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La montagna e i suoi segreti: il romanzo di Paolo Cognetti (Strega 2017) alle Serate Italiane
Lo scorso 15 gennaio ha preso avvio la nuova edizione (XIL) delle Serate Italiane, come sempre presso la Libreria Humanitas Cişmigiu, con un tema sorprendente e come protagonista la casa editrice Polirom. In linea con lo spirito della prima nevicata bucarestina di quest’anno, la Serata ha avuto quale tema-spunto di dibattito «L’uomo e la montagna», a partire dal romanzo di Paolo Cognetti Le otto montagne, vincitore del premio Strega 2017 e recentemente apparso in una eccellente traduzione romena (Polirom, 2017).
Cerasela Barbone, traduttrice del romanzo, Oana Boşca-Mălin, docente di letteratura italiana contemporanea presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Bucarest, Bogdan-Alexandru Stănescu, direttore editoriale della Polirom, e Cristian Flueraru, geografo e alpinista hanno suscitato grande interesse con i loro interventi, dedicati ai misteriosi legami fra l’uomo e la montagna che attraversano i destini dei personaggi del romanzo.
La presentazione del libro si è aperta con una retrospettiva storica del premio Strega da parte dell’italianista Oana Boşca-Mălin, che ha parlato dell’importanza di tale premio per la letteratura italiana recente e dell'influenza sulla sua diffusione nel tempo. Cerasela Barbone si è soffermata sulle difficoltà incontrate nella traduzione dei termini alpinistici e sul modo in cui le ha superate, mentre Cristian Flueraru ha parlato della sensibilità del romanzo per il paesaggio e per i dettagli geografici, sottolineandone una sua caratteristica speciale: i personaggi sono costruiti in stretto legame con l’altitudine della montagna scelta per vivere e che li rappresenta. Bogdan-Alexandru Stănescu, infine, ha enumerato le qualità narrative del romanzo, parlando poi dei criteri seguiti in questa precisa scelta editoriale e, in genere, del lavoro di selezione editoriale dei titoli da pubblicare.
Grazie al tema proposto, la Serata ha attirato numerosi amanti della montagna, tra i quali anche Ezio Peraro, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura «Vito Grasso», che ha proposto un interessante intervento sulla letteratura italiana di montagna e sull’esistenza specifica delle tante comunità che vivono nelle Alpi italiane, e Dan Burlac, direttore dell’Alpin Film Festival, che ha presentato le iniziative romene nel campo della cultura di montagna. Dal pubblico, Smaranda Bratu Elian, coordinatrice delle Serate Italiane, ha riassunto le principali direzioni interpretative del romanzo risultate dagli interventi degli invitati e ha raccomandato calorosamente al pubblico la lettura del romanzo di Paolo Cognetti.
L’edizione inaugurale di gennaio è stata anche una serata dedicata all’amicizia: fra chi ama la montagna e chi ama la letteratura, ma anche fra due istituzioni culturali di prestigio, ossia la casa editrice Polirom e la casa editrice e le librerie Humanitas che hanno gentilmente ospitato l’evento.
Flavia Vendetti
(febbraio 2018, anno VIII)
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