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Le stelle del cinema romeno a Genova, l’11 e il 12 ottobre 2024
L’11 e il 12 ottobre presso la Sala Quadrivium di Genova si è svolta la prima edizione del Festival del Cinema Romeno. Per la prima volta, il pubblico italiano e italo-romeno di Genova ha avuto l’occasione di visionare delle creazioni della cinematografia romena, film di rilevanza artistica che hanno fatto il giro del mondo e che sono stati apprezzati ovunque.
Il Festival è stato organizzato dalla Chiesa Ortodossa Romena di Genova, in collaborazione con Dacin Sara e con il patrocinio e il supporto del Consolato Generale di Romania a Torino e del Consolato Onorario di Romania a Genova.
La rassegna si è aperta con i saluti istituzionali di Padre Filip Sorin, parroco della Chiesta Ortodossa Romena di Genova e delle autorità italiane e romene presenti all’evento. Manuela Cernat, scrittrice, sceneggiatrice e docente presso l’Istituto di Arte Teatrale e Cinematografica I.L. Caragiale di Bucarest, ha introdotto il primo film, La Scala (2021), di Vlad Păunescu, regista di fama internazionale, presente in sala. Un film bellissimo che ha emozionato il pubblico, affascinato dalla storia coraggiosa del protagonista.
La pellicola racconta la storia di Andrei, un giovane che viene dalla provincia a Bucarest, dove diventa uno degli attori più famosi della sua generazione, e poi una figura di spicco della Rivoluzione romena e degli eventi legati alle Mineriade. Il film è ispirato a fatti ed eventi reali accaduti nel corso di dieci anni, che includono tre momenti cruciali della storia recente della Romania. Una storia che analizza la vita in profondità, un ponte tra il passato, il presente e la proiezione in un futuro tanto atteso. Andrei, il personaggio principale, è un ribelle che affoga le sue crisi prima nell’alcol, poi nella vita familiare e infine nella fede. Il suo dramma è personale, ma anche storico, si intreccia con la morte di suo padre, prete ortodosso, nelle prigioni comuniste e la distruzione delle chiese come luoghi di culto. Il cast del film è guidato da Eduard Trifa, al quale si uniscono altri giovani attori come Ana Maria Guran o Voica Oltean, ma anche attori affermati come Horațiu Mălăele, Dragoș Galgoțiu, Ioana Crăciunescu, Alin Panc o Nicodim Ungureanu.
Il regista ha ammesso di essere stato molto contento del successo del film, e che la storia di Andrei, che ha rischiato la morte durante la Rivoluzione dell’89, e ha scelto poi il cammino della fede diventando monaco, sia stata portata a conoscenza delle generazioni che non hanno vissuto il periodo buio della dittatura. Perché soltanto conoscendo il proprio passato ogni uomo può veramente realizzare sé stesso in questo mondo.
La rassegna è proseguita sabato 12 ottobre con due proiezioni. Alle 10.00 è stato proiettato il film Il sogno (2023), per la regia di Cătălin Saizescu; una commedia girata nel penitenziario di Rahova. Il sogno del successo di Alex, un attore di teatro, sembra sgretolarsi come la sua storia d’amore, fino a quando riceve l’invito a organizzare uno spettacolo con alcuni detenuti del carcere. Lo spettacolo viene realizzato sotto la supervisione degli agenti della polizia penitenziaria. I provini della rappresentazione Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare diventano una possibilità di sognare la fuga verso la libertà. La commedia è ispirata a una storia vera e tra risate e momenti drammatici racconta uno spaccato della realtà con cui confrontarsi: il potere dell’arte è quello di rendere i sogni reali.
Alla 17.00 l’ultimo film è stato aperto da un ricco buffet offerto dagli organizzatori. L’attore Dorel Vișan, nel ruolo di Ion Creanga nel film proiettato: Un grumo di terra, ha aperto la serata parlando dell’Italia e del suo incontro con l’arte proprio a Roma, invitato dalla prof.ssa Zoe Dumitrescu-Bușulenga all’Accademia di Romania. Ha deliziato poi il pubblico con un discorso di un’alta carica spirituale e ha recitato la meravigliosa poesia Puntea lui Rumi di George Coșbuc, poeta e letterato romeno, primo traduttore della Divina Commedia in romeno, con applausi a scena aperta del pubblico in sala.
Il film Un grumo di terra (1990), per la regia di Nicolae Mărgineanu, racconta la storia di due amici e due letterati romeni, Ion Creanga, scrittore di fiabe e narratore di storie rurali, e Mihai Eminescu, poeta raffinato. L’energia terrena di Creanga e quella celeste di Eminescu si incontrano e fondano facendo vivere alla Romania uno dei più splendidi momenti letterari. Si scorgono nel film scene di vita quotidiana, il sottofondo dell’amore disperato tra Eminescu e la poetessa Veronica Micle, sposata con due figlie, e il fermento culturale di Iași intorno al circolo letterario Juminea e alla rivista «Convorbiri Literare».
L’evento è stato sicuramente di successo, la sala che ha ospitato la proiezione adeguata e gremita di persone. Speriamo che sia solo il primo di una lunga serie e che Genova possa conoscere più a fondo la storia e la cultura della più numerosa minoranza italiana.
Ida Valicenti
(n. 11, novembre 2024, anno XIV)
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