Luminița Țăranu in mostra a Roma con «Itineraria»

La nostra rivista si pregia di essere media partner della mostra personale di arti visive di Luminiţa Ţăranu dal titolo Itineraria, in programma dal 30 settembre al 23 ottobre 2022 presso il Museo Civico «Umberto Mastroianni», Piazza Giacomo Matteotti, 13, Marino (Roma), con il patrocinio dell’Ambasciata di Romania in Italia e dell'Accademia di Romania in Roma.
I testi critici nel catalogo sono firmati da Alessandro Masi, critico e storico dell’arte, giornalista, segretario generale della Società «Dante Alighieri», e da Ionel Bota, storico, critico d’arte e poeta, direttore del Centro Culturale e Museale «Teatrul Vechi Mihai Eminescu» di Oravița, direttore della rivista di cultura europea ARTE, presidente della Filiale Romania del Club Mitteleuropa. 
Allestimento mostra: Architetto Pietro Bagli Pennacchiotti
Orario di visita: tutti i giorni (escluso lunedì), ore 10:00/ 12:30 e 16:30/19:00
Per informazioni: 06 9385681- 06 93802069; www.comune.marino.rm

Pubblichiamo qui di seguito il testo critico di Alessandro Masi Critico, docente di Storia dell’Arte Contemporanea e di Arte Contemporanea, critica e modelli espositivi presso l’Università Telematica Internazionale UniNettuno, docente di Gestione dei Beni Culturali al Master dell’Università IULM, Roma.


Alles fragmentarisch

Scomporre il mondo in frammenti, ricomporre frammenti del mondo in un atto unico, questo è il fine ultimo di questa pittura.
Il tutto del tutto che vive in noi, che pulsa, che si agita e agita la nostra coscienza è racchiuso nelle opere che Luminița Țăranu con un ordine tautologico e compulsivo presenta per l’occasione. Una provocazione che questa mostra fa propria e che ci rende testimoni attivi di una ricerca che prim’ancora di essere estetica, è etica, ossia di ordine morale.
L’uomo, il suo corpo, gli animali, l’ambiente, il clima, la materia di cui ogni organismo si compone e si origina, è qui analizzata come fosse sul tavolo di un anatomopatologo tanta è chiara la sezione di spazio che ogni soggetto è destinato a occupare in questo mondo.
Gli strumenti e le tecniche di cui l’artista romena dispone per questi suoi interventi sono antichi e moderni nello stesso tempo come le incisioni su metallo, legno, linoleum, vetro, plexiglas, litografie, serigrafie e pittura. Sul suo tavolo anatomico Luminița Țăranu ripone soggetti come il corpo umano e il corpo animale, studiati dall'esterno verso l'interno, analizzati, sezionati, distrutti, trasformati e infine ricostruiti in una forma diversa, allusiva, in un'immagine informale, come afferma la stessa artista.
Si tratta di operazioni di uno sperimentalismo estremo che si crea con tecniche antiche e nuove suggestioni, nuove storie, scenari e immagini della realtà incredibili solo qualche attimo prima che fossero concepite. Caso e coscienza del caso, destino dell’opera, predestinazione delle forme, un viaggio verso un ignoto genetico dell’ordine visibile che si compone e ricompone in inedite formule di un’alchimia della Natura. Nel suo laboratorio, l’artista compie un rito metamorfico delle forme convinta com’è che non c’è evoluzione della specie senza che ci sia alla base anche una rivoluzione della coscienza stessa di cui si compone.
L’uomo-mucca, tema da lei trattato tempo fa con ampiezza di soggetti, ne è un chiaro e lampante esempio. «Dal punto di vista concettuale – scrive Luminița Țăranu in un suo diario a proposito del suo precedente ciclo dedicato alle Metamorfosi – rappresenta la mia risposta artistica all’attuale crisi ambientale, proponendo un’alternativa che richiama la riconquista dell’equilibrio sul Pianeta Terra attraverso il recupero dei valori autentici dell’umanità. Questo soggetto rappresenta il mio pensiero filosofico e artistico sul mondo attuale. La sua è la storia della trasformazione condizionata e dell'evoluzione dello spirito di ognuno di noi, che spazia senza confini geografici, diventando metafora del multiculturalismo e della lotta contro l’inquinamento». L’UOMOMUCCA, questo il titolo dato da Luminița Țăranu al ciclo di opere a cui faccio riferimento, rappresenta il simbolo della fusione tra la mucca e il corpo umano. Simbolo dell'unione tra la natura e la civiltà, metafora della creatività, del nutrimento, della natura, dell'istinto atavico, della sacralità e della madre terra; l'uomo, viceversa, rappresenta l'intelligenza, la coscienza e la civiltà incarnando quello spirito di conservazione e di sopravvivenza di cui da sempre è alla ricerca.
Tuttavia, questi suoi spazi dipinti si nutrono di un tempo che non è quello cronologico, ma analogico. Il suo concetto di Kronos è racchiuso nel battito della memoria argomentativa, quella più prossima ai confini dell’immaginario archetipico, laddove la fantasia si unisce alle strutture antropologiche del visivo. In altre parole, è come se l’artista conoscesse la fonte di tutte le ombre platoniche e le facesse riemergere una ad una da quella mitica caverna che è il Mito. In tal modo, mito e rito, spazio e memoria, storia e leggenda, pieno e vuoto, segno e disegno vanno ricomponendosi come in un grande mosaico frammentato dove le verità vanno ricercate più nella coscienza di chi guarda che nella realtà dell’assurdo visibile e tragico quotidiano.
Sono certo che da tutta questa chimica stia nascendo l’Uomo nuovo, quello che Luminița Țăranu vede e che noi dobbiamo imparare ancora a riconoscere; l’uomo che verrà e quello che è già in noi, che pulsa con il ritmo di un tempo che muta, volge al futuro, all’ignoto futuro dove tutti si riconosceranno per frammenti di luce, dell’alles fragmentarisch.

Alessandro Masi


Scritture, pittura serigrafica su tela, 145x212 cm, 2017
Fotografia Sebastiano Luciano



Attraversamenti, pittura serigrafica su tela, 145x212 cm, 2017
Fotografia Sebastiano Luciano



Metamorfosi Uomo e Animale, litografia, 4/10, 52x42 cm, 1987



Uomomucca (Australia Sud-Orientale), colori acrilici, carta, sabbia e legno su tela, 160 x 120 cm, 2006



Superslide 29, legno, sabbia e pittura serigrafica su carta in 9 colori, 142x142 cm, 1991



Metafora gruppo centrale Y, pittura serigrafica su tela , 115x155 cm, 2002



Evo-cazione XLV - Rain Man - L’uomo che porta la pioggia,
polimaterica su tela, 120x160 cm, 2003




Equivoco, pittura serigrafica su tela con integrazione di lacune-mancanza
(con inserimento di restauro pittorico), 120x160 cm, 1991




Polifonic, pittura serigrafica su tela con integrazione di lacune-mancanza
(con inserimento di restauro pittorico), 160x120 cm, 1991




Picta 50, pittura serigrafica in 15 colori su carta, 70x49,5 cm, 2017



Picta 6 Itineraria - Simboli, pittura serigrafica su carta Fabriano, 75x99 cm, 2016



Picta b Itineraria, pittura serigrafica in 22 colori su carta Fabriano, 90x103 cm, 2019


(n. 10, ottobre 2022, anno XII)