo?

Nel mese di luglio ho partecipato ad attività artistiche a Peschici e a workshop di scultura a Vico del Gargano. Sarò impegnato nella realizzazione della copertina per l’evento «Segni e sogni» presso il Palazzo Trinci di Foligno.






Achille Quadrini, Metropoli 21, acrilico su tela, cm 50x50, 2021




Achille Quadrini, La mia primavera, acrilico su tela, cm 62x62, 2023



Achille Quadrini, Tramonto, acrilico su tavola, cm 31x31, 2024




Achille Quadrini, Dissolvenze, cm 80x80, acrilico su tela, 2024




Achille Quadrini, Intreccio sistematico, acrilico su tela, cm 48x50, 2024




A cura di Maurizio Vitiello
(n. 9, settembre 2024, anno XIV)