Festival di musica balcanica «Dimitrie Cantemir» al Carnevale di Venezia 2012 L’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia in partenariato con il Teatro La Fenice e Venezia Marketing & Eventi organizza il Festival di musica balcanica «Dimitrie Cantemir». Avvalendosi del sostegno dell’Istituto Culturale Romeno di Bucarest, il Festival di musica balcanica «Dimitrie Cantemir» porterà a Venezia protagonisti da quattro paesi: il Maestro Jordi Savall & Hespèrion XXI (Spagna), l’Ensemble Marâghî (Italia), l’Ensemble Bezmârâ (Turchia) e il Gruppo Anton Pann (Romania). All’inizio del concerto inaugurale del Festival di musica balcanica «Dimitrie Cantemir», sostenuto dal Maestro Jordi Savall & Hespèrion XXI, l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia organizzerà la cerimonia di concessione delle onorificenze conferite dal presidente della Romania, Traian Băsescu, al dott. Cristiano Chiarot, Sovrintendente del Teatro La Fenice e al Maestro Jordi Savall, in segno di riconoscimento dei loro meriti nella promozione della cultura e dell’immagine della Romania. Maestro Jordi Savall & Hespèrion XXI – Jordi Savall è una figura eccezionale nel panorama musicale attuale. Per oltre 30 anni si è dedicato alla scoperta di tesori musicali abbandonati: trent’anni anni di ricerca e studio, sia come violista che come direttore. A partire dal 1970 incide come solista o direttore i capolavori del repertorio per viola da gamba, divenendo rapidamente uno dei più grandi interpreti di questo strumento. Con i tre gruppi musicali Hesperion XXI, La Capella Reial de Catalunya e Le Concert des Nations, fondati insieme a Montserrat Figueras, Savall esplora e crea un universo di emozioni e bellezza, restituendolo a milioni di amanti della musica, facendo conoscere al mondo la viola da gamba e le musiche dimenticate di diversi paesi e accreditandosi così come uno dei principali difensori della musica antica. Come molti altri musicisti, inizia gli studi all'età di 6 anni facendo pratica in un coro di bambini della sua città natale, Igualada (Barcellona) e studiando violoncello al Conservatorio di Barcellona dove si diploma nel 1964. Nel 1965 intraprende come autodidatta lo studio della viola da gamba e della musica antica, completando la sua formazione presso la Schola Cantorum Basiliensis, dove nel 1973 succede al suo maestro August Wenzinger e dove continua a tenere master class. Jordi Savall ha inciso più di 170 CD e ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra cui: Officier de l'Ordre des Arts et Lettres (1988), Croce di Sant Jordi (1990), "Musicista dell'anno" da Le Monde de la Musique (1992) e "Solista dell'anno" di Victoires de la Musique (1993), Medaglia d’Oro delle Belle Arti (1998), Membro Onorario della Konzerthaus di Vienna (1999), Victoires de la Musique alla carriera (2002), Dottore Honoris Causa all’Università Cattolica di Louvain, Belgio (2000), all’Università di Barcellona (2006) e all'Università di Evora (2007). Nel 2008 Savall è stato nominato dall’Unione Europea “Ambasciatore per il dialogo interculturale” e “Artista per la pace” all’interno del programma Ambasciatori di buona volontà dell’UNESCO. Nel 2009 è stato nuovamente nominato “Ambasciatore del 2009 della creatività e dell’innovazione” dall’Unione Europea. Sempre nel 2009 ha ricevuto il premio Händelpreis der Stadt Halle in Germania e il Premio Nazionale di Musica del Consiglio Nazionale della Cultura e delle Arti di Catalogna, per la sua carriera professionale. Nel 2010 ha ricevuto il premio della Reale Accademia delle Arti e della Scienza come migliore interprete solista per il disco “The Celtic Viol”, oltre al Praetorius Musikpreis Niedersachsen 2010. Nel 2011 il libro-CD “Dinastia Borgia” ha ricevuto il Grammy Award nella categoria Best Small Ensemble Performance. Riuniti da un intento comune, lo studio e l’esecuzione della musica antica basandosi su premesse nuove e moderne, e affascinati dall'immensa ricchezza del repertorio musicale ispanico ed europeo precedente il 1800, Jordi Savall (archi), Montserrat Figueras (voce), Lorenzo Alpert (fiati e percussioni) e Hopkinson Smith (strumenti a corde pizzicate) fondarono nel 1974 l'ensemble Hespèrion XX, dedicato all'esecuzione e rivalutazione di alcuni aspetti essenziali di questo repertorio. Per oltre 30 anni, Hespèrion è rimasto fedele al suo intento iniziale, interpretando numerose opere inedite in un’intensa attività concertistica in Europa e America. Il gruppo ha anche partecipato regolarmente ai più importanti festival nazionali e internazionali, in particolare di musica antica. Con il nuovo millennio, Hespèrion continua ad essere un valido strumento di ricerca e, come tale, ha aggiunto al proprio nome il numero romano corrispondente al nuovo secolo appena iniziato. Il Gruppo pertanto si chiama ora Hespèrion XXI. L’Ensemble Marâghî nasce nel 2008 all’altro capo della “Via della Seta”, Venezia, probabilmente grazie alle risonanze sonore che ancora vagano tra le pietre della città. Attualmente l’Ensemble segue due linee principali: una strumentale (sâzende) e una vocale (hânende). La prima propone un itinerario nella musica strumentale ottomana antica (secoli XV-XVIII) sviluppatasi tra la corte e i centri sufi di Costantinopoli. La seconda, invece, si avvale della collaborazione con la cantante persiana Sepideh Raissadat e si dedica alle composizioni vocali di ‘Abd ul-Qâdir Marâghî (m. 1435). Per il suo nome il gruppo si ispira al grande musicista, compositore e musicologo ‘Abd ul-Qâdir Marâghî, nato nella seconda metà del 1300 a Marâghe, nell’attuale Azerbaijân iraniano, e scomparso ad Herât, città dell’attuale Afghanistân, nel 1435. Per l’Ensemble richiamarsi con il proprio nome a Marâghî significa andare alle fonti stesse della musica ottomana. E sono fonti interculturali, che vanno al di là degli odierni nazionalismi. La stessa tradizione musicale ottomana sembra l’esempio perfetto della multiculturalità dell’area e dei tempi: essa è la sintesi dell’eredità selgiuchide e bizantina che, dal XV secolo in poi viene fortemente influenzata dalle tradizioni persiano/arabe, timuridi, indiane, e in seguito balcaniche ed europee. Il mosaico composito delle genti che convivevano pacificamente sui territori dell’impero si rifletteva nei musicisti che operavano a corte, che potevano provenire dalle diverse comunità che lo formavano (greci, armeni, slavi, moldavi, arabi…) e confessare religioni diverse, sopratutte la cristiana o l’ebraica. È senz’altro il caso del principe Dimitrie Cantemir (1673-1723), figlio di Costantin Cantemir, principe e governatore (voivoda) di Moldavia tra il 1685 e il 1693. L’Ensemble Bezmârâ è stato fondato da Fikret Karakaya nel 1996 per studiare e interpretare il peşrevs e il semâîs contenuto nel Kitabu İlmi'l-Musik 'ala-Vechi'l Hurûfât (Il Libro della scienza e della musica attraverso le lettere), il trattato di Dimitrie Cantemir (1673-1723). È l'unico gruppo turco ad utilizzare gli strumenti dimenticati dei secoli XVI e XVII. Tra gli strumenti musicali adoperati al tempo in cui Cantemir scrisse il suo trattato, solo il ney, il Nakkari (Koudum) e il Daire sono ancora in uso oggi. Per presentare una modalità interpretativa molto simile a quel periodo e per allargare e rinnovare gli attuali orizzonti musicali rivalorizzando suoni andati persi è stato necessario ricostruire quegli strumenti, cercando le loro tracce in miniatura sbiadite e in alcune fonti scritte. Gruppo Anton Pann – il concetto artistico ha preso forma nella primavera del 2003, quando, su iniziativa dell'allora studente Constantin Raileanu, sotto la luce soffusa di un club si sentì suonare una musica esotica, antica e al contempo nuova. L’autunno seguente, con lo scopo dichiarato di valorizzare il patrimonio musicale compreso nei manoscritti sul territorio romeno, è stato fondato il gruppo vocale-strumentale di musica antica "Anton Pann". Siccome Anton Pann, il patrono spirituale del gruppo, si è fatto notare nella coscienza del popolo romeno del XIX secolo soprattutto come riformatore della musica religiosa, è stato imperativo creare il Gruppo Vocale di Musica Bizantina "Anton Pann". Nel 2006 è stata fondata l'Associazione Onlus per la Cultura e la Tradizione "Anton Pann", che si occupa del sostegno e della promozione dei due gruppi. L’attività dell'associazione non si limita a sostenere concerti e a partecipare a varie manifestazioni culturali e artistiche, l'obiettivo principale è la ricerca sui manoscritti, nonché l'avvio e l'attuazione di progetti e programmi socio-culturali. Nel 2008, per la gentile concessione di un importante sostenitore del gruppo, l'Associazione è stata in grado di acquistare da Istanbul strumenti specifici per la musica che il gruppo suona, il che ha reso più facile la trasposizione sonora dell’ethos della musica antica. Dimitrie Cantemir (1673-1723) è una personalità poliedrica di spicco della cultura romena, spesso paragonato a Lorenzo de’ Medici. Fu, per due brevi periodi, sovrano (voivoda) della Moldavia (nel periodo marzo-aprile 1693 e tra il 1710 e il 1711). Prolifico letterato e filosofo, fu anche storico, compositore, musicologo, linguista, etnografo e geografo. Come d'abitudine a quei tempi, il giovane Cantemir fu inviato come "ostaggio" (rehin) a Costantinopoli, e lì venne educato come si addiceva ad un principe vassallo ottomano in scienze profane e religiose islamiche, tanto è vero che divenne uno dei maggiori letterati ottomani del suo tempo e il primo non-musulmano a scrivere un'opera enciclopedica in latino sulla storia dell'impero ottomano intitolata "Incrementa atque decrementa aulae othomanicae" (Ascesa e declino dell'Impero ottomano, 1714-1716). Basata su documenti e sull'osservazione diretta dei suoi oggetti di studio, quest'opera monumentale circolò per alcuni anni in Europa come manoscritto fino a che non venne stampata, nel 1734, in inglese a Londra e successivamente tradotta in tedesco e francese. Anche se in epoca contemporanea fu ampiamente critica e alcune delle sue fonti documentali furono messe in dubbio, la Storia di Cantemir rimase il principale lavoro storico sull'impero ottomano fino alla metà del XIX secolo e fu usata come fonte da Edward Gibbon nella stesura di Storia del declino e della caduta dell'Impero romano (1776-1789). Nel 1714 è stato eletto membro dell'Accademia di Berlino, su esortazione della quale ha scritto in latino la "DescriptioMoldaviae" che ha suscitato grande interesse per la diversità degli argomenti trattati e dei metodi di approccio (geografia, antropologia, sociologia, politica, storia dei costumi, mitologia). E’ stato consigliere intimo di Pietro I, svolgendo in Russia, nell'ultima parte della vita, una proficua attività scientifica. Tra i tanti suoi meriti, ha contribuito alla mappatura della Russia e la sua collezione di mappe, scritte in latino, si trova presso l'Archivio dello Studio di Pietro il Grande a San Pietroburgo. Il libro della scienza e della musica, scritto in lingua turca, è stato elaborato durante il soggiorno a Costantinopoli. Il lavoro comprende uno studio approfondito della musica ottomana laica e religiosa, il primo sistema di annotazione musicale della musica ottomana. Inoltre, Cantemir ha messo in discussione anche l'importanza della musica religiosa ortodossa e l’influsso della musica bizantina sulla stessa. Grazie a tale lavoro, Dimitrie Cantemir è entrato nella storia musicale della Turchia in quanto fondatore della musica laica e studioso di quella religiosa. Coordinatore progetto: Mihai Stan
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